Storia di foglie. avvalendosi della pittura, dell'installazione e della poesia, ricostruisce frammenti del suo racconto, creando un ideale percorso che si snoda nella parte antica della Fondazione Logudoro Meiolgu.
Storia di foglie
Gianni Polinas, avvalendosi della pittura, dell’ istallazione e della poesia, ricostruisce frammenti del suo racconto ; “Storia di foglie”, creando un ideale percorso che si snoda nella parte antica della Fondazione Logudoro Meiolgu, in concomitanza con la mostra Identità e differenze del ‘900.
Storia di foglie > frammenti Quando il medico comunica a Lilandt che da vivere gli restano pochi mesi , decide di trascorrere quel tempo a Cala Nive, una piccola spiaggia della Sardegna, visitata con suo padre quando aveva cinque anni.
Quel luogo, affiorando dai ricordi , per lui diventa l’unico posto al mondo.
“….. Liandt, in quella grigia giornata di febbraio, pensava a un deserto nel quale ascoltarsi, perdersi e confondersi, la vita gli appariva come uno spazio bianco con una finestra aperta, oltre c’era il mare circondato da rocce e alberi , di un colore che le parole non potevano dire“.
Dal giorno del suo arrivo , il 10 maggio del 1965, trascorre il tempo nuotando lungo la costa e scrivendo pensieri dedicati al mare .
Scriveva ovunque, anche sulla carta che avvolgeva il pane che una signora di Baunei gli faceva avere una volta la settimana. Teneva i suoi scritti dentro una valigia , la stessa che suo padre aveva utilizzato, quando da Napoli era emigrato in Germania. A fine maggio Petra Aillon, una fotografa spagnola , raggiunge cala Nive per realizzare un servizio fotografico, tra i due nasce un amore vissuto pienamente, ma senza promesse. Quegli incontri si incastrano tra le giornate rubate alla vita, aggiungendo bellezza alla bellezza, spezzando una solitudine agognata.
Il tre settembre, Lilandt chiede a Petra di non ritornare in quella spiaggia e lei, senza fare domande, riprende il sentiero e ritorna alla sua vita. Quel giorno era andata per dirgli che aspettava un figlio da lui , quel bambino nascerà nella primavera del 1966 e si chiamerà Gabriel.
Il 4 ottobre 1965, alle nove del mattino, Lilandt non sente più la sua carne, si percepisce come un albero sbiancato dal sole e i suoi pensieri vanno via, presi dal vento, come le foglie . Verrà ritrovato cinque anni più tardi con la sua valigia accanto. Quei pensieri nascosti dentro la valigia saranno per Gabriel un modo per scoprire e conoscere profondamente suo padre .
Museo d'Arte Contemporanea FLM
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