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Raika Cannone e Marjan Fahimi
dal 11/9/2007 al 11/9/2007

Segnalato da

Associazione Laboratorio Incontri d'Arte



approfondimenti

Raika Cannone
Marjan Fahimi



 
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11/9/2007

Raika Cannone e Marjan Fahimi

Associazione L.I.Art, Roma

Nel lavoro di Raika Cannone le tessere musive sono segno tangibile della frammentazione e ricomposizione dei piani; mentre nelle opere di Marjan Fahimi una spiccata policromia lascia l'impronta di una inequivocabile vitalita'.


comunicato stampa

Premio L.I.Art - MArteLive 2007

È ormai consuetudine consolidata dell'Associazione L.I.Art assegnare, nell'ambito della rassegna MArte Live, un premio Speciale di Qualità a due degli artisti partecipanti.

Ad essere premiate quest'anno sono state due giovani artiste: Raika Cannone e Marjan Fahimi.

Il percorso formativo di Raika Cannone, artista nata ad Andria ed operante tra Roma ed Amburgo, è legato all'arte musiva e quest'impronta è ben visibile nei soui lavori. Le tessere musive compaiono costantemente a raccordare ed arricchire superfici mosse o scalfite, come segno tangibile della frammentazione e ricomposizione dei piani. I fondali assoluti e prettamente monocromatici accentuano ed impreziosiscono i colori delle tessere e vanno ad incastonarle come gemme. I segni, quasi crittografici degli sfondi rendono dinamiche le composizioni, nelle quali fantasia e razionalità trovano il giusto equilibrio. La materia, a volte grondante dal supporto, scavalca i confini dell'opera per immergersi nella pienezza del reale. L'utilizzo dei colori primari e del digradare dalla pennellata a "lacrime di smalto" colpisce i sensi e ci coinvolge.

Marjan Fahimi, artista iraniana venticinquenne già attiva dal 1999, imposta i suoi lavori basandosi su una spiccata policromia che copre l'intera superficie in maniera tenace con deviazioni quasi violente, che aprono spiragli di luce/buio, grate che lasciano intravedere il mondo al di là del dipinto, crepe che squarciano il tessuto cromatico. Queste aperture sfondano il piano bidimensionale e creano un collegamento diretto con la realtà, una realtà nascosta che però penetra la mente dell'osservatore. I segni che intersecano i piani giungono come segnali di qualcosa di esterno che invade il silenzio e la grandiosità delle opere, ma che passa lasciando l'impronta di una inequivocabile vitalità.

Inaugurazione: 12 settembre 2007 alle 19

Associazione L.I.Art
via D. Lubin, 4 Roma
Ingresso libero

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