La Casa dell'Arte
Muelheim an der Ruhr
HochschloB Broich AnDer Räume

Oh, che bel Castello!
dal 13/10/2001 al 11/11/2001

Segnalato da

Raimondo



 
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13/10/2001

Oh, che bel Castello!

La Casa dell'Arte, Muelheim an der Ruhr

Inaugura alle ore 12.00 la mostra di foto, installazioni, video e performance a cura di Uwe Dieter Bleil, con presentazione di Astrid Petermeier. Gli artisti invitati sono: I Santini Del Prete, Alberto Morelli, Enrico Mori, Bruno Sullo, Ivano Vitali.


comunicato stampa

A cura di Uwe Dieter Bleil, con presentazione di Astrid Petermeier.

Guardare alla luce di fuori rivelando aspetti ed effetti suggestivi.

I Santini Del Prete
Alberto Morelli
Enrico Mori
Bruno Sullo
Ivano Vitali

I Santini Del Prete.
La non-arte è amicizia La non-arte è un originale ambito operativo individuato da I Santini Del Prete nella loro coerente ricerca di quella che si può definire "artisticità diffusa". I segni della creatività, dovunque rinvenuti, anche minimali o fortemente contaminati dalla vita (vedi, nella presente mostra, i lavori di Arte domestica di Carmela Castiello) sono gli indizi di un mondo non intenzionalmente artistico, che è depositario di valori importanti (primo fra tutti quello della negazione), al quale i Santini Del Prete intendono con questa loro operazione dare voce proponendoli in forme che tengono giustamente conto delle loro precedenti ricerche e soluzioni (soprattutto la consuetudine di tradurre nell’arte la loro condizione di ferrovieri). Nella presente mostra c’è l’omaggio dei non-artisti ferrovieri ai loro amici artisti (gli altri componenti della Casa dell’Arte), tutti ritratti in sagome di legno colorate e disposte con un non trascurabile senso di ironia e di gioco.

Alberto Morelli. La mia terra.
L'opera di Morelli consta di 12 tavole di cm 60x60 su cui è disposta, impastata con colla, la terra del suo paese natale, un piccolo borgo della Toscana costiera. La superficie scura e scabra testimonia la passione che sostiene la ricerca dell’artista, fortemente concentrata sull’incontro tra l'hard e il soft del mondo. In queste opere sembra prevalere l’aspetto hard, ma non può essere sottovalutato il rapporto d’amore che l’artista ha con la sua terra, e questo è l’aspetto sentimentale, se si vuole soft, che si intreccia con la terra e la trasfigura. Su tutto c’è la consapevolezza del lavoro dell’artista (anzi del pittore) che non può non trasformare ogni proprio lavoro in quadro. Con questa terra interiorizzata e revisionata sono collegati singolari fiori d’acciaio espressione, anch’essi, del contrasto creativo tra soft (i fiori) e hard (l’ acciaio), che imprevedibilmente sorgono dal pavimento, e si espongono in tutta la loro improbabilità, suscitando una nota di sottile turbamento che li rende affascinanti.

Ivano Vitali. I fantasmi del castello.
I giornali, anche se insidiati dalle nuove tecnologie, sono certamente un aspetto significativo dell’attuale civiltà basata sulla comunicazione,. Ma i giornali hanno anche una fisicità (fogli leggeri che, incollati, coprono ampie aree) ed un aspetto visivo (testi ed immagini), abbastanza omogenei nella diversità delle soluzioni grafiche. Dunque è possibile usare i giornali come materiale d’arte, non però inserendone frammenti in un collage bensì costruendo con essi delle grandi e leggere sculture da usare ora come contenitori di materiali, ora come maniche a vento, ora come tunnel in cui entrare, ora come materia per costumi. In questa mostra quattro grandi sacchi di pagine di giornale incollate sono sospesi ad altezza d’uomo, con l’apertura in basso a mostrare le proprie vuote semitrasparenti concavità e a suggerire presenza ed evanescenza allo stesso tempo. L’allusione ai fantasmi che abitano i castelli è scherzosa, ma puntuale.

Domestic contemporary picture di Carmela Castiello.
In due cornici di legno (attributi storici dell’arte visiva) sono inseriti due monitor che hanno il compito di produrre immagini da incorniciare ed "esporre". In uno è trasmesso un programma televisivo locale, nell’altro compaiono immagini di Arte domestica di Carmela Castiello (tra cui anche il video Finestre di Casa, 2001). Una sorta di rassegna di vari aspetti di arte contemporanea basati sulla molteplice commistione tra arte e vita.

Sezione performativa. Morte al castello di Enrico Mori e Bruno Sullo. Viene riproposta, con qualche variante, l’azione Morte di un gabbiano eseguita a Köln nel corrente anno, qui privata di ogni significato religioso o morale e ricondotta al suo originario significato di evento misterioso da indagare. La performance intende affrontare un tema esistenziale fondamentale, quello della morte (nella fattispecie di un animale) in una singolare prospettiva da "giallo", non privo, come si conviene, di un finale a sorpresa. Rosina e Celestino di Ivano Vitali con Maria Cristina Biagiotti e Alberto Morelli L’azione si collega direttamente con l’installazione I Fantasmi del Castello di Vitali, sia come materiali sia nella forma visiva. Due improbabili personaggi, nascosti in due sacchi di Vitali (uno rosa-femminile, l’altro celeste-maschile) sono i due fantasmi che si aggirano inquieti nel castello invaso da strane forme e immagini artistiche inconsuete, e finiscono per perdersi. Finché -ed infine- Buon appetito!

da I Santini Del Prete un momento di convivialità, condita di ironia, offerto cordialmente agli amici tedeschi.

Inaugurazione 14 Ottobre 2001 ore 12.00

Orario: sabato e domenica ore 11-17 e per appuntamento

Organizzazione ed informazioni Uwe Dieter Bleil tel. 0208/429234

La Casa dell’Arte
HochschloB Broich AnDer Räume, 1° Piano
Am SchloB Broich, 45479 Mülheim an der Ruhr

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