Palazzo Frisacco
Tolmezzo (UD)
via Renato Del Din, 7
0433 487961
WEB
Giorgio Celiberti
dal 14/9/2007 al 27/10/2007
10.30 - 12.30, 17 - 19.00 chiuso il martedi
0432 512642
WEB
Segnalato da

Anna Sanna




 
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14/9/2007

Giorgio Celiberti

Palazzo Frisacco, Tolmezzo (UD)

Il tempo e la memoria. Le sculture presenti in mostra rappresentano tematiche "archeologiche": Schegge, Stele e Bassorilievi che caratterizzano il percorso dell'artista dagli anni 60 in poi. A cura di Enzo Santese.


comunicato stampa

Il tempo e la memoria. Sculture

a cura di Enzo Santese

Giorgio Celiberti nasce a Udine nel 1929. Comincia giovanissimo a dipingere, appena diciannovenne partecipa alla Biennale di Venezia. A Venezia frequenta il liceo artistico e poi lo studio di Emilio Vedova. Nella città lagunare divide con Tancredi la camera-studio; intense le frequentazioni con Carlo Ciussi, Marco Fantoni, e Romano Parmeggiani, che negli stessi anni vivono a Venezia un periodo di formazione. Sulle orme dello zio Modotto, agli inizi degli anni Cinquanta si trasferisce a Parigi, dove entra in contatto con i maggiori rappresentanti della cultura figurativa d’oltralpe. Inizia così una serie di viaggi che rimarranno fondamentali per la sua formazione: nel ’56 è a Bruxelles con una borsa di studio del Ministero della Pubblica Istruzione; tra ’57 e ’58 a Londra: poi negli USA , in Messico, a Cuba, in Venezuela. Al rientro in Italia si trasferisce per un lungo e fruttuoso periodo a Roma, dove frequenta gli artisti di punta del panorama italiano.

Torna a Udine alla metà degli anni Sessanta ed accade subito un fatto destinato a modificare in senso radicale la sua arte: nel 1956 visita il lager di Terezin vicino a Praga dove migliaia di bambini avevano lasciato testimonianze della loro tragedia: graffiti, disegni, poesie. Nel 1975 i Muri antropomorfici scaturiscono dalla riflessione sui reperti della necropoli di Porto, presso Fiumicino, della Roma paleocristiana, di Aquileia romana e di Cividale longobarda.

A partire dagli anni Sessanta si dedica specificatamente alla scultura. Le prime opere in bronzo, in pietra e in ceramica sono dedicate ai temi monumentali dei Cavalli e cavalieri, seguiti da un originale galleria faunistica: Gatti, Uccelli, Capre. In affinità con le tematiche “archeologiche” della pittura, nascono le Schegge, le Stele, i Bassorilievi.

Ha partecipato alle più significative manifestazioni d’arte in Italia e all’estero: alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma, al Premio Esso, al Premio Burano, Marzotto, Michetti, La Spezia, San Marino, Autostrada del Sole, al Premio Internazionale del Fiorino, alla mostra della Nuova Pittura italiana in Giappone. L’ambito internazionale lo vede esporre a Parigi (1953 e 1982); Londra (1956); Dallas (1963); NewYork (1963); Toronto (1976); Vienna (1978); Amsterdam (1979); Nova Gorica (1982); Novo Mesto (1983); Giaffa, Gerusalemme e Tel Aviv (1983); Bruxelles e Strasburgo (1987); Salisburgo Los Angeles (1989); Londra, Dusseldorf, Barcellona (1990); Madrid e Parigi (1992); Millstat, Gent (1993); Chicago (1995); Museo di Zagabria (1998).

Nel 1991 Celiberti ha eseguito anche due prestigiose realizzazioni pubbliche: il Mosaico dell’amicizia nell’atrio dell’Università di Lubiana e l’affresco di oltre 800 metri quadrati di superficie sulla volta dell’hotel Kawajyu di Shirama, in Giappone. Nel 2003 vince il premio Sulmona e nel 2004 la sua città natale, Udine, gli dedica un’antologica al teatro “Giovanni da Udine”. Nell’autunno del 2005, il Principe Emanuele Filiberto di Savoia dona al MART di Trento e Rovereto un grande dipinto di Celiberti, che viene inserito nella collezione permanente del Museo.

Inaugurazione: sabato 15 settembre ore 18,30

Palazzo Frisacco
Via del Din 7, Tolmezzo (UD)
Ingresso libero

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