T293 apre la stagione espositiva con la mostra personale di David Casini. L'impianto secco delle sue opere non trascura il dettaglio. Su sfondi di pelli sintetiche, uniformemente colorati, l’artista riporta sagome d’ingranaggi a formare minuziose costellazioni.
L’opera di David Casini ha un impianto secco che non trascura il dettaglio. Su
ampi sfondi, uniformemente colorati, l’artista riporta sagome d’ingranaggi a
formare minuziose costellazioni.
I particolari, isolati dal resto, sono schegge
o elementi di crisi, al principio indecifrabili, ora depositari di tutto
l’insieme di ipotesi e di eventualità che l’essere sospesi suggerisce. Ogni
frammento proviene da un’esperienza di vita reale: David Casini lavora, infatti,
in un ex-calzaturificio in cui sono accumulati i resti di diversi ingranaggi e
di macchine per cucire.
Elementi sparsi e piuttosto anonimi che sono da lui
trasformati in forme desuete e in veri e propri frammenti di desideri, partecipi
di un più ampio progetto creativo ed esistenziale.Nel comporre gli insiemi
d’ingranaggi e nel cucirne con attenzione le parti, l’artista sviluppa una forma
esatta e raffinata che oltre a sedurre lo spettatore lascia intendere la
radicale immanenza di una sua più distante intenzione.
Attratti instancabilmente
dal vuoto che li circonda, gli esili meccanismi sono fermi sotto gli intrighi
fitti del cotone e posti ad attendere l’edificazione di un tutto unico che li
metta in relazione e ne giustifichi l’esistenza.
La ricerca e l’imposizione alle
cose di un desiderio si estende poi ad altri oggetti e ad altri vissuti non più
legati alla sola esperienza personale dell’artista che, non a caso, ha voluto
ricostruire la forma di un paio di pattini a rotelle e d’altre cose prese in
prestito durante la sua prima visita a Napoli, dove ha appena dato inizio ad una
nuova operazione di seduzione di alcuni oggetti intrisi di memorie altrui.
T293
via Tribunali 293, Napoli
T: 081 295882