Federico Luger Gallery (vecchia sede)
Milano
via Felice Casati 26
02 67391341 FAX 02 48013785
WEB
Franklin Evans
dal 19/9/2007 al 19/10/2007
dal martedì al venerdì 15:30-19

Segnalato da

Federico Luger




 
calendario eventi  :: 




19/9/2007

Franklin Evans

Federico Luger Gallery (vecchia sede), Milano

Manscape. In mostra una nuova serie di opere su carta ed un video. "Il suo lavoro viene confrontato con un certo cubismo, quello piu' poetico, non nei contenuti ma nella scrittura metrica, per dirla alla Robert Delaunay, dove il ritmo non e' soltanto ordinatore ma generatore d'immagini." A. Arevalo


comunicato stampa

Manscape

La galleria Federico Luger e’ lieta di presentare “Manscape” la prima personale in Italia dell’artista Statunitense Franklin Evans, il quale ha creato appositamente per lo spazio di via Felice Casati 26, una nuova serie di lavori su carta ed un video.

Franklin Evans e’ nato nel 1967 a Reno, Nevada, USA, si e’ laureato alla Stanford University in California ed ha ottenuto il dottorato alla University of Iowa, attualmente vive e lavora a New York . Ha partecipato a importanti mostre collettive negli Stati Uniti, tra le piu’ recenti: The (s) files 007, Museo del Barrio, NY ; Art on Paper, Weatherspoon Art Museum, Greensboro, North Caroline: Summer Kamp: K48, John Connelliy Presents, NY: The Zine Unbound, Yerba Buena Centre, San Francisco, California; LineAge: Selection Fall 2005, The Drawing Centre, NY. In Italia ha partecipato alla mostra Metaphysic of Young, FuoriUso, Pescara, curata da Luigi Fassi e Irina Zucca. Nell’ultimo anno ha realizzato due personali, una a San Francisco (Gregory Lind Gallery) e l’altra a Toronto in Canada (Katharine Mulherin Projects).

Antonio Arévalo ha scritto il testo della mostra che inaugurera’ il 20 settembre 2007 alle ore 19.00, l’artista sara’ presente.

La solitudine sonora di Franklin Evans

Potrei parlare di uno sguardo avido che interrompe sfaccettando questa tromba di luce che è colore, fuochi d’artificio, veri vulcani in attesa di eruzione che fanno prevenire il caos. Un caos quale fuoco incontenibile, paradiso come disegno, equilibrio che rende luminosamente il germe, la spontaneità, il dinamismo dell'opera.

Ai suoi acquarelli il compito di visitare molteplici luoghi e registri dello spettro visionario; delicati e densi, tra eruzioni di colori, vertigini di visioni e solitudine. Ogni suo lavoro è la nascita di un nuovo universo; un universo tutto suo che guarda e ci fa guardare e, come se fosse una melodia, ci fa vibrare e danzare come l’edera o la fiamma.

L’inebriante Dionisio cede all’ordine Apollineo e da quest’ordine inebriato nasce il suo interesse per il paesaggio e per i sistemi antropici. Da sempre il suo lavoro si fa incursione nelle immagini e soprattutto nell’informazione visiva. La complessità che cerca nell'interagire si rapporta alla sua credenza, dove la vita è una sequenza di caos in cui noi, esseri umani con l'io cosciente/soggettivo che ha origine dallo spazio tempo, stiamo li a raccontarci storie.

È ciò che nascerà quello che lo ispira: il suo spazio, la sua esteriorità nell’arte di combinare il colore e ancora i giochi d’ombra e luce nei quali il disegno lascia vedere questa suggestione, questo nitido profilo, questa trasparenza e questa solitudine sonora.

Non a caso il suo lavoro viene confrontato con un certo cubismo, quello più poetico, non nei contenuti ma nella scrittura metrica, per dirla alla Robert Delaunay, dove il ritmo non è soltanto ordinatore ma generatore d’immagini. Già nel 1912 Delaunay cercherà di compendiare tutto lo spazio immaginabile - il cosmo - in un unico istante percettivo, che subito si fissa in segnali simbolici. E saranno con quelle contemporanee di Kandinsky, le prime pitture non-figurative nella storia dell’arte europea.

Oggi il lavoro di Franklin Evans è una configurazione reale di questa trasparenza, di questo fuoco che, come un arcobaleno, una voce, essa stessa si fa udito dove convogliare il canto e l’incanto.

Franklin Evans spinge l'inchiostro verso un nuovo spazio dove contrapporre e sovrapporre figurazione e astrazione. Le sue composizioni sono fusione di stili contemporanei e classici, di motivi decorativi e geometrici
disegnati con un vocabolario ampio, dove l'intuizione e la logica cospirano. Rovescia deliberatamente una lettura visiva rigidamente ordinata; similmente, offusca con fragilità gli spazi e le forme che si collegano alle figure primitive e che serpeggiano con i paesaggi paradisiaci dove estremità o inclinazioni si leggono come paesaggi immaginati. In questo caos di luce non c’è traccia dell'uomo, ma la presenza, a volte, della sua sagoma, delle sue impronte, della sua ombra...

Questo arcobaleno segna il punto d’incontro dell’equilibrato confine dove Franklin ha condotto i suoi deliri, le sue vertigini, i suoi viaggi animati e mai spettrali, profondi ordini del movimento, onde che si lasciano solcare.

Inaugurazione: 20 settembre 2007 ore 19

Federico Luger Gallery
via Felice Casati 26 - Milano
Orario: dal martedì al venerdì dalle 15:30 alle 19
Ingresso libero

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Franklin Evans
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