L'arista si muove dentro il vasto campo dell'astrazione, segnata da un gusto particolare per il "fare", per l'assemblare e per il ricorso a oggetti e materiali poveri, desueti e spesso scartati.
Astratto fare
l nuovo anno espositivo 2007-2008 della Galleria Radium Artis s'inaugura con una
mostra personale dell'artista Giovanna Ambrogi (Carrara, 1952), docente di Storia
dell'Arte all'istituto d'Arte di Massa. Come recita il titolo della mostra, la
Ambrogi si muove dentro il vasto campo dell'astrazione, segnata da un gusto
particolare per il "fare", per l'assemblare, per il ricorso a oggetti e materiali
poveri, desueti, spesso scartati e pronti a essere inghiottiti nel nulla se la mente
e il cuore dell'artista non li avessero scelti per essere i protagonisti di un'opera
in cui si combinano povertà dei materiali e rigore della ricerca.
Il lavoro della
Ambrogi si caratterizza, inoltre, per una sorta di molteplicità e di unità. Se,
infatti, i supporti e i materiali da lei utilizzati sono molti (tela, carta, stoffa,
ceramica, marmo) e ancora più variegati sono gli oggetti, spesso frammenti e
brandelli (tessuti, fili, carte multicolori, delle più varie tipologie, talvolta
segnate da particolari processi, come quelle che nei forni stanno sotto i pasticcini
durante la cottura, cartoni ondulati, sassi), cui lei ricorre, estremamente unitaria
e coerente è la sua opera, che ci appare come un'ininterrotta ricerca sul rapporto
tra segni, forme e superficie al cui interno si collocano.
Dentro una superficie
piana o una forma modulata plasticamente, la Ambrogi dà vita a rapporti, a sottili
"architetture mentali" tra le presenze che lei vi introduce, e per converso le
assenze che determina: ecco dunque le molteplici relazioni tra pieni e vuoti, con
un'attenzione peculiare sul ruolo giocato dalla serialità, dalla ripetizione di
certe forme, e da quello invece assunto da una forma isolata, che pare essere
sfuggita al controllo dell'insieme in cui si trovava, e che definisce l'entità e la
vastità di un vuoto, gli dà corpo. Di particolare fascino sono le ceramiche: forme,
spesso attraversate dall'aria, che danzano nello spazio, che sembrano volere
rideterminare con la loro presenza, imprimendogli un movimento nuovo.
Inaugurazione 22 settembre 2007
Galleria Radium Artis
via Crispi 8 (I° piano), Reggio Emilia
Ingresso libero