Personale. La mostra presenta opere dei suoi vari percorsi, i primi lavori di gusto post-informale, il periodo allegro e ironico della brillantina di vetro, gli oggetti che straboccano materia, fino ad arrivare all'impegno nelle performance, dove body art e arti marziali s'incontrano.
Personale
Poliedrico ed in continua mutazione appare il lavoro di Antonio Porcelli, che, giunto a Genova alla fine degli anni ‘70 ,da subito si inserì nell’ esigua cerchia di artisti che cercarono di stimolare con idee e iniziative il contesto culturale artistico della città. Nato ad Acqualagna nel 1949 si diploma all’istituto d’arte d’Urbino e consegue il diploma al corso di Magistero-Sezione animato , ceramica, legno e metallo.
Dal 1970 inizia il suo lavoro di insegnante, da prima in Sardegna fino al 1977 e poi dal 1978 a Genova, presso il liceo artistico Paul Klee , dove insegnerà arti visive fino alla sua prematura morte sopraggiunta nel 1995.
Alla base di tutta l’opera di Porcelli c’e’ il tentativo di dimostrare la necessità di riacquisire il possesso del ruolo dominante dell’individuo, sia come soggetto che come esecutore dell’arte, intenzione portata avanti con ironia, impegno e sperimentazione.
Dalla metà degli anni ’80 inizia un’attività espositiva sistematica e sempre piu’ intensa che lo porta da Cortina a Bari, da Milano a Firenze a Londra e a Claremont in Australia con mostre personali e numerose collettive,fino ad esordire con la sue prime performance del 1986 “Heroes juist for one night” tenutasi allo Psyco Club di Genova, un locale “off”, aperto alla contaminazione tra diversi linguaggi . Molte sue performances si tennero in spazi diversi da quelli tradizionalmente deputati all’arte: club, discoteche, spazi urbani chiusi o aperti, cave di marmo, ecc, ma il suo rapporto con le gallerie fu costante e proficuo e si concretizzo con esecuzioni del suo lavoro direttamente negli spazi espositivi, quando questi risultavano idonei all’esigenza del suo progetto , e con allestimenti delle sue istallazioni .
La mostra presenta opere dei suoi vari percorsi , i primi lavori di gusto post-informale, il periodo allegro e ironico della brillantina di vetro , gli oggetti che straboccano materia, fino ad arrivare all’impegno nelle performance, dove body art , arti marziali ,mezzi video acustici e colore diventano gli strumenti che elabora per coinvolgere e far riflettere lo spettatore, ma anche la fucina delle immagini e dei frammenti per le istallazioni.
Marco Canepa Gallery
Via Caffaro, 20 - Genova
Ingresso libero