Per gli artisti in mostra vale il concetto di "opera aperta" a svelare l'energia della creativita' nell'espressione della piu' alta specificita' estetica. Quasi scarica elettrica percettiva, l'avvertimento vibrante del colore e della materia si fa esperienza sensoriale e mentale insieme.
Collettiva
Per gli artisti della mostra Rhythm & Colors più che mai vale il concetto di “opera aperta”, di “work in progress”, a svelare l’energia della creatività nell’espressione della più alta specificità estetica. La loro ricerca muove verso quell’immaginazione fortemente personalizzata in grado di variare ritmi espressivi nella pluralità dialettica di istanti creativi. Quasi scarica elettrica percettiva, l’avvertimento vibrante del colore e della materia si fa esperienza sensoriale e mentale insieme, coinvolgendo pensiero e istinto.
VANNI BELLEA agita una febbrile tensione del colore nel procedere combinatorio del “puzzle” con tessere e campiture che fa implodere o esplodere a piacimento. Pare di sentire il frastuono del vivere in questa illusione ottica frantumata, che delira per l’astrattismo e per una sorta di dissoluzione linguistica; la sua fantasia tutto divora in una pittura magicamente intrisa di un genuino canto primitivo, rimbalzante nelle rifrazioni della luce di un caleidoscopio vorticante.
LUCA GHIELMI, dopo una ventata di colori liberi, sente la necessità che la vita entri di prepotenza dentro le sue opere, per trasmettere altre emozioni nel ritmo del non-colore. Nasce così una sorta di stenografia bruciata dall’ansia di una visione velocizzata sulla carta di giornale nel senso di un “presto”musicale e nel gesto audace dell’olio. E’ il “quotidiano” di un viaggio esistenziale che stringe cinematograficamente su interni e annotazioni di situazioni particolari.
FABIO MILANI verifica la determinante inversione di polarità che nel contemporaneo annulla la supremazia della rappresentazione sui materiali impiegati: dalla scrittura veloce del Dripping, rito della tribalità pollockiana, sperimentato nel progetto “Styrenics” (materiali plastici, schiume, colori acrilici) l’artista è arrivato a uno srotolarsi lento di mutazioni formali inaspettate, nell’oro e nell’argento, con tracce in positivo/negativo per raccontare il “non-tempo”interiore.
STEFANO CALDERARA è un giovane artista, figlio del nostro tempo: il suo lavoro parte da un materiale come la plastica, che pur di uso comune, può offrire fascino e suggestioni. “Una rosa è una rosa è una rosa…” E’ sempre e comunque una rosa nella trasparenza della materia polimerica modellata, unita a stelo e foglie prese dalla natura e irretite nella staticità dell’oggetto. Una lavorazione sapiente che utilizza fogli di acetato, trasformati dal calore, tra ironia e sogno.
Vernissage: giovedì 4 ottobre dalle 18.30 alle
Performance musicale: Michelangelo Decorato
Spazio Lattuada
Via Lattuada 2 (ang. Viale Montenero) , Milano
Ingresso libero