Retrospettiva Il suo percorso creativo dalla fine degli anni 50 al 1971, anno della sua prematura scomparsa. Esposte 15 opere: dalle Lamiere policrome del 1958 alle Intersuperfici curve a zone riflesse realizzate con tele sovrapposte, alle Strutture modulari in cartoni fustellati del 1970. Presso la Galleria Tornabuoni, viene inoltre presentato un nucleo inedito di circa 60 opere su carta.
La galleria Il Ponte inaugura la stagione espositiva autunnale con una retrospettiva dedicata a Paolo Scheggi. Del suo intenso ma breve percorso creativo, che dalla fine degli anni Cinquanta giunge fino al 1971, anno della sua prematura scomparsa, vengono esposte nella sala superiore della galleria quindici opere: dalle Lamiere policrome del 1958 alle Intersuperfici curve a zone riflesse realizzate con tele sovrapposte, alle Strutture modulari in cartoni fustellati del 1970. Nella sala inferiore e alla Galleria Tornabuoni, viene presentato un nucleo assolutamente inedito di circa sessanta opere su carta, che valorizza notevolmente l’intero corpus dell’artista.
Fin dai primi ferri, tagliati, sovrapposti, piegati, dipinti, antecedenti al 1960, e dalle prime opere su carta in cui è ancora chiaro il suo tentativo di allontanarsi dalla tradizione informale, si evidenziano gli elementi fondamentali della suo percorso artistico. Con il 1962 Scheggi approfondisce la ricerca nel linguaggio plastico attraverso la “contraddizione dialettica tra spazio e oggetto, (del)la definizione per assurdo (la sola possibile) del vuoto”. Nascono così le prime Intersuperfici curve a zone riflesse. Attraverso l’utilizzo di tele sovrapposte accentua il dato tridimensionale; le buca realizzando dei vuoti rotondi dai contorni perfetti, arricciando i bordi verso l’interno. Quando la struttura spaziale è pronta, dipinge il tutto con un colore unico: rosso, nero, blu, arancione,… Nella seconda metà degli anni Sessanta l’artista realizza per lo più Intersuperfici modulari a strutturazione geometrica regolare dove il taglio è guidato da precisi intenti geometrici e il ritmo dei moduli prevale: la ripetizione in serie di aperture circolari regolari, sovrapposte in diverse combinazioni, crea effetti di profondità.
La superficie quale elemento cromatico rifrange la luce, lo spazio come attraversamento, nelle sue molteplici profondità, determina una percezione diversa. Restituire un’unica dimensione spazio temporale interna all’opera, di cui lo spettatore è parte attiva, fino a renderlo partecipe dell’opera stessa nell’azione performativa. Questo il fulmineo e preveggente percorso di Scheggi.
Immagine: Struttura modulare (bianca, rossa)
Galleria Tornabuoni
Lungarno Benvenuto Cellini, 13/a Firenze - 50125
tel. 055-6812697 / 6813360 fax 055-6812020 info@tornabuoniarte.it
9.30/13.30 e 15.30/19.30 lunedì-sabato
Inaugurazione 6 ottobre ore 18
Galleria Il Ponte
via Di Mezzo 42/b - 50121 Firenze
orario: 16-19.30, chiuso lunedì e festivi