Dal Cinema all'Architettura. Utilizzando lo scanner, l'artista trasforma le sue fotografie in file txt (solo testo), ottenendo una riduzione della definizione dell'immagine, successivamente accentuata manualmente attraverso una pittura perlopiu' in bianco e nero, con rari accenni di altre tinte.
Dal Cinema all'Architettura
a cura di Roberto Borghi
Sabato 6 ottobre 2007 alle ore 18.00, nell’ambito della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI e DARC, Artepensiero – eventi culturali ( via del Vecchio Politecnico, 5 Milano) inaugura una personale di Fabrizio Musa intitolata Dal cinema all’architettura. La mostra, a cura di Roberto Borghi, proseguirà sino al 24 ottobre e sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.30, sabato dalle 15.00 alle 19.00.
Il titolo Dal cinema all’architettura descrive il percorso compiuto da Fabrizio Musa negli ultimi cinque anni. Dai dipinti dedicati a divi anomali del grande schermo come Marlon Brando, a reinterpretazioni di un classico della spy story come 007, a omaggi a un genio eclettico e inquietante come Stanley Kubric (peraltro al centro di una dettagliata mostra che apre in contemporanea al Palazzo delle Esposizioni di Roma), fino a scorci di edifici di Giuseppe Terragni, a vedute di architetture milanesi degli anni Cinquanta e Sessanta, ad anticipazioni di un lavoro ancora in progress sulle più celebri costruzioni di Mario Botta.
I due ambiti di ricerca sono accomunati da una concezione della pittura intesa come strumento di registrazione dei sussulti, delle peculiarità, delle innovazioni che caratterizzano la scena contemporanea.
Fabrizio Musa è nato a Como nel 1971. Vive tra Como e New York. Fin dal suo esordio artistico, nella seconda metà degli anni Novanta, ha contaminato le tecniche pittoriche più tradizionali con le nuove tecnologie. Indagatore da tempo dell’arte digitale, l’artista ha coniato il termine di “Scanner Art” per definire il particolare procedimento con cui realizza le sue opere.
Utilizzando lo scanner, Musa trasforma le sue fotografie in file txt (solo testo), ottenendo una riduzione della definizione dell’immagine, successivamente accentuata manualmente attraverso una pittura perlopiù in bianco e nero, con rari accenni di altre tinte. Tra le sue ultime mostre segnaliamo le personali presso la sede del Parlamento Europeo di Strasburgo nel 2004 e presso il Palazzo del Broletto di Como nel 2005, tra le collettive il Premio Cairo Communication presso il Palazzo della Permanente di Milano nel 2004, il Premio Michetti presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare (CH) nel 2005, Lunchbox auction presso la Wooster Projects Gallery di New York.
Artepensiero
Via Vecchio Politecnico, 5 - Milano
Orario: da lunedì a venerdì 10.00-13.00 e 14.00-18.30 sabato 15.00-19.00
Ingresso libero