Museo Pino Pascali
Polignano a Mare (BA)
via San Vito, 40
080 4249534 FAX 080 4242463
WEB
Due mostre
dal 12/10/2007 al 1/12/2007
18/21- domenica 11/13-18/21

Segnalato da

Museo Palazzo Pino Pascali




 
calendario eventi  :: 




12/10/2007

Due mostre

Museo Pino Pascali, Polignano a Mare (BA)

Giovanni Albanese presenta Eclissi: una scultura luminosa che si sviluppa su una parete di circa 5 metri e rappresenta una eclissi di sole. "La luce e l'ombra" e' una collettiva di 8 artisti che utilizzano come tecnica espressiva la luce artificiale: lampadine, neon, led, light-box.


comunicato stampa

Giovanni Albanese + La luce e l'ombra

a cura di Rosalba Brana'

Giovanni Albanese:”Eclissi” scultura luminosa - installazione ambientale
Presentazione del nuovo acquisto per la collezione permanente del Museo.

Mostra: “La luce e l'ombra” con opere di: Giovanni Albanese, Miki Carone, Daniela Corbascio, Carlo De Meo, Giulio De Mitri, Francesco Impellizzeri, Elisa Laraia, Massimo Ruiu, Rosemarie Sansonetti.

Si inaugurano sabato 13 ottobre alle ore 19 due eventi al Museo Pino Pascali di Polignano a Mare. Il Museo, l’unico di arte contemporanea in Puglia, continua nel progetto di acquisire un’opera significativa di ognuno dei vincitori del Premio Pino Pascali, dotandosi così di una prestigiosa collezione pubblica unica in Puglia. Dopo il recente acquisto dell’opera di Studio Azzurro (Premio Pascali 2005) e di Lida Abdul (Premio Pascali 2006), ora è la volta di una grande installazione di Giovanni Albanese vincitore del Premio Pino Pascali nel 2002.
L’opera dal titolo “Eclissi” si sviluppa su una parete di circa 5 metri e rappresenta una eclissi di sole; l’installazione luminosa è stata realizzata appositamente per il Museo Pascali.

Dagli anni ’90 Albanese usa la luce di piccole lampadine fiammeggianti per realizzare sculture leggere e immateriali sovvertendo i canoni della scultura piena e pesante, la luce quindi, come sinonimo di energia proveniente in origine dal fuoco o dal sole. ”Eclissi” è un’opera ambientale di forte suggestione e poeticità che ci parla della luce, ma anche del suo contrario, l’ombra: infatti le stelle di luce tremula saranno visibili grazie all’eclissi del disco solare.

*Nella stessa occasione si inaugura la mostra dal titolo “LA LUCE E L’OMBRA”: partendo proprio dall’opera luminosa di Giovanni Albanese, sono esposte opere di altri 8 artisti che utilizzano come linguaggio espressivo la luce artificiale: lampadine, neon, led, light-box usata e modellata al pari di una pennellata di colore. Un materiale così immateriale come la luce, diviene così protagonista assoluta di installazioni, video, fotografie, sculture.

La luce intermittente mistica e blu per le due sculture di Miki Carone: “l’illuminazione” di un Buddha in dialogo cerebrale-luminoso con l’androgina extraterrestre Andromeda, la comunicazione avviene attraverso i circuiti luminosi a vista delle loro teste che si mandano messaggi d’intesa nonostante una separazione di anni-luce tra loro. L’opera fotografico-luminosa di Daniela Corbascio oscilla tra glamour e bellezza pop, nel ciclo dei ritratti o immagini tratte dai rotocalchi degli anni ’60 l’inserimento del neon e dei led serve all’artista a raffreddarne il fascino e a sottolinearne i tratti più significativi.

Irriverente e ironico, Francesco Impellizzeri propone una “Diva Divina” vestita come una falsa ìMarylin’ dal gusto trash e dagli ambigui connotati sessuali. Se la luce è simbolo di spiritualità, il blu è il colore più appropriato a rappresentare l’infinito: per Giulio De Mitri la rappresentazione della luce è l’apparizione di una bambina-angelo che gioca con le simbologie del’umano e del divino.

Nel passaggio tra la luce e l’ombra si materializza l’evanescente installazione di Rosmarie Sansonetti, presente con una delle sue più intriganti opere dell’ultimo periodo: a metà strada tra l’ologramma e il fascino delle apparizioni di fantasmi vediamo concretizzarsi, sotto i nostri occhi, esseri antropomorfi di inquietante bellezza. La luce e l’ombra, come due facce della stessa medaglia, una speculare all’altra, l’una non può esistere senza l’altra; e se la luce è il paradigma della verità e della conoscenza, l’ombra ne sottolinea l’assenza, il mistero, il nulla.

Nel ciclo delle “Ombre assolute” di Massimo Ruiu, il taglio netto che attraversa le fotografie mette a dura prova la nostra percezione visiva poiché siamo costretti a guardare il nulla e il vuoto che l’ombra disegna sull’opera guadagnandosi un ruolo di primo piano che spesso le viene negato. Nell’oscurità nascono le paure, appaiono gli incubi, prende corpo l’inquietudine del vivere, la scultura di Carlo De Meo, un piccolo uomo che cerca di uscire da un buco nel pavimento, scuote il nostro sub-conscio nel suo lato più profondo e meno conosciuto.

E se dall’ombra nascono le visioni, ‘la casa’ è il posto più adatto: nel video della giovane artista Elisa Laraia vediamo apparire come ombre cinesi, gli antichi abitanti di una vecchia casa di campagna, donne in abiti ottocenteschi si muovono, danzano, salgono e scendono scale, parlano e sussurrano, figure senza corpo, ombre emerse dal passato.

Progetto e organizzazione: Associazione Culturale Zelig. Polignano.

Immagine: Daniela Corbasci

Inaugurazione 13 ottobre 2007

Palazzo Pino Pascali
Via San Vito, 40 - Polignano a Mare (BA)
Orari: tutti i giorni ore 18/21- domenica 11/13-18/21; (lunedì/martedì chiuso).

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Daniel Gonzalez
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