Mitra Auto
Zbynek Baladran
Preda Dirzys
Monika Formale
Bon Grigorescu
Igor Grumi
Dosi Kiraly
Geme Kulm
Gintaras Makarevicius
Stadi Pogacar
Grill Preobrazhenskiy
David Rifa'
Loden Stilnovi
Milica Tomic
Jaan Toomik
Florin Tudor
Armando Ulula
Nomeda & Gediminas Urbonas
Vilius Vanagas
Mona Vatamanu
Dmitry Vilensky
Szacsva y Pal
Martin Zet
Marco Scotini
Andris Brinkmanis
Il titolo intende ricordare quello del noto film di Sergei Ejzenstejn ma soprattutto riattivare una domanda generale sulla nostra attuale capacita' di trasformazione collettiva e di emancipazione sociale. In mostra i lavori di 25 artisti di differenti generazioni provenienti da vari paesi che vanno dalla Russia al Baltico fino ai Balcani. A cura di Marco Scotini e Andris Brinkmanis. La mostra inaugura il nuovo spazio espositivo della galleria.
Collettiva
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A cura di Marco Scotini e Andris Brinkmanis
Giovedi 18 ottobre la galleria Artra di Milano apre il nuovo spazio espositivo di via Burlamacchi 1 con un’ampia rassegna dedicata all’universo artistico dell’ ex blocco socialista europeo.
Gli oltre 600 mq della nuova sede della galleria Artra ospiteranno i lavori di 25 artisti di differenti generazioni provenienti da vari paesi che vanno dalla Russia al Baltico fino ai Balcani.
”Ottobre”, il titolo della mostra a cura di Marco Scotini e Andris Brinkmanis, non solo intende ricordare volutamente il titolo del noto film di Sergei Ejzenstejn quanto riattivare una domanda generale sulla nostra attuale capacità di trasformazione collettiva e di emancipazione sociale.
Dopo il fallimento delle utopie moderniste e dopo la crisi del presente neo-liberista e globalizzato, la mostra cerca di mettere a fuoco la divergenza contemporanea tra urgenza e apparente impossibiltà della trasformazione, attraverso la lente dell’arte. ”Ottobre” è in sostanza una mostra sulla storia ma anche sulla possibilità di una fuoriuscita da essa.
C’è chi, come Eric Hobsbawm, ha identificato il 900 come il secolo della Rivoluzione d’Ottobre. La rivoluzione è stata senza dubbio il catalizzatore di tutte le idee sulla trasformazione e sul sovvertimento dello stato delle cose. Dietro questo parametro si è celebrata la relazione tra avanguardia artistica e avanguardia politica come tratto fondamentale del modernismo. Ma oggi qual’è il suo significato? Come salvare quanto è stato vivo in ciò che stato storicamente sconfitto? Il progetto di emancipazione sociale è ormai un capitolo chiuso? É ancora possibile pensare al progetto modernista come ad una domanda colletiva? E, nel caso affermativo, di quale eredità può farsi carico un progetto sociale completamente inedito?
Se da un lato filosofi come Zizek, Badiou, Holloway hanno proposto tre prospettive diverse a questi interrogativi recenti, dall’altro lato, nessuno più dei paesi dell’area post socialista ha vissuto questo gap tra idee radicali di emancipazione, loro fallimento reale e nuovi desideri collettivi. La mostra intende prendere le mosse da questa condizione per riproporre, attraverso un’ampia serie di riflessioni, la ricerca condotta all’interno della scena artistica. Tanto le nouve strategie di carattere collettivo dei gruppi artistici come Chto Delat?What is to be done?, Gediminas e Nomeda Urbonas, quanto i gesti di una singolarità qualunque e multitudinaria di Martin Zet, Jaan Toomik e Ion Grigorescu, pur nella apparente divergenza, condividono lo stesso spazio.
Il sottotitolo ”Uscita, memoria e desiderio” raccoglie alcune parole chiave che indicano le aree tematiche della mostra. ”Uscita” come abbandono di una rappresentazione tradizionale dell’idea del conflitto e dell’idea classica di rivoluzione, ”memoria” come metodo per non disperdere e cancellare l’idea del passato e ”desiderio” come ripetizione dei tentativi mancati della storia e delle sue possibilita perdute. Un’altra parte della rassegna ”Filming Capital”, come ulteriore riferimento a Ejzenstejn, ripropone tutta una serie di lavori sul monumento teorico di Karl Marx „Il capitale” (Zbynek Baladran, Armando Lulaj, Mona Vatamanu e Florin Tudor etc).
Tra gli artisti invitati: Zbynek Baladran (Czech Republic), Chto delat? (Russia), Redas Dirzys (Lithuania), Ion Grigorescu (Romania), Igor Grubic (Croatia), Dmitry Gutov (Russia), Iosif Kiraly (Romania), Neeme Kulm (Estonia), Marko Laimre (Estonia), Zilvinas Landsbergas (Lithuania), Armando Lulaj (Albania), Gintaras Makarevicius (Lithuania), Kiril Preobadzenskij (Russia), Mladen Stilinovic (Croatia), Jaan Toomik (Estonia),Mona Vatamanu and Florin Tudor (Romania), Nomeda & Gediminas Urbonas (Lithuania), Martin Zet (Czech Republic) etc.
Inaugurazione 23 ottobre 2007 ore 18.00
Galleria Artra
via Burlamacchi 1 - Milano
Orario: dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 19.00
Ingresso libero
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On Thursday 18th October, Galleria Artra opens its new exhibition space in via Burlamacchi 1 with an extensive show dedicated to the art world of the European ex-socialist block. The more than 600 sq. m. of Galleria Artra’s new premises will host the works of 25 artists from different generations and various countries, extending from Russia to the Baltic as far as the Balkans.
October, the title of the show curated by Marco Scotini and Andris Brinkmanis, is not only a deliberate reference to the famous film by Sergei Ejzenstein, but also reopens a general question about our current capacity for collective change and social emancipation.
After the failure of modernist utopias, and after the crisis of the neo-liberal and globalized world of today, the show aims to focus on the contemporary discrepancy between urgency and the apparent impossibility of change. October is essentially a show about history, but also about the possibility of escaping from it.
Eric Hobsbawm among others has identified the 1900s as the century of the October Revolution. The revolution has undoubtedly been the catalyst for all ideas concerning change and the overthrow of the status quo. Within this parameter the link between the artistic avant-garde and the political avant-garde has been celebrated as a fundamental characteristic of modernism. But what is its significance today? How can we save the vital part of what has been defeated historically? Is the plan for social emancipation now a closed chapter? Is it still possible to consider the modernist plan as a collective question? And, if the answer is an affirmative one, on which inheritance can a completely new social plan base itself?
If on the one hand philosophers such as Zizek, Badiou and Holloway have presented three different perspectives for considering these recent questions, on the other hand, the nations of the post-socialist zone have experienced more than any other this gap between radical ideas of emancipation, their failure in real terms and new collective desires. With this as a starting point, and by presenting a broad range of reflections, the show intends to look again at the directions that have been followed within the art scene.
New strategies of a collective nature from art groups such as Chto Delat?What is to be done?, Gediminas and Nomeda Urbonas, as well as an art of radical singularity and of “the multitude” (asdefined by Paolo Virno and Tony Negri) by Matin Zet, Jaan Toomik and Ion Grigorescu, who despite their apparent differences occupy the same sphere.
The sub-title Exit, Memory and Desire brings together some keywords that indicate the show’s main themes. Exit as in the abandonment of traditional ways of representing the idea of conflict and the classical idea of revolution, memory as a way of not losing or deleting the idea of the past, and desire as a repetition of history’s unsuccessful attempts and lost opportunities. Another part of the show, Filming Capital, a further reference to Ejzenstejn, presents a complete series of works on Karl Marx’s monumental treatise Das Kapital (Zbynek Baladran, Armando Lulaj, Mona Vatamanu and Florin Tudor etc.).
Among the artists invited are Zbynek Baladran (Czech Republic), Chto delat? (Russia), Redas Dirzys (Lithuania), Ion Grigorescu (Romania), Igor Grubic (Croatia), Dmitry Gutov (Russia), Iosif Kiraly (Romania), Neeme Kulm (Estonia), Marko Laimre (Estonia), Zilvinas Landsbergas (Lithuania), Armando Lulaj (Albania), Gintaras Makarevicius (Lithuania), Kiril Preobadzenskij (Russia), Mladen Stilinovic (Croatia), Jaan Toomik (Estonia),Mona Vatamanu and Florin Tudor (Romania), Nomeda & Gediminas Urbonas (Lithuania), Martin Zet (Czech Republic) etc
Opening October 23 h 6 p.m.
Galleria Artra
via Burlamacchi 1 - Milano
Hours: tuesday - saturday 10.30 a.m. - 7 p.m.
Free entrance