Elina 1/2. Figure allusive, dalle quali emerge, attraverso una stratificazione di velature, l’embrione di un’idea, la possibilita' e la pieta' di un senso.
Elina 1/2
Ci sono parole che non possono mancare in un glossario essenziale dell’arte di Roberto Giussani. La prima di queste è evocazione: le immagini appaiono come parousia di una verità eternamente differita, velata, sfumata, accennata, come a suggerirci il carattere onirico della realtà e una sua irriducibile incommensurabilità con la sintassi della coscienza.
Figure allusive, dalle quali emerge, attraverso una stratificazione di velature, l’embrione di un’idea, la possibilità e la pietà di un senso. Forme in germinazione (ecco un altro termine chiave), inquiete nell’indecisione delle loro linee, angosciate dallo spettro di quel nulla dal quale provengono e che le accompagna come possibilità sempre aperta, come abisso nel quale rischiano di sprofondare nuovamente.
Immagini malinconiche nel mostrare l’evanescenza di ogni possibile senso o struttura del reale, la sua fragile inconsistenza, quasi la messa in scena, ad un tempo tenera e rassegnata, di un mondo che stenta a darsi una forma adulta, definitiva. Un fantasma che preme alle soglie della coscienza e che mostra il proprio volto attraverso la filigrana della realtà, in trasparenza, portando con sé un’inquietudine sottile ma anche la serena leggerezza di colui che sa quel gioco eterno di farsi e disfarsi che è la vita.
Galleria Silvy Bassanese
Via Galilei, 45 - Biella