Il progetto raccoglie in una mostra collettiva i contributi di curatori e artisti contemporanei (da Brasile, India, Sudafrica e Italia), per riflettere sul tema delle grandi aree urbane del presente e sul loro sviluppo futuro. Video e installazioni. All'interno di Extra/Large_produzioni indipendenti.
Collettiva
all'interno di Extra/Large_produzioni indipendenti
“Metropolis” raccoglie in una mostra collettiva i contributi di curatori e artisti
contemporanei (Brasile, India, Sudafrica e Italia paese ospitante), per riflettere sul tema
delle grandi aree urbane del presente e sul loro sviluppo futuro.
La selezione degli artisti dal Brasile è di Alexandre Benedito Ignácio Alves, consulente
della Biennale di San Paolo, che individua nella "Metropoli Cannibale" il filo rosso che unisce
Cao Guimarães (video-installazione), Ricardo Alcaide (fotografie), Carolina Novelleto
(performance), Daniel Caballero (visual arts).
Alves si basa sul concetto di cultura brasiliana come appropriazione, antropofagia
simbolica, per mescolarsi e ibridizzarsi, trasformandosi così in qualcosa di nuovo.
Il processo di interiorizzazione dell'Altro è una possibile chiave di lettura del lavoro "Via di
doppio senso" di Cao Guimarães, mentre Carolina Novelleto sperimenta in sè stessa i vari
corpi della metropoli attentamente osservati, nei quali ha avvertito le diverse influenze etniche,
sociali e culturali che li modellano. Il venezuelano Ricardo Alcaide, straniero in conflitto con
la città di San Paolo, manipola le immagini creando una "realtà" inesistente nell'ambiente della
città che gli appare strana. Nella installazione "Inizio della fine del mondo" Daniel Caballero
trasforma invece i problemi della città in spietati esseri atavici. Il caos urbano diventa ode e la
favela regno.
Per l'India, sono stati coinvolti i curatori Maria Teresa Capacchione e Ananth Deepak.
"The complexity of India", a cura di Maria Teresa Capacchione, ci presenta il lavoro
fotografico di Shahid Datawala, Ryan Lobo e Annu Palakunnathu Matthew.
Datawala presenta uno studio sui vecchi cinema indiani, che rischiano di venire distrutti per
dare spazio a multisale cinematografiche e centri commerciali. A questo reportage se ne
aggiunge un altro – sempre in tema – sui poster di Bollywood dipinti a mano (altra forte
contraddizione) e la vita che, nella megalopoli, scorre intorno a loro.
Negli ultimi quattro anni, Datawala ha lavorato per First City – un magazine che ha sede a
Delhi – come fotografo freelance.
Lobo presenta un reportage in cui ritrae un insolito aspetto dell’India: i matrimoni cattolici.
Lobo è stato vincitore nel 1995 della campagna nazionale della Levi-Strauss, ed ha lavorato
come fotografo per numerosi film per NGT, per riviste e per varie o.n.g..
Annu Palakunnathu Matthew presenta un lavoro molto ironico sull’identità degli indiani
d’America e gli indiani dell'India, trovando analogia tra il modo in cui i fotografi del
diciannovesimo secolo hanno immortalato i Nativi Americani ed il modo in cui i fotografi inglesi
del diciannovesimo secolo hanno immortalato l'India.
Il lavoro di Annu Palakunnathu Matthew è incluso nella pubblicazione BLINK della Phaidon che,
secondo l’editore, celebra la qualità dei 100 più interessanti fotografi internazioni
contemporanei.
Inoltre sarà presente a "Metropolis" Subodh Gupta, presentato da Deepak Ananth, curatore
di "Prospects, Contemporary Art from India" mostra che inaugura il Focus India, di cui
anche Gupta fa parte. Per il Sudafrica, il fotografo Guy Tillim, con una selezione dal progetto “Jo’Bourg series”
presentato da Guido Schlinkert (galleria extraspazio, Roma).
L’artista documenta la trasformazione del centro di Johannesburg da enclave urbana governata
dalla minoranza bianca a “città africana”. La rapida transizione, guidata dalle autorità
municipali e statali, ha lasciato tracce traumatiche. La nascita di un sottoproletariato nero
disadattato ha fatto sì che Johannesburg diventasse ancora una volta teatro di una nuova
forma di ghettizzazione.
Intorno alle opere proposte, due contributi video e installativi:
“Arte Dappertutto” approfondisce il tema dell’identità e autorevolezza artistico culturale
dell’India di oggi, in rapporto al panorama e all’arte contemporanea occidentale, e "Le città
hanno gli occhi", un montaggio “ragionatamente dissennato” di frammenti metropolitani di
cinema proveniente da epoche e continenti diversi.
Il Rialtoccupato, centro di produzione culturale indipendente, e l’associazione
multidisciplinare di cultura urbana STALKagency danno vita al progetto "Metropolis:
contenitori di quali contenuti?" a superamento dell’idea di città quale sommatoria di
residenti ed espressione dei poteri, e proponendosi di indagare la straordinaria potenzialità
insita nella concentrazione di saperi e culture concentrati nello stesso tessuto urbano. Dal 19 al
27 ottobre l’ ex casa della Gioventù Italiana del Littorio di Trastevere, luogo simbolo
della scenografia di regime del Ventennio fascista, ospiterà una lettura delle metropoli
oltrepassando i confini della rappresentatività cinematografica coinvolgendo artisti, fotografi e
performers.
Dal lusso e le favelas di San Paolo, culla del tropicalismo divenuto industria culturale, alla
Bollywood di Bombay con le sue ambizioni sociali indotte ad una cittadinanza che per gran
parte vive nelle baraccopoli. Dalle case di lamiere e le ville lussuose delle star del pop e del
cinema nelle townships di Johannesburg, alla “piccola Roma”, ingabbiata tra una distorta
idea di conservazione e una visione pasoliniana delle periferie. Una lettura della metropoli
quale territorio più avanzato per sperimentare vie nuove, sviluppare “sincretismo sociale e
culturale", alimentare innovazioni, entrando nel merito del ruolo politico che la definizione e
l'uso della cultura assumono nei processi di distinzione, inclusione ed esclusione dei gruppi
sociali.
ALTRI EVENTI METROPOLIS
in collaborazione con Roma Uno S.S.d.r.l.
Sabato 20 dalle 21:30
“Waiting for NOW”
Nuove Tribù Zulu incontra le danzatrici rom Chejà Chelén
in collaborazione con l’associazione Chinh Italia-India
dalle 22:30
“Rome meets Bombay”
Live set NAVARASAS COMBO
Dj set FEEL GOOD PRODUCTIONS+KNUF
Visual set GLASSPIEL
in collaborazione con Snob Production
Venerdì 26 Dalle ore 22:00
“People: made of(f) of Soylent Green”
A cura di Laboratorio creativo Soylent Green
Improvvisazioni creative e cine-spot (Studio Idea e Stefano Mannucci)
Yo!! What Happened to Peace?
200 artisti contro la Guerra, 5 continenti, 200 videoillustrazioni per la pace
ore 23:00
Djset con Key from Meka, Matteo Esse, Life Recorder (Francia), Max Durante, Lory D.
Vjset con She Frame e Noise Video
Sabato 27 dalle 22:30
“Condominio ExtraOrdinario”
DJ Flavia Lazzarini, Gino Woody Bianchi.
+ DJ Tahira (San Paolo)
In collaborazione con Condominio
Per informazioni:
rialtosantambrogio tel. 0668133640
info@rialtosantambrogio.org
http://www.rialtosantambrogio.org
http://www.stalkagency.org
Ufficio Stampa:
Maria Luisa Severi 339 6415668
Veronica Della Scala 349 1318461
Inaugurazione Venerdì 19 ore 18
ex-GIL di Trastevere
Largo Ascianghi 4/5
dal 20 al 27 ottobre 18-24
ingresso libero