In "Gravita' zero" Izabella Jagiello presenta un'installazione che si compone di una serie di lavori oggettuali su carta, inglobati tra lastre trasparenti di plexiglas. Claudio Marani in "Opera sopravvisuta" ricerca una metodologia interattiva che si manifesta nell'utilizzo dei videogiochi elettronici.
Izabella Jagiello "Gravità zero" e Claudio Marani "Opera sopravvisuta".
Doppia proposta personale, videoinstallativa, proposta in questo luogo sperimentale
dedito ad una ricerca che privilegia da oltre un decennio l'attività di un arte
'ipercontemporanea del presente',
nelle sue variegate molteplici metodologie e componenti progettuali. In questo
appuntamento della nuova stagione espositiva, questo 'luogo,' ospita e accoglie
nuovi lavori ideati per l'occasione specifica,
da Izabella Jagiello e Claudio Marani, artisti di differente generazione e
provenienza culturale; all'interno della programmazione 'Concept 2007 Change +
Partner', a cura di Roberto Annecchini.
Izabella Jagiello, giovane artista visuale polacca, da anni operante nella cittadina
di Alicante nel sud della Spagna,
'L'artista presenta l'istallazione 'Gravità zero', che si compone di una serie di
lavori oggettuali, su carta, inglobati tra lastre trasparenti di plexiglas,
illuminate parzialmente all'interno
di un intercapedine che distanzia volutamente il lavoro a parete. Sono disegni
concepiti e realizzati a grafite o china, lavorati su tutte e due le facciate,
ritraenti miniature di elementi astratto-figurativi, mitologici e naturalistici, in
uno scenario e componente fortemente osservante dello spazio e del movimento,
a volte rotatorio o a forma di un mandala, in un'ambientazione scarna, scenografica
e teatrale quasi alla Samuel Bekkett, ma anche pregnante di una componente onirica e
surreale.
Sono apparizioni di esemplari queste miniature, che accentuano l'aspetto e la
ricerca per una tecnica virtuosistica, in ogni singolo elemento disegnato, rendendo
in risalto la focalizzazione dei particolari.
Le immagini si associano tra di loro in una dualistica atmosfera e si inquadrano dal
punto di vista installativo in una impostazione razionale e geometrica, sempre in
un'accento minimale.
Un lavoro video propone e focalizza, una visione ancor più dettagliata di questo suo
ultimo iter lavorativo concettuale "Gravità zero".
'Si dedica alla scultura, alla fotografia, alle installazioni proponendo una ricerca
del secondo fondo della realtà comune, prima attraverso i riferimenti alla
condizione contemporanea
e adesso attraverso la riflessione sulla metafisica di oggetti, comportamenti e
meccanismi comuni.
Il progetto esposto presso Change + Partner Contemporary Art, si concentra sul
fenomeno del movimento.
L'idea del movimento centripeto - un viaggio mentale - si incontra qui con l'idea
del movimento lineare e centrifugo - lo stato del galleggiare.
L'artista si interessa della tensione provocata da tali movimenti e rintraccia la
metafisica di esso...'. (da 'I. J.', Ania Jagiello, 2007, curatore critico presso,
l'Istituto Polacco di Roma).
'... Con la aparicion del ejemplar "Rostocken Pfeilstorch", se ha probado que las
oves pueden emigrar distancies largos durante el invierno hacia tierra firma y que
no esprobable que hibernen
en el mar Hayien dìa se canocen alrededor de 25 casas de Pfeilstorchs que apayen la
teoria! ...'. (da Ragner K. Kinzelbach, 'Das Buchram Pfeilstorch', Basilisken -
Presse, 2005).
Una realtà migratoria interpretata dall'artista, con distacco e proposizione
costruttiva, per concretizzarsi in un'atmosfera atemporale oltre la storia: un
dialogo intimo nel viaggio psicofisico intrapreso dall'artista.
Una sua esposizione personale "Pfeilstorch", attinente al suo ultimo iter
lavorativo, è proposta attualmente presso la Galeria PazYcomedias,Valencia, ES'.
('I. J. - Izabella Jagiello', Roberto Annecchini, 2007).
Claudio Marani, artista visuale di area romana, con un'attività ventennale, maturato
nello scenario propositivo della seconda metà degli anni '80,
'... La costruzione ideativa del lavoro proposto in passato dall'artista romano,
può essere parallelamente connotata vicino alla ricerca effettuata da un Felix
Gonzalez-Torres, ... . Nel corredo delle estensioni delle tessiture luminose
dell'artista cubano, l'associazione con le vibrazioni delle "flycker lights",
miscelate ad ampie superfici, di tessuti artificiali o materiali organici, come
reti metalliche, lane d'acciaio ecc.,
ed interpretate con abilità virtuosistica di sipari barocchi, da Marani, risulta
pertinente nell'ambito concettuale del lavoro, per comprendere il passaggio e lo
scarto al suo attuale campo di ricerca.
Un'altra connotazione si potrebbe rapportare in parte, anche con Mathilde ter
Heijne,in una similitudine di ricerca. Sono opere installative, contenenti
grandi lenti periscopiche in plexiglass,
che focalizzano elementi introdotti di vario contenuto, tra la superficie di
quest'ultime e lo spazio o boxes. Dopo alcuni anni di silente elaborazione e
trasformazione semantica del proprio linguaggio artistico, l'artista si propone con
una nuova impostazione, maturata pur sempre dalle sue esperienze del passato, che si
evolve nell'utilizzo hi- tech, per una costruzione organica, analitica,
post-tecnologica.
La nuova proposta del suo nuovo iter progettuale "Opera sopravvisuta", s'indirizza
su una ricerca metodologica interattiva, che si manifesta nell'utilizzo e nella
rigorosa disciplina
dei giochi videogame, con intromissioni e focalizzazioni di interventi, sonori,
plastici-coloristici, scritto-grafici, dall'accento sempre a carattere aulico e
poetico, ma anche antropologico,
in un'aura di 'magnetismo magico', con un forte connotato introspettivo ed
analitico. Elabora 'spazi altri' da addomesticare e vivere. "Universi Paralleli", è
il titolo del suo testo introduttivo
di presentazione alla videoinstallazione proposta "Zen garden".
'... Penso a queste videopere come a dei quadri che respirano e oltre lo schermo si
apre una dinamica spazio - temporale altra, diversa ...' . (da "Universi Paralleli",
Claudio Marani, 2007).
Una pratica e processo d'esecuzione che determina una visione nelle sue tante e più
svariate aperture e possibilità. E' un lavoro costruito nel tempo, che si predispone
per un ritorno ad una metodologia progettuale per acquisire 'conoscenze altre',
filtrate mediante la sua esperienza del suo vissuto personale. Con "Zen garden",
l'artista si predispone e distanzia, da un contesto culturale attuale
contrapponendosi
con un lavoro che guarda altrove. Rielaborando, esaminando e interpretando,
differenti contesti culturali assorbiti, terreno della sua formazione
artistico-culturale, in dialettica e convergenza tra di loro.
Claudio Marani converge contesti che riguardano in prevalenza, i primi decenni delle
avanguardie del novecento; le più recenti esperienze hi-tech, per giungere
a nuovi slittamenti semantici che caratterizzano una 'ipercontemporaneità' del
nostro presente. "Opera sopravvisuta" è una proposta pluristica che gli
permette di sottrarsi, imprimere e distanziarsi quindi dai facili stilemi retrò.
Orpelli omologanti de-costruttivi, dilaganti nell'attuale anacronistico scenario
propositivo, in parte della sua generazione ed ancor più in evidenza, in quelle
successive, per intervenire con tutt'altre motivazioni ed esiti linguistici.
Con questa sua nuova prima proposta, ideata già durante il decorrere di questi
ultimi anni, e poi evoluta in progress, Claudio Marani ci introduce ad un ciclo di
alcuni lavori,
con cognizione e consecuzione di 'differenze e proprietà', come ci suggerisce nella
sua nota introduttiva per "Opera sopravvisuta" (da "C. M. - Coesione
Magnetica", Roberto Annecchini, 2007)
Immagine di Claudio Marani
Inaugurazione lunedi 22 ottobre 2007 alle 18
Change + Partner Contemporary Art
via Di Santa Chiara, 57 Roma
Ingresso libero