Simone Giovagnorio - Silvia Iorio - Rakele Tombini. I lavori dei tre giovani artisti italiani mettono in connessione la ricerca scientifica con teorie filosofiche ed artistiche contemporanee, passando dal microcosmo al macrocosmo. A cura di Susanna Horvatovicova e Dagmar Subrtova'.
Simone Giovagnorio - Silvia Iorio - Rakele Tombini
a cura di Susanna Horvatovicova e Dagmar Subrtova'
La mostra collettiva Across Art and Science di Simone Giovagnorio, Silvia Iorio and Rakele Tombini, curata da Susanna Horvatovičová e Dagmar Subrtová, si inaugura Lunedì 29 Ottobre 2007 alle ore 18:00 nella galleria Makráč presso l’Istituto Macromolecolare di Chimica a Praga. L’esposizione, patrocinata dall’Atelier di Scultura di Kurt Gebauer di Praga e dall’Istituto Culturale Ceco a Roma, mostra possibili relazioni tra Arte e Scienza. I lavori dei giovani artisti italiani, infatti, mettono in connessione la ricerca scientifica con teorie filosofiche e artistiche contemporanee, passando dal microcosmo al macrocosmo.
L’installazione Time / Lapse di Simone Giovagnorio, composta di otto fotografie impresse su Plasma su Lambda Screen, dimostra quanto la teoria bersoniana abbia influito sull’arte contemporanea. L’artista romano disegna un percorso circolare immaginario in un ambiente urbano siderale, in uno spazio dove si perde la coscienza del presente e del passato e dove cresce la distanza tra lo spazio naturale e quello artificiale. Giovagnorio trasforma il divenire perpetuo del tempo in una sospensione del moto, crea un ambiente onirico, privo di riferimenti topografici definiti; mette in scena una dimensione artificiale e futuristica dove la città sembra avvolto nella stasi e dall’assenza umana. Il tempo diventa così circolare, è concepito dall’artista come l’”Adesso”, un tempo soggettivo e mentale. Lo studioso Julian Barbour ha ipotizzato la fine del tempo dal momento che “..se non accadesse nulla, se nulla cambiasse, il tempo si fermerebbe. Perché il tempo non è altro che cambiamento, ed è appunto il cambiamento che noi percepiamo, non il tempo. Di fatto il tempo non esiste.”.
Se Simone Giovagnorio si concentra sul concetto di tempo, Silvia Iorio pone invece l’attenzione su quello di spazio e di materia. Nel ciclo di acquarelli String lˇartista romana riporta su carta una personale interpretazione della ˇTeoria delle stringheˇˇ formulata nel 1968 da Gabriele Veneziano. Lo scienziato italiano ha infatti ipotizzato un modello fisico in cui gli elementi fondamentali del modello fossero ad una dimensione (stringhe) e non a dimensione zero (punto) che caratterizzava il modello della fisica quantistica precedente. Tale teoria include ambiti finora inconciliabili: la fisica nucleare forte e debole, l’elettromagnetica e le leggi della gravità, tentando così di superare, sopratutto nell’ambito della cosmologia, le aporie che esistono tuttora tra la fisica quantistica e le leggi della relativitá generale di Einstein. Nella serie della String di Silvia Iorio il microcosmo di onde magnetiche appare qui alla stregua di un quadro segnico, una formazione di pulviscolo dalle tonalità tenui che disegna il campo vuoto tra una stringa e l’altra. I campi di luce e di energia non ancora del tutto calcolabili e definibili che rimandano ad un microcosmo inafferrabile e indescrivibile quanto il presente.
Un ribaltamento di prospettiva meno “scientifico” e più “affettivo” è dato invece dall’installazione polimaterica Take Care - Everything is Iluminated di Rakele Tombini. L’opera, una sorta di “classificatore casalingo” (mobile TV anni ’60), contiene una serie di oggetti appartenenti ad alcune persone care all’artista. Ogni oggetto è legato a ricordo o un aneddoto che continua a vivere attraverso la sua esposizione. Come una reliquia moderna, indumenti, disegni, monili tirati fuori degli armadi di casa costituiscono gli elementi primi dell’installazione, elementi da “fruire” e da “santificare”. La “separazione dall’oggetto posseduto e il suo l’affidamento all’artista”, infatti, trasformano l’azione della custodia e dell’esposizione in una cerimonia, il gesto in un rituale, l’assemblaggio degli oggetti in intimi angoli da scoprire. L’installazione produce così un dispositivo mentale capace di generare nell’osservatore di fermare per un attimo il tempo, come ú descritto nelle pagine indimenticabili di “Il Tempo ritrovato” di Marcel Proust o nell’ultima opera di Marcel Duchamp . “Etant donnes: 1° la chute d'eau, 2° le gaz d'eclairage”.
Arte e Scienza sembrano correre su binari paralleli. In proposito, il pittore italiano Claudio Olivieri sostiene che l’istante di cui facciamo esperienza é sempre una nuova creazione: “E’ nella pittura che le apparenze si mutano in apparizioni: - Ciò che è mostrato non è la verosimiglianza ma la nascita. - E’ cosi che viene restituito il nostro presente, - L’assolutamente unico ma imprevedibile presente, - Somma di tutti i tempi, raduno degli attimi che ci fanno – Viventi, atto sempre inaugurale dell’esistere.”.
Testo critico a cura di Susanna Horvatovicova
SIMOME GIOVAGNORIO è nato nel 1975 a Roma, dove vive e lavora.
Esposizioni personali: 2004 – “Inite”, Rushomon, Roma; “zero/periodico”, Chiostro del Bramante, Roma; 2005 – “I.bondAge”,, Extra Art Gallery, Roma; 2005 – “ID”, Granma, Roma; 2005 – “Mind/Trip”, Capsula Arte Contemporanea, Roma; 2006 - “Personaggi”, spot TV sede Reti Rai, Roma; 2006 – “MC1R - Red Heads”, House/Studio Alfonso Curcio, Roma. Esposizioni personali: 2003 - "mass/media", progetto-installazione per la Notte Bianca Roma; 2005 - "tracce di se'", Pinacoteca di Fiuggi; “foto.grafica.mente”, Galleria La Pigna, Roma; 2006 - “Art – Koloija 2006”, Galerija Paradis, Rab, Croazia; “Orbis Pictus: Europa”, Istituto Culturale Ceco, Roma; “Time Lapse”, Istituto Culturale Ceco, Roma; 2007 - “Paesaggio e spazio urbano racchiuso in una scatola”, Parco Maiorca, Santa Marinella (Roma).
SILVIA IORIO è nata nel 1977 Roma, dove vive e lavora..
Principali esposizioni: 1997 – mostra, Facoltà di Scienze, CNR, Roma; 2001 – Performance1#, ArtPort, S. Maria Novella, Firenze; Performance2, promossa dal Museo Pecci, Prato; 2003 – Con Titolo, “Inchiostro indelebile”, MACRO Ex Mattatoio, Roma; 2004 – Dampfer/Sordina, “Inside Out”, Forum di Cultura Austriaco, Roma; 2005 –Untitled (video), Noir Film Festival, Courmayeur; n-Kiloton, 51 Biennale di Venezia, Arsenale Nuovissimo, Venezia; Imbarazzo visivo, Todi Arte Festival, Chiostro delle Lucrezie, Todi; Fos Fotòs, Ministero Affari Esteri, Roma; Virus, Esc/scatologica, Esc-Atelier, Roma; 2006 – n-Kiloton (video), RomaPoesiaFestival; Cartesio, Fondazione Baruchello; : 2007 – “Prospettive ribaltate”, Istituto Culturale Ceco, Roma.
RAKELE TOMBINI è nata a S. Benedetto del Tronto (A P) nel 1975. Vive e lavora a Roma.
Principali esposizioni: 1989/1995: “Libro d’Artista”, Biblioteca Comunale “Villa Mercede” di Roma; 2003: “Il rapimento di Aurora”, Offida (AP); “In circo – Ritmi visivi”, rassegna d’arte contemporanea presso il Palarozzi di Villa Pigna di Folignano (AP); 2004: “Point of view records” , Roma; “Prospero”,- nell’ambito di “Textures” “Punto Einaudi” di Via Giulia, – Roma “Tutti al mare”, in “Babazuf”, Castel di Lama (AP); “Ripe 2004 – mostra d’arte – nuove creatività delle Marche”, centro storico di Ripe S. Ginesio (MC); “Libro d’artista”, Civitanova Marche (MC); 2005 - “ExibithO1”.Evento artistico, Palazzo dei Capitani Di Ascoli Piceno; “MarteLive 2005”, associazione Procult, Alpheus, Roma; “Altidona 2005 - Stanze Aperte”, associazione culturale Officina San Giacomo, Città di Altidona; “Totem e Tulle”, associazione artistico-culturale “L. I. Art Laboratorio Incontri d’Arte”, Villa Borghese, Roma; “Eugenìa”, Galleria Biotos, via XII Gennaio 2, Palermo; “Fuori luogo/Out of Place”, Biblioteca Casanatense, Roma; 2006 - “Orbis Pictus: Europa”, Istituto Culturale Ceco, Roma; “Fuori luogo/Out of Place”, Centro Pecci, Prato; Museo Moranti, Bologna; Biblioteca Bertoliana, Vicenza; MART, Rovereto; “Trame inviolate”, “Premio Mario Razzano per Giovani Artisti”. Associazione “Proposta”, Benevento; 2007 - “Paesaggio e spazio urbano racchiuso in una scatola”, Parco Maiorca, Santa Marinella (Roma).
Inaugurazione: lunedì 29 Ottobre – ore 18
Galerie Makrac
Heyrovskeho namestí 2 - Prague
Apertura: Lunedì-Venerdì: 8:00-18:00
Ingresso libero