Mostra antologica dell'artista fiorentino, dal titolo Quit Classical Music. Nell'esposizione saranno presenti più di 8O opere che testimoniano il percorso dell'artista dal 1961 al 2001: la manifestazione è dunque un documento importante per questo operatore Fluxus che tanto ha influenzato le giovani generazioni del Concettuale italiano.
Quit Classical Music,
a cura di
René Block
testi di Enrico Pedrini
Il 3 Novembre 2OO1 si aprirà a Kassel alla Kunsthalle del
Fridericianum Museum una mostra antologica dell'artista fiorentino
Giuseppe Chiari dal titolo :"Quit Classical Music".
Nell'esposizione
saranno presenti più di 8O opere che testimoniano il percorso
dell'artista dal 1961 al 2001, tra cui l'opera "Gesti sul piano" del
1961-62 esposto al Festival Festspiele Neuester Musik a Wiesbaden
(Germania), da sempre considerata la grande manifestazione mondiale
del movimento Fluxus.
Il Fridericianum Museum è il luogo che ospiterà , dopo la mostra di
Giuseppe Chiari, la grande manifestazione estiva Documenta (estate
2002).
La città di Kassel vuole appunto con questa mostra rendere omaggio
sia alla figura di Giuseppe Chiari, artista riconosciuto
internazionalmente, sia ai legami che la uniscono a Firenze, cittÃ
con la quale è gemellata da lungo tempo.
La manifestazione potrà così testimoniare il coerente percorso di
Chiari negli anni ed essere nel frattempo un documento importante
per questo operatore Fluxus che tanto ha influenzato le giovani
generazioni del Post-Concettuale italiano, del musica Post-Fluxus e i
linguaggi dissipativi attualmente molto presenti nel contesto
dell'arte in Italia.
L'arte per questo autore non si riduce all'idea dell'arte
nell'autoanalisi di sé stessa (Arte Concettuale) , bensì l'arte è
"alterità contro identità ". "L'arte è il differente, è arte in quanto
si pone come costantemente variabile, costantemente variabile perché
è viva" .
"L'Arte è facile", uno degli statements dell'artista più conosciuti ,
vuole appunto attraverso il paradosso, attrarre l'attenzione
dell'osservatore in modo da renderlo partecipe fruitore di una
evidente contraddizione. L'attitudine da parte di chi osserva questa
"affermazione" precisa in qualche misura la proprietà dell'arte
stessa, in quanto la coscienza umana non è passiva ma svolge un ruolo
determinante nel fare affiorare il processo artistico. Mediante il
coinvolgimento infatti l'artista rende complice il fruitore a
liberarsi di tutte le norme e rituali inibitori che ancora lo
incatenano. L'arte per Chiari non si limita, come nel Concettuale,
alla definizione della stessa, al contrario diventa la definizione
dell'inverso dell'arte nelle sue differenze. Pertanto "l'arte non è
la definizione dell'arte, essa è la definizione dell'inverso
dell'arte".
La complessità e la profondità del suo modo di vedere le cose, che si
esplica nella distruzione delle tecniche della musica, della poesia,
della pittura, per favorire e visualizzare gli aspetti complementari
della realtà e la loro interdisciplinarietà , mettono in luce la
basilare importanza di un'analisi portata avanti per veicolare un
sapere, una nuova episteme. Un sapere legato al procedere
irreversibile, che spinge Chiari all'estrema precarietà di numerosi
accadimenti acustici, dal carattere sempre più rarefatto fino al
limite dell'udibile e alla visualizzazione di testi artistici alla
soglia dell'impercettibile e dell'intelligibile.
Kunsthalle Fridericianum
Friedricchsplatz 18 Kassel
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