Le correzioni - short show#8. L'artista presenta un'ambientazione costituita da oggetti e disegni che hanno come contrappeso la proiezione di Riccardo Del Conte, suo ospite ed alter ego in questo esperimento. Un appello alla capacita' insita nell'uomo di comportarsi con misura e controllo di se'. A cura di Marco Tagliafierro.
Le correzioni - short show#8
a cura di Marco Tagliafierro
featuring Riccardo Del Conte
“Lo si sentiva nell’aria: qualcosa di terribile stava per succedere. Enid e Alfred Lambert, in una città del Midwest americano, trascinano le giornate accumulando oggetti, ricordi, delusioni e frustrazioni del loro matrimonio: l’uno in preda ai sintomi di un Parkinson che preferisce ignorare, l’altra con il desiderio, ormai diventato scopo di vita, di radunare per un ultimo Natale i tre figli allevati secondo le regole e i valori dell’America del dopoguerra, attenti a correggere ogni deviazione dal giusto”. Questo brano tratto dal romanzo “Le correzioni” di Jonathan Franzen, a mio avviso, è la perfetta introduzione all’omonimo progetto di Marta Pierobon; diviene un ingresso possibile nell’intricato sistema di equilibri che la Pierobon stessa mette in atto con questa ambientazione costituita da oggetti e disegni che hanno come contrappeso la proiezione di Riccardo Del Conte, ospite ed alter ego di Marta in questo esperimento.
Convivenza e conciliazione di forze, elementi, atteggiamenti, è la condizione chiamata a sostenere questo impianto segnico. Appello alla capacità insita nell’uomo di comportarsi con misura, controllo di sé, capacità di destreggiarsi con abilità non sempre irreprensibile, in modo da superare vantaggiosamente, o almeno senza danno, difficoltà, contrasti, pericoli. Una mostra personale intesa come confronto con un amico e compagno di strada con il quale si condividono pensieri, emozioni, turbamenti dell’animo. Entrambi lavorano sull’equilibrio, influenzano il loro lavoro d’artista con l’indagine sullo stato che assume un corpo quando tutte le forze applicate hanno nulli risultante e momento rispetto a un punto, tutti e due tendono all’armonica proporzione fra le componenti. Come per un solido geometrico, anche per il corpo stare in equilibrio significa mantenere la proiezione del baricentro entro il perimetro di base. Alla semplicità della definizione di equilibrio fa riscontro la complessità dell’organizzazione neuromuscolare necessaria per realizzarlo.
Ogni movimento deve infatti essere accompagnato da una serie di contromisure capaci di riportare i rapporti tra baricentro e base di appoggio nelle condizioni ottimali; appositi sistemi intervengono nel correggere le perturbazioni dell’equilibrio, generate sia dall’azione di forze esterne sia da movimenti volontari; le correzioni, in ogni caso, consistono nella ridistribuzione del peso intorno all’asse verticale in modo che quest’ultimo non esca dal perimetro di base. Può accadere che lo spostamento del baricentro superi i limiti compatibili con l’equilibrio e si abbia la caduta, o per insufficienza dei meccanismi compensatori in rapporto all’entità della perturbazione (un carico, una spinta troppo forte) oppure anche per inibizione dei meccanismi medesimi.
In entrambe le evenienze, l’equilibrio perduto viene riguadagnato non già tentando di riportare il baricentro sopra il poligono di base ma al contrario spostando il poligono di base sotto al baricentro. Se per un artista l’equilibrio di un corpo può essere un esempio al quale riferirsi, le condizioni che lo reggono possono essere coinvolte nell’organizzare un metodo di speculazione estetica; sulla base di questi presupposti è possibile notare nelle elaborazioni visive della Pierobon che le informazioni sensoriali traducono sul foglio composizioni di segni che vengono continuamente corrette, procedendo per nuove giustapposizioni e sovrapposizioni; anche i suoi ambienti, traduzione plastica dei disegni, procedono per associazioni e stratificazioni che si riassestano continuamente sotto lo stesso baricentro, come la fiamma sulla candela nel video di Del Conte.
Inaugurazione: lunedì 5 novembre ore 18.30
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via Procaccini 4 - Milano
Orari: mar_mer_gio_ven_sab 16.00_19.00 e su appuntamento
Ingresso libero