Marc Chagall
Giorgio de Chirico
Pablo Picasso
Joan Miro'
Salvador Dali'
Max Ernst
Rene' Magritte
Alberto Giacometti
Ives Tanguy
Marcel Duchamp
Luca Massimo Barbero
Il percorso parallelo tra la mecenate e collezionista americana e il Surrealismo, dalla nascita in Europa alla sua diffusione in Inghilterra fino al potente impatto che ebbe in America. Piu' di 50 capolavori appartenenti alle collezioni veneziane e newyorkesi dei musei Guggenheim riuniti per la prima volta; a cura di Luca Massimo Barbero. Un "evento nell'evento" e' la contemporanea inaugurazione della modernissima struttura espositiva Arca.
A cura di Luca Massimo Barbero
Curatore associato Collezione Peggy Guggenheim
Il 9 novembre a Vercelli, nella nuova struttura espositiva Arca, la Regione Piemonte e la Città di Vercelli, in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, inaugureranno la mostra “Peggy Guggenheim e l’immaginario surreale”: più di cinquanta capolavori appartenenti oggi alle collezioni veneziane e newyorkesi dei musei Guggenheim che sono stati riuniti per la prima volta appositamente per costruire il percorso di questo allestimento.
La mostra, a cura di Luca Massimo Barbero, curatore associato della Collezione Peggy Guggenheim, è la prima tappa di un progetto triennale per rendere omaggio a una delle più importanti figure dell’arte del ventesimo secolo.
In “Peggy Guggenheim e l’immaginario surreale” sarà possibile seguire l’affascinante percorso parallelo fra Peggy Guggenheim, appassionata e vorace sostenitrice delle arti, e quell’immaginario surreale che si trova, non solo fra i protagonisti certi del movimento surrealista, ma che percorre l’intera storia delle avanguardie e della prima metà del secolo scorso.
I pionieri dell’immaginario surreale, Marc Chagall, Giorgio de Chirico, Pablo Picasso, accoglieranno il visitatore iniziandolo al viaggio fantastico dei maestri del Surrealismo che prosegue con le opere di Joan Miró, Salvador Dalí, Max Ernst, René Magritte, Alberto Giacometti, Ives Tanguy fino agli intellettualismi di Marcel Duchamp e alle nuove generazioni influenzate dal movimento.
La mostra si apre come “evento nell’evento”, con la contemporanea inaugurazione di Arca, modernissima struttura espositiva progettata dall’architetto Ferdinando Fagnola. Il progetto vuole recuperare la medioevale chiesa San Marco, un importante monumento storico della città, che nei secoli ha subito trasformazioni e ha avuto diverse funzioni, da deposito di legname a Cavallerizza, fino a diventare dalla fine dell’800 il mercato coperto della città. La struttura Arca permette di creare all’interno della navata centrale della chiesa uno spazio espositivo d’eccezione, che potrà accogliere le mostre e contemporaneamente consentire di seguire l’avvio dei saggi di restauro degli importanti affreschi e delle strutture architettoniche dell’edificio, proponendosi così la valorizzazione di uno straordinario patrimonio d’arte e la promozione della conoscenza della storia delle arti. La mostra realizzata con la collaborazione produttiva di Giunti Arte mostre musei, che ne pubblica anche il catalogo, prevede un intenso programma di iniziative di promozione e di supporto informativo e didattico.
La mostra rientra nel calendario delle manifestazioni di “Contemporary Arts Torino Piemonte”, promosso da Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino.
Presentazione del curatore
Con il trascorrere degli anni ed attraverso nuovi studi ed approfondimenti la figura di Peggy Guggenheim assume contorni sempre più ampi e dalle molteplici sfaccettature che arricchiscono la biografia ed il ruolo che la mecenate e collezionista americana ebbe nel mondo dell’arte figurativa del XX secolo. Infatti, oltre alla grande ed inesauribile capacità di riunire magneticamente intorno a sé le figure più attive ed operative del mondo dell’arte e delle avanguardie, Peggy Guggenheim fece sempre scelte non ordinarie o legate alle convenzioni del gusto artistico corrente. Si potrebbe affermare che la allora giovane ereditiera cercasse di conoscere al meglio le nuove correnti artistiche e le correnti destinate a cambiare se non a stravolgere la concezione del creare in arte. Non fu certamente un caso che nel suo primo viaggio parigino, invece di rivolgersi a ritrattisti “à la mode” della capitale francese, scelse il giovane e rivoluzionario fotografo Man Ray, iniziando così un ideale percorso attraverso la novità e l’immaginario di una nuova generazione di artisti. Era quello, un mondo nuovo, che rovesciava le comodità estetiche dell’art deco, del tardo e oramai decorativo cubismo, dell’intera Scuola di Parigi, un ambiente composto ed abitato da giovani irriverenti e brillanti che andavano costruendo una nuova bohème intellettuale votata al sogno creativo, all’analisi delle immagini, al varcare tutti i confini dell’Immaginario. In quella Parigi giungevano dal mondo intero i nuovi intelletti, i giovani sperimentatori. Grazie al matrimonio nel 1922 con l’artista e poeta parigino Laurence Vail, a Parigi Peggy incontrò molti artisti surrealisti cui Andrè Breton, noto come il “Papa del Surrealismo” (che fu il primo a schedare e studiare la collezione della mecenate americana) così come i pittori Yves Tanguy, Fernand Léger ed ancora Alberto Giacometti e gli altri protagonisti delle avanguardie. Ebbe inoltre la straordinaria intuizione di legarsi intellettualmente ad alcuni tra gli artisti più radicali del suo tempo che la aiutarono a plasmare il suo senso estetico, come Marcel Duchamp che fu suo consigliere e ispiratore, Jean Arp che traghettò il gusto Dada nel Surrealismo e Jean Cocteau maestro di fantastica mondanità che con le sue opere inaugurò la galleria Guggenheim Jeune di Londra nel 1938. Nell’inverno del 1937, Peggy trova Parigi pronta a celebrare nei suoi luoghi d’avanguardia il Surrealismo, i suoi protagonisti. È l’anno della Grande Esposizione Universale nota per la presentazione di Guernica di Picasso e Peggy prima di recarsi a Londra per aprire la sua galleria segue il consiglio di Marcel Duchamp e passa con lui qualche giorno nella capitale. Duchamp la invita ad un tour dietro le quinte dell’Esposizione Internazionale del Surrealismo, che egli stesso stava allestendo. Peggy fu immediatamente folgorata dai teorici, artisti, e filosofi aderenti al “surrealismo”, rispecchiandosi nel loro spirito anti-conformista e nel loro immaginario fantastico. Il termine surrealismo fu coniato nel 1917 dal poeta e critico d’arte Guillaume Apollinaire e nel 1924 venne usato da André Breton per descrivere un movimento filosoficamente e politicamente radicale che ambiva a cambiare la percezione del mondo attraversò pensieri e sensazioni repressi dalla coscienza perbenista, come l’inconscio, l’assurdo, i sogni e la lussuria. Peggy Guggenheim fu testimone di tutte le fasi di questo movimento in continua trasformazione: dalla nascita in Europa, alla sua diffusione in Inghilterra, fino al potente impatto che ebbe in America. Grazie agli suoi legami professionali e personali con artisti surrealisti, e la sua capacità di diventare il fulcro di circoli intellettuali sia in Europa che a New York, il suo interesse artistico nel movimento e l’affinità con il suo spirito ribelle, la spinse a documentare nella sua collezione privata le diversi correnti di questa avanguardia includendo opere di artisti precursori di quello che viene definito “l’immaginario surreale.” Dagli ideali “padri fondatori”, De Chirico, Chagall, Picasso, ai protagonisti veri e propri, Ernst, Dalí, Magritte, Tanguy, Miró, Giacometti, Man Ray, Carrington, Fini, Delvaux: la mostra presenta un modo nuovo di concepire le immagini ed anche un nuovo modo di dipingere. Ed è questo “gusto profondo” per l’immaginario fantasioso e onirico della temperie surreale che la mostra di Vercelli vuole evocare attraverso opere d’arte che per la prima volta vengono presentate al pubblico accostando i capolavori della collezione che Peggy costituì in quegli anni ad alcune opere straordinarie provenienti dal Museo dello zio Solomon R. Guggenheim di New York, costruendo così nell’Arca della Chiesa di S. Marco un viaggio attraverso immagini emblematiche ed uniche.
Luca Massimo Barbero
Curatore associato Collezione Peggy Guggenheim
Catalogo
Giunti Arte mostre musei – Giunti
Formato e pagine: cm 24,5x26; pag. 160 interamente a colori. Testi di: Luca Massimo Barbero, Philip Rylands, Werner Spiess
Ufficio stampa
Stilema s.r.l – Ufficio stampa della mostra
Via Cavour 8, 10123 Torino – tel. +39 011 5624259 / 011 530066 fax +39 011 534409 guggenheim-vercelli@stilema-to.it
Comune di Vercelli – Ufficio URP
tel. +39 0161 596333 fax +39 0161 596335 – arcamostre@comune.vercelli.it
Collezione Peggy Guggenheim
Alexia Boro – tel. +39 041 2405404 fax 39 041 5206885 – press@guggenheim-venice.it
Giunti Arte mostre musei
Ester Di Leo – tel. +39 055 223907 fax +39 055 2335398 – esdileo@tin.it
Inaugurazione: venerdì 9 novembre ore 18.00
Arca
Chiesa di San Marco
Piazza San Marco 1 - 13100 Vercelli
Orari
da lunedì a venerdì 14.00-19.00
(scuole e gruppi prenotati 9.00-12.00)
sabato e domenica 10.00-20.00
la biglietteria chiude mezz'ora prima della chiusura della mostra
Biglietti
Intero Euro 8,00
Ridotto Euro 6,00 oltre i 65 anni, studenti universitari fino ai 26 anni
Gruppi feriali (dal lun al ven) Euro 6,00
Gruppi festivi (sab e dom) Euro 8,00
Ridotto Scuole Euro 4,00
Diritto di prevendita Euro 1,50
ingresso gratuito
bambini fino ai 6 anni, portatori di handicap e proprio accompagnatore, 1 responsabile per ogni gruppo, 2 insegnanti per ogni gruppo scolastico