Fondazione Franceschetti di Cola
Adria (RO)
via Felice Cavallotti, 13

Il mito di Garibaldi
dal 2/11/2007 al 29/11/2007
10-12.00 e 16.30-19.30, chiuso lunedi'

Segnalato da

Alessandra Canella




 
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2/11/2007

Il mito di Garibaldi

Fondazione Franceschetti di Cola, Adria (RO)

Poco meno di 300 pezzi originali e di testimonianze garibaldine appartenenti alla collezione Alessandro Ceccotto, sino ad oggi mai esposta al pubblico. Una mostra documentaria che illustra come e' stato rappresentato Garibaldi nei vari momenti della sua vita.


comunicato stampa

Aprirà i battenti il prossimo 3 novembre alle 18 ,nei locali della Fondazione Franceschetti Di Cola ad Adria, la mostra "Il mito di Garibaldi", che propone poco meno di trecento pezzi originali e di testimonianze garibaldine appartenenti alla straordinaria collezione Alessandro Ceccotto, sino ad oggi mai esposta al pubblico. Una collezione che ha cominciato a svilupparsi intorno al 1980 e che si fonda su una invincibile passione per il Risorgimento e Garibaldi che ne è stato uno dei massimi protagonisti. Intento precipuo della mostra è quello di illustrare come è stato rappresentato Garibaldi nei vari momenti della sua vita, lungo un percorso che dal 1848 si dipana fino alla sua morte avvenuta nel 1882, per poi ritrovare le commemorazioni, gli anniversari e lo sfruttamento della sua immagine per scopi sociali, politici, pubblicitari, didattici. Del resto fin dagli anni ’60 del XIX sec. “Garibaldi era la persona vivente più conosciuta e più amata del mondo”, venne richiesto da Lincoln, dagli Armeni, dalla Comune parigina del 1871, e questa popolarità correva di pari
passo con la diffusione della sua immagine. Tanto che in tutto il mondo vi sono più di 5.000 monumenti, alcuni di questi eretti quando era ancora in vita.

A partire dal 1863, vennero realizzate delle statuette in ceramica delle manifatture di Staffordshire, e la produzione si ampliò con coppe, tazzine, piatti, vasi, coperchi, ecc., quando Garibaldi arrivò in visita a Londra nell’aprile del 1864. Già da tempo comunque proliferavano suoi ritratti, e chi non poteva permettersi dipinti ad olio o busti scolpiti, aveva solo l’imbarazzo della scelta tra una moltitudine di stampe, oleografie, fotografie (fra i personaggi del Risorgimento Garibaldi fu di gran lunga il più fotografato) che invasero letteralmente il mondo intero, tranne in Russia dove la sue immagini furono vietate. Ben presto Garibaldi entrò nell’immaginario collettivo popolare grazie soprattutto ad un’infinità di oggetti d’uso personale e domestico. Per cui abbiamo: medaglioni, fazzoletti, bottoni, ricami, segnalibri, orologi, vasi, bottiglie, piatti, soprammobili, alari, paraventi, ecc. Era e resta un eccellente “testimonial” per reclamizzare prodotti commerciali di qualsiasi tipo: sigari toscani (tuttora in commercio), liquori, vini, grappe, birre, pasta, olio, biscotti, lamette da barba, ecc. Moltissime anche le medaglie, che da tempo hanno superato i 1200 esemplari.

Sterminato il materiale destinato ai bambini e ai giovani: dai soldatini da ritagliare a quelli in piombo e in vari altri materiali, le figurine da quelle Talmone, alle Liebig, agli album con la sua vita visualizzata in 100 o più figurine, i quaderni di scuola e naturalmente i libri di storia e i romanzi ispirati, fino ai moltissimi fumetti non solo italiani ma anche brasiliani, messicani, statunitensi, i giochi di ruolo o di carte. Non dimentichiamo, poi, i lavori dedicati alla sua vita e alle sue gesta in prosa, poesia, teatro, musica, melodramma e cinema. Anche i movimenti politici del XX sec. usarono ed abusarono dell’immagine di Garibaldi: dalle Brigate Garibaldi italiane nella guerra civile spagnola; dagli anglo-americani che si annunciavano con un volantino, alla Sicilia appena liberata, con il faccione di Garibaldi; alle brigate partigiane che durante la guerra di liberazione portavano il suo nome; nelle elezioni del 1948 con il Fronte Democratico Popolare (PCI e PSI) che usava una grande stella con al centro il volto di Garibaldi; il PSI di Craxi, ma anche il partito liberale e perfino i monarchici.

La mostra, che sarà accompagnata da un robusto catalogo illustrato, è stata curata dallo stesso Alessandro Ceccotto con la collaborazione del prof. Sergio Garbato e realizzata dall’Arci di Rovigo nel quadro delle manifestazioni organizzate dal Comitato Garibaldi sotto l’alto patrocinio del Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Garibaldi e della Provincia di Rovigo, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Ad Adria la mostra resterà aperta fino al 30 novembre (tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.30) e sarà riproposta in Pescheria Nuova a Rovigo dal 7 dicembre 2007 al 19 gennaio 2008.

Ufficio stampa: Studio P.R.P.
Via del Vescovado, 79, 35141 Padova +39 0498753166
Alessandra Canella canella@studiopierrepi.it

Inaugurazione sabato 3 novembre alle ore 18

Fondazione Franceschetti di Cola
via Felice Cavallotti, 13 Adria

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