Nella mostra il video inedito 'Lost to begin', una serie di quadri e disegni, alcuni dei quali collegati ad esso, tre diorami e tre video brevi creano un dialogo tra di loro, un gioco di rimandi, tutto incentrato sull'idea di pittura.
Lost to begin
a cura di Norma Mangione
La galleria Glance è lieta di presentare la prima personale italiana di
Ezra Johnson.
I lavori in mostra il video inedito Lost to begin, una serie di quadri e
disegni, alcuni dei quali collegati ad esso, tre diorami e tre video brevi
creano un dialogo tra di loro, un gioco di rimandi.
Tutto il lavoro di Ezra Johnson è un lavoro sulla pittura, sebbene non sia
³solo² pittura. Per lui la pittura è al tempo stesso mezzo e fine,
significato e significante. L'artista crea delle animazioni low-fi che sono
il culmine di un processo laborioso, in cui utilizza alcune tele dipinte
come sfondo, che poi manipola aggiungendo strati e ritagli di pittura, e
talvolta di fotografie, per creare le scene in cui si muovono i personaggi.
La storia, raccontata con elementi stilistici e narrativi cinematografici,
è accompagnata da una colonna sonora che rende più realistici il vocìo di
un¹inaugurazione, lo scroscio della pioggia come i motori delle macchine e
rende emozionanti alcuni momenti-chiave.
Il video precedente, What visions burn (2006), che sarà presentato ad
Artissima 14 nella sezione Video Lounge, e che è stato esposto all¹Hammer
Museum di Los Angeles nella personale dell¹artista, racconta di un furto di
capolavori in un museo di New York, eseguito da un pittore e dalla sua
compagna.
Nel nuovo video, Lost to begin, c'è ancora una rapina, ma questa volta
accade solo nella mente del personaggio principale, che è sempre un
pittore: nella sua visione accade una grande esplosione di carne nel
supermercato di una piccola cittadina. Ordinaria violenza in un luogo
ordinario.
I video brevi sono piccoli quadri astratti in movimento, dei canalizzatori
di energia, che idealmente mostrano tutte le possibili interpretazioni,
tutte le angolazioni da cui lo spettatore può guardare l¹opera.
Il diorama è una sorta di quadro a tre dimensioni, dipinto su diversi
strati di vetro, sovrapposti e accostati in una light box. Una scatola
magica che contiene il tempo e lo spazio.
Per Ezra Johnson il processo di animazione, come le altre sue tecniche e
sperimentazioni sono modi di mostrare la pittura nel suo svolgersi, di
fermare degli attimi non ancora finiti, di includere l¹elemento del tempo
nella bidimensionalità. È un lavoro di espansione della pittura, di
riflessione e autoriflessione che ruba al cinema di cui utilizza
trucchi, montaggio, stile così come ai grandi artisti della storia.
Questo è l¹artista nell'epoca della cultura digitale: un ladro che si
appropria delle immagini e delle idee del passato, staccandole dalle
cornici e rendendole proprie.
Norma Mangione
Ezra Johnson (1975, Wenatchee, Washington) vive a Brooklyn, New York.
Laureato in pittura al California College of Arts and Crafts, San
Francisco, nel 2006 ha seguito il master in pittura al Hunter College, New
York. Ha avuto mostre personali a New York da Nicole Klagsbrun Gallery,
Tilton Gallery e all'Artists Space, e a Los Angeles da Kantor/Feuer Gallery
e all¹Hammer Museum.
Inaugurazione 10 novembre 2007
Galleria Glance
via San Francesco da Paola, 48/E - Torino
Orari: dal martedi al sabato 15.30-19.30
Ingresso libero