La nube purpurea. Un incontro tra arte e letteratura, dove le tele dell'artista danno vita alle immagini apocalittiche prefigurate nel romanzo di M.P.Shiel. Sette opere di grandi dimensioni rappresentano altrettanti luoghi di Milano interpretati assecondando l'atmosfera che pervade il libro.
La nube purpurea
Dal libro di Matthew Phipps Shiel
Un progetto di Luigi Pedrazzi a cura di Chiara Canali
In collaborazione con Adelphi Edizioni
Nel 1901 Matthew Phipps Shiel scrive un libro sconvolgente e bellissimo: vede un mondo avvelenato dove ogni forma di vita viene annientata da una nuvola letale, una misteriosa nube purpurea. Rimangono le città, vuoti simulacri senza vita come immense lapidi di un cimitero globale:
“...possiamo soltanto supporre che anche questa citta' sia ormai da aggiungere al triste elenco; infatti dopo le ultime notizie ricevute ieri sera da Parigi, si sarebbe potuto prevedere quasi con certezza, non sltanto la loro caduta, ma perfino il momento in cui essa sarebbe avvenuta: perche' ormai non si nutrono dubbi, per quel che riguarda la velocita' con cui si muove il lento vapore nel suo viaggio intorno al globo..”.
“...Uscii dalla stazione; i miei orecchi, ne e' testimone il cielo, si aspettavano ancora il solito rumore cittadino, per quanto fossi abituato ormai a quel muto e assente vuoto del silenzio; e fui sopraffatto da un nuovo terrore, e mi smarrii in una disperazione ancor piu' sconfinata, quando invece di lampioni e di ruote in movimento, vidi davanti a me la lunga strada che conoscevo bene, immersa in un mutismo lugubre, come fossi in una Babilionia secolare invasa dall'erba; quando invece della consueta confusione, non udii che un silenzio sconvolgente, un silenzio che si innalzava al cielo, fino ad altezze da me finora mai sentite, per congiungersi lassù al silenzio di quelle luci di eternita'...”
La Galleria Arteutopia presenta la mostra La nube purpurea. Sette spettacolari oli su tela di grandi dimensioni dove Tom Porta, artista di punta della nuova generazione, dipinge sette scorci della città di Milano ispirandosi alle drammatiche visioni di Shiel: dalla Madonnina alla Torre Velasca, dalla Stazione Centrale alla corsia di un tram.
Commenta Luigi Pedrazzi, direttore della Galleria Arteutopia: “Le visioni grandiose e apocalittiche del libro contrastano con lo spirito del tempo, dove il progresso e le prime tecnologie inducevano ad immaginare un futuro di pace e prosperità. E' superfluo sottolineare l’attualità del libro di Shiel; rimane comunque stupefacente la forza evocativa del suo racconto, che immediatamente induce il lettore all'immaginazione.
Le tele che presentiamo in questa mostra trovano ispirazione nelle parole di uno scrittore che più di un secolo fa ha immaginato qualcosa che noi percepiamo oggi come possibile. Tom Porta, visionario e feroce, dipinge la nostra città, Milano, nelle sue prospettive più celebri e nei particolari meno evidenti, con grandi visioni e piccoli dettagli, con rabbia e passione, perché l'arte vive nel tumulto dei sentimenti ed il pittore li traduce in colori, forme, segni. In queste tele l'artista ribadisce con forza la necessità e la consapevolezza dell'arte nel confronto audace e violento con la realtà dove il motivo del suo lavoro non può esaurirsi nell'esercizio estetico e nell’illusione della forma, nel mettersi in coda per il consenso, nello stucchevole reality show della comunicazione. Le tele che presentiamo nella mostra sono radicate nella realtà e ispirate dal sogno, rappresentano l'irreale possibile e la suggestione dell’impossibile, il luogo delle idee dove la sfida dell'arte si coagula sulla tela e si sviluppa negli anfratti della ragione”.
Ufficio stampa: Clarart - Claudia Ratti - Tel. 039 272 1502 - claudiaratti@clarart.com
Inaugurazione: mercoledì 7 novembre ore 18.30
Galleria Arteutopia
Via Gian Giacomo Mora 5 - Milano
Orari: da martedì a sabato 10.30-13.00 /15.00-19.30 chiuso domenica e lunedì
Ingresso libero