Galleria Maniero
Roma
via dell'Arancio, 79
06 68807116 FAX 06 68807116
WEB
Adriano Nardi
dal 14/11/2007 al 14/12/2007
WEB
Segnalato da

Liliana Maniero



 
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14/11/2007

Adriano Nardi

Galleria Maniero, Roma

I quadri in mostra presentano un nuovo esito sperimentale per l'artista, il quale persegue da tempo una ricerca estetica di commistione tra fotografia digitalizzata e pittura ad olio dove tema centrale sono le figure femminili.


comunicato stampa

Onda di Diana. Personale di Pittura

La Galleria Maniero presenta un ciclo di opere pittoriche di Adriano Nardi, dall’impianto concettuale ispirato al libro di Pierre Klossowski “Il bagno di Diana”.
Gli elementi plastico-visivi della Pittura ‘contaminata’ da tecniche digitali, possono ‘riflettere’- ci riferiamo alla sostanzialità fisica dell’opera - e non quindi raccontare in modo letterario quanto invece in senso metalinguistico, la lettura del mito di Diana e Atteone.

I quadri in mostra presentano un nuovo esito sperimentale per l’artista, il quale persegue da tempo una ricerca estetica di commistione tra fotografia digitalizzata e pittura ad olio. Sono figure femminili, il tema centrale che Nardi sviluppa in modo continuativo, ora qui seminude o nude, la cui rappresentazione questa volta è costituita da immagini prelevate in internet da siti voyeuristici. Trasforma il corpo della donna in simbolizzazioni geometrico-cromatiche, sistematizzando ora tecnologicamente la precedente modalità manuale con cui ha teorizzato e definito la micropittura.

In questo attuale corpo riflesso, trasferito con tecnica digitale sulla tela, interviene a completamento della geometria rappresentata e reale del piano bidimensionale, per costituire un nuovo corpo organico del quadro con la materia del colore ad olio, che chiama "Paesaggio nudo". Nell’impianto simbolico all'apparenza spregiudicatamente figurale, Nardi privilegia quindi esiti di astrazione e di oggettività cromatica, i veri elementi del "vero", della percezione e della visione responsabili, forse, di ogni innamoramento.

L’artista suggerisce in breve l'aspetto concettuale "raccontabile" del mito di Diana e Atteone:
Diana è il vuoto pieno e meraviglioso: vive ed abita nel luogo impossibile dell’Alto paesaggio. La divina virtù di castità della Dea è insita al proprio ritrarsi dal desiderio di Atteone di possederne la chimica, le membra, i profumi ed effluvi di pelle bagnata e aperta. Il riflesso con cui si materializza la teofania di Diana, il demone intermediario, sfida l’uomo-cervo neofita con queste parole: “Se puoi farlo sei libero!”. Sorpresa durante il bagno nell’onda, nello spruzzargli acqua sul viso la sua astuzia è di non compierne del tutto la metamorfosi. Cosicché “egli non penetri nella luce che va cercando, poiché tutto ciò che è manifesto è luce”.

Inaugurazione 15 novembre 2007

Maniero Associazione Culturale
Via Dell’Arancio, 79 Roma
Ingresso libero

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