Ufficio Stampa Musei Civici Veneziani
La mostra ripercorre attraverso dipinti, testimonianze, opere a stampa e cimeli la figura e l'opera dell'intellettuale, pensatore, uomo politico e protagonista del risorgimento veneziano, a 150 anni dalla morte in esilio.
a cura di Michele Gottardi e Camillo Tonini
La mostra ripercorre - attraverso dipinti, testimonianze, opere a stampa e
straordinari cimeli - la figura e l’opera di Daniele Manin (Venezia, 1804 - Parigi,
1857), intellettuale, pensatore, uomo politico e protagonista del risorgimento
veneziano, a centocinquant’anni dalla morte in esilio.
È organizzata dall’Ateneo Veneto di cui Manin fu socio e che fu sede dell’animato
dibattito intorno al quale l’epopea risorgimentale veneziana prese forma, e propone
opere e oggetti provenienti dalle collezioni storiche dei Musei Civici Veneziani.
A cura di Michele Gottardi e Camillo Tonini, si inserisce nell’ambito di una serie
di iniziative celebrative della ricorrenza, che comprende anche, a cura dell’Ateneo
Veneto (Campo San Fantin, Aula Magna) il convegno internazionale di studi Fuori
d’Italia: Manin e l’esilio (15-17 novembre 2007) dedicato alla figura di Manin e
degli altri esiliati d’Europa, ma anche al ruolo della classe dirigente veneziana
decapitata dopo il ’48 e la conferenza-spettacolo di storia cantata dello storico
Emilio Franzina, L’altro mondo del Generale. Garibaldi fra esilio ed emigrazione (16
novembre, ore 20.45) dedicata a un altro importante anniversario che ricorre
quest’anno, il bicentenario della nascita dell’eroe dei Due Mondi (16 novembre 2007,
ore 20.45, ingresso libero).
La mostra, significativamente ospitata nella sede Centrale della Cassa di Risparmio
di Venezia affacciata sul campo a lui dedicato, si articola in quattro sezioni:
dalla vita privata all’impegno rivoluzionario, dall’esilio alla glorificazione
postuma.
La prima sezione propone significative testimonianze dell’attitudine intellettuale
di Daniele. Ecco dunque la scrivania sulla quale lavorava nella sua casa veneziana
affacciata su campo San Paternian - ora campo Manin - e alcuni esemplari dei primi
testi da lui pubblicati, assieme ai suoi inconfondibili occhiali e ad altri oggetti
personali.
La seconda è incentrata sull’epopea rivoluzionaria del 1848/49, di cui Manin fu
protagonista in città. Ancora documenti, quindi, ma soprattutto molte immagini
prodotte nei più diversi supporti – quadri, stampe, manifesti, medaglie, oggetti
d’uso popolari, all’epoca dei fatti e anche in seguito, dopo l’annessione di
Venezia all’Italia nel 1866: tra esse il Ritratto di Manin con la fascia degli
ufficiali della Guardia Civica, di Leonardo Gavagnin; Daniele Manin occupa con i
rivoluzionari l’Arsenale di Vincenzo Giacomelli, ma anche la spada e il fucile che
gli appartennero, oltre a oggetti dove compare il suo volto, quasi icona
rivoluzionaria, come nei manifesti del tempo che riportavano al popolo le sue
parole.
La terza sezione si occupa del periodo dell’esilio parigino, dopo la resa della
città agli austriaci. Qui Manin intrattiene rapporti con gli intellettuali
dell’epoca e partecipa al dibattito politico sull’unità nazionale italiana e qui
muore, nel 1857.
La quarta documenta la costruzione del “mito” di Daniele Manin, dopo l’annessione
del Veneto (1866) al nuovo stato unitario italiano, che viene costruendo la sua
identità e intende celebrare i suoi eroi. Le sue spoglie vengono solennemente
riportate in patria e non senza polemiche, tumulate a San Marco, fino alla grande
cerimonia per l’inaugurazione del monumento a lui dedicato davanti alla sua casa di
campo San Paternian, d’ora in poi Campo Manin.
Per informazioni: Musei Civici Veneziani - Servizio Marketing, Comunicazione e Ufficio Stampa: Monica da Cortà Fumei, Riccardo Bon, Piero Calore, Silvia Negretti, Alessandro Paolinelli, Sofia Rinaldi
tel.++39 0412747607/08/14/18 fax /04;
mkt.musei@comune.venezia.it;
pressmusei@comune.venezia.it
http://www.museiciviciveneziani.it
Inaugurazione: giovedì 15 novembre, ore 18.30
Cassa di Risparmio di Venezia
Campo San Luca (piano terra), Venezia
Ingresso libero