Opere di Alfonso Fratteggiani Bianchi: si tratta di una serie di lavori che si basano sulla ricerca del colore, che è posto direttamente su di un supporto in pietra, senza l'uso di collanti che ne alterino l'intensità cromatica. Fratteggiani Bianchi è sempre alla ricerca del pigmento che possa dare un'altra sensazione del colore. E' una ricerca che non ha mai fine, perché i colori sono infiniti e più si conoscono, più facilmente si distinguono le differenze.
opere di Alfonso Fratteggiani Bianchi
a cura di Giuseppe Panza di Biumo
La mostra alla Galleria san Fedele dell'artista umbro Alfonso Fratteggiani Bianchi, curata da Giuseppe Panza di Biumo, presenta una serie di lavori che si basano sulla ricerca del colore.
Molte opere del XX secolo hanno approfondito questa tematica, dando vita a una serie di opere definite "monocromi", continuando una ricerca estetica le cui radici possono essere collocate fin dagli inizi dell'Impressionismo francese, quando il colore, pur all'interno di un contesto figurativo, acquista una sua autonomia rispetto al disegno, per poi continuare con le ricerche di Yves Klein, di Ryman
L'originalità del lavoro di Fratteggiani consiste nell'avere ulteriormente indagato questa linea di ricerca, mostrando il colore allo stato puro.
E' stato un lungo cammino che alla fine ha trovato una soluzione ottimale: il colore posto direttamente su di un supporto in pietra, senza l'uso di collanti che ne alteri l'intensità cromatica.
Era necessario avere la superficie di un materiale che nelle sue piccolissime cavità trattenesse in modo stabile i finissimi granuli puntiformi del pigmento. Infatti, dopo lunghi tentativi con diversi materiali, il colore cadeva inevitabilmente e la mescolanza con un collante che lo tratteneva sul supporto ne diminuiva l'efficacia cromatica.
Fratteggiani Bianchi è sempre alla ricerca del pigmento che possa dare un'altra sensazione del colore. E' una ricerca che non ha mai fine, perché i colori sono infiniti e più si conoscono, più facilmente si distinguono le differenze. Da quelli minerali a quelli sintetici che bisogna cercare in Germania dove questa tecnologia è più sviluppata.
Un elemento necessario per l'arte di Fratteggiani è il supporto che deve avere la caratteristica di trattenere nei suoi invisibili alveoli il colore, per non lasciarlo cadere.
Anche in questo caso l'Umbria offre un dono speciale non soltanto per la gioia di vedere i colori più belli che la natura ci offre, ma anche il supporto per fare il quadro, la pietra serena. Oltre essere grigio-chiara, è perfettamente omogenea e possiede la rara proprietà di trattenere il colore nelle sue cavità .
Essendo il supporto dei quadri Fratteggiani di pietra, il suo peso limita la dimensione.
Cionostante, quando sono appesi al centro di una parete, attraggono subito lo sguardo. In un modo potente, il colore diventa evidente. Occupano lo spazio come un grande quadro.
Un'altra caratteristica di questi quadri è il modo in cui sono fatti. L'artista non adopera pennelli o altri strumenti. Il colore è steso con un dito della mano destra. Per farlo aderire alla superficie liscia della pietra serena è necessaria una pressione molto delicata per fare penetrare il colore. Se è troppo forte, il colore si accumula ma non penetra e poi cade.
La quantità di pigmento che viene trattenuta dalla pietra è importante per l'effetto finale. La quantità che viene assorbita modifica il colore producendo effetti inattesi.
E' necessaria una sensibilità epidermica molto sviluppata, per graduare la minima quantità necessaria di colore che il dito assorbe e quella che la pietra può trattenere in modo permanente.
Sono stati necessari 3000 anni di storia dell'arte per fare maturare le condizioni che rendono possibile questa arte, che per la prima volta ha dato al colore la possibilità di esprimere tutta la sua potente bellezza.
Nella mostra, l'opera di Fratteggiani Bianchi sarà accostata a un fondo oro del Quattrocento fiorentino, gentilmente prestato dal Museo d'arte antica del Castello Sforzesco. La mostra intende, infatti, riflettere sulla relazione tra il carattere simbolico-teologico del fondo oro, tipico della tradizione medioevale in cui era considerato come manifestazione della Gloria divina, e il colore, come luogo di materializzazione di quella stessa luce trascendente che si fa realtà percepibile ai sensi, storia stessa dell'uomo.
catalogo San Fedele Edizioni, Milano
inaugurazione 7 novembre, ore 18.00
orario 10.30-12.30 e 16.00-19.00
(chiuso lunedì e festivi)
ingresso libero
In occasione della mostra di Alfonso Fratteggiani Bianchi "Monocromi"
Il 21 novembre, alle ore 18.15:
-Conferenza dal titolo Monocromi
intervengono:
Giuseppe Panza di Biumo
Angela Madesani
Alfonso Fratteggiani Bianchi
Andrea Dall'Asta S.I.
-Concerto di Ulrike Brand
John Cage
Etude boreale 1, 1978
ingresso libero
Programma 2001-2002
galleria
2001
20 settembre - 27 ottobre
Carmelo Bongiorno Bagliori
a cura di Giovanni Chiaramonte
7 novembre - 20 dicembre
Alfonso Fratteggiani Bianchi Monocromi
a cura di Giuseppe Panza di Biumo
2002
gennaio - marzo
Franco Vimercati
marzo - maggio
Mario Raciti
spaziofoto
2001
12 settembre - 6 ottobre
Gaël Turine Oltre il Buio
a cura della CBM Italia
10 ottobre - 10 novembre
Laura Arancio
mostra a cura di Roberto Mutti
14 novembre - 20 dicembre
Riccardo Moncalvo
mostra a cura di Giovanna Chiti
2002
9 gennaio - 9 febbraio
Livio Sinigalliesi
mostra a cura di Gigliola Foschi
20 febbraio - 23 marzo
Antonella Monzoni
mostra a cura di Denis Curti
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