Allora. Dipinti e sculture dal 1984 al 1994. La forza di questo artista sta proprio nella sua irrequietezza e nella volonta' di rinnovarsi sempre, attraverso tutti i linguaggi artistici (scultura, pittura, performance, fotografia e video).
Dipinti e sculture dal 1984 al 1994
Dopo quindici anni di assenza Alberto Gallingani si ripresenta nella sua città con una personale, ma già dal titolo si intuisce che non è la “solita” mostra perché l’ambiguità della parola ( oggi usata più per chiedere ciò che avverrà domani che per ricordare il passato) rivela il desiderio dell’artista di concedersi un passo indietro (lungo 15 anni?) per ripiombare poi con tutta la sua forza d’urto sul presente, forte dell’esperienza acquisita negli anni, dove ogni luogo che ospitava il suo lavoro era un lontano ‘altrove’. Oggi è qui; ben tornato! Pierpaolo Castellucci in suo testo, presentandolo sulla rivista Galerie L’Ollave Préoccupations scriveva: “ Ed è dunque al di là di una poetica specifica che il lavoro di Gallingani si esplica nel tentativo di rompere gli argini di maniera dell’arte “ma avendo – tanto per citare Heidegger – sempre presente l’ideale di un’arte totale, cioè di una composizione che alla fine comprendesse tutto”… (Alice Zan)
Alberto Gallingani è nato a Firenze dove vive e lavora. La sua carriera appare come un susseguirsi di fasi artistiche che sembrano solo apparentemente contraddirsi, in realtà la forza dell’artista sta proprio nella sua irrequietezza e nella volontà di rinnovarsi sempre, attraverso tutti i linguaggi artistici (scultura, pittura, performance, fotografia e video).
Dopo un primo momento di esperienze pittoriche formative a carattere realista viene in contatto, nel 1961, con gli artisti dell’area di astrazione fiorentina maturando esperienza nell’ambito della Pittura di Nuova Realtà. All’inizio degli anni Settanta il suo percorso artistico cambia direzione, nasce il ciclo della Geometria Utopica, che mette in risalto i valori ideologici nei rapporti umani. I suoi interessi si dilatano, approdando alla fotografia ed alla performance, considerata dall’artista “l’estrema drammatizzazione della pittura”. Inizia così un periodo di intense esperienze che lo portano fino alla marginalità della Mail Art. Dal 1981 la sua attività esce dai confini nazionali trovando in Europa un terreno fertile per la sua espansione. Nei primi anni Novanta il suo lavoro si evolve verso la complementarietà dei linguaggi culminando nel 2003 con la partecipazione alla 50° Biennale di Venezia, Sezione Extra 50 con il Progetto Brain Apartment.
Inaugurazione ore 18
FYR Foyer degli artisti
Borgo degli Albizi, 23 - Firenze
Orario: 16 – 19,30 dal martedì alla domenica o su richiesta telefonando al 055 2343351
Ingresso libero