Vincenzo Accame
Mirella Bentivoglio
Gianni Bertini
Julian Blaine
Irma Blank
Ugo Carrega
Luciano Caruso
Giuseppe Chiari
Corrado Costa
Betty Danon
Vincenzo Ferrari
Carlo Finotti
Stelio Maria Martini
Lucia Marcucci
Oberto Martino,
Eugenio Miccini
Alain Arias Misson
Magdalo Mussio
Michele Perfetti
Lamberto Pignotti
Adriano Spatola
Aldo Spinelli
Arrigo Lora Totino
Franco Vaccari
Emilio Villa
William Xerra
Libri d'artista, oggetti e opere d'arte. La parola trattata come cosa, lavorata come presenza fisica, materiale e corporea incrina l'ovvieta' del discorso, lo sconnette e lo riimpagina tramite alfabeti inediti, densi come ogni immagine, la cui decifrabilita' smette di essere garantita. Opere di Vincenzo Accame, Mirella Bentivoglio, Julian Blaine, Irma Blank, Ugo Carrega, Giuseppe Chiari, Eugenio Miccini, Arrigo Lora Totino, Franco Vaccari...
Vincenzo Accame, Mirella Bentivoglio, Gianni Bertini, Julian Blaine, Irma Blank, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Giuseppe Chiari, Corrado Costa, Betty Danon, Vincenzo Ferrari, Carlo Finotti, Stelio Maria Martini, Lucia Marcucci, Oberto Martino, Eugenio Miccini, Alain Arias Misson, Magdalo Mussio, Michele Perfetti, Lamberto Pignotti, Adriano Spatola, Aldo Spinelli, Arrigo Lora Totino, Franco Vaccari, Emilio Villa, William Xerra
Freud dice che nei sogni le parole sono trattate come cose. Nello stesso senso si possono intendere quelle parole che entrano a far parte o costituiscono propriamente un’opera, perdendo la propria appartenenza al discorso logico e funzionale per agire come forme e corpi nello spazio.
Questo spostamento di campo dalla parola all’immagine (e viceversa), implica una apertura mentale (del resto Leonardo sosteneva che l’arte in sé e per sé fosse ‘cosa mentale’) che consente una libertà di gioco o, più seriosamente, la possibilità di riattingere a quel grado elementare di significatività della scrittura che connette il segno alla sua radice iconica e al gesto che lo traccia.
Qualsiasi declinazione assuma, il recupero della scrittura nella pratica artistica ha necessariamente in sé una componente autoriflessiva, sia perché la scrittura è depositaria per eccellenza della cultura, sia perché essa rappresenta il massimo grado di specializzazione nel processo astrattivo del segno.
La parola trattata come ‘cosa’, lavorata dall’arte come presenza fisica, materiale e corporea incrina l’ovvietà del discorso, lo sconnette e lo riimpagina tramite alfabeti inediti, densi come ogni immagine, la cui decifrabilità smette di essere garantita.
Ecco che si definisce così il percorso della mostra “Arte scrittura immagine” un viaggio nella parola fatta immagine, diventata oggetto di rielaborazione, di re-invenzione, di libera interpretazione da parte di artisti che hanno scelto la parola come ‘materia’ per la loro ricerca e su di essa hanno costruito un paradigma artistico eclettico e assolutamente imprevedibile.
Inaugurazione martedi 20 novembre ore 18.30
Derbylius
via Pietro Custodi, 18 - Milano
Orario galleria da martedi a sabato ore 14.00/19.00 oppure su appuntamento.
Ingresso libero