L'artista individua nel linguaggio della cultura popolare il mezzo piu' consono all'espressione della sua visione del mondo e della pittura, fortemente segnati dall'impegno politico e dalla volonta' di coniugare realismo e visionarieta'.
La mostra presenta due nuclei del lavoro dell'artista: il primo
riferibile alla seconda metà degli anni Sessanta - nel momento in cui si
afferma a Milano quell'”immagine critica” che traduce in chiave
esplicitamente sociale e politica i portati stilistici della Pop Art
internazionale -, il secondo incentrato invece sull'attività estrema
dell'artista, sviluppatasi tra gli anni Ottanta e Novanta sino alla
morte prematuramente avvenuta nel 1997.
Nato a San Marino nel 1938, milanese d'adozione, Spadari raggiunge la
sua prima maturità agli inizi del decennio Sessanta e il suo linguaggio
più maturo alcuni anni dopo, quando, insieme a Baratella, De Filippi,
Mariani, Sarri, individua nel linguaggio proveniente dalla cultura
popolare del tempo il mezzo più consono all'espressione della sua
visione del mondo e della pittura, fortemente segnati dall'impegno
politico e dalla volontà di coniugare realismo e visionarietà
all'interno dello spazio pittorico.
Sono questi gli anni in cui tiene le
prime personali e soprattutto partecipa a importanti collettive come il
“Salon de la Jeune Peinture” a Parigi nel 1969, “Kunst und Politik” a
Karlsruhe l'anno successivo, al Palais des Beaux Arts de Bruxelles e al
Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris nel 1973 e nel 1974. In questi
anni l'utilizzo di immagini solarizzate, provenienti soprattutto
dall'immaginario cinematografico, si unisce alla ripresa di immagini
tratte dalla storia e dalla realtà quotidiana, dando vita a dipinti
complessi dal punto di vista compositivo e al tempo stesso dal grande
impatto comunicativo.
Nel 1972 è invitato alla Quadriennale di Roma, nel 1976 è alla Biennale
di Venezia e l'anno successivo a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, a
dimostrazione dell'interesse costante della critica nei confronti del
suo lavoro. Gli anni Ottanta vedono l'affacciarsi all'interno della sua
poetica di elementi meno immediatamente riferibili agli eventi
dell'attualità, soprattutto nel ciclo dedicato ai paesaggi “postnucleari
o pre-istorici”, secondo una definizione dell'artista stesso, che
verranno esposti per la prima volta alla Galleria Bergamini di Milano
nel 1982.
Si apre così la stagione ultima di Spadari, fatta di
riflessione sulle esperienze precedenti sia in ambito pittorico che in
ambito sociale, come testimoniano i cicli dedicati al terrorismo degli
anni Settanta e alla società contemporanea, nei quali l'artista sembra
ricercare una nuova misura pittorica, più articolata e meditata, ma non
per questo meno coinvolta nella riflessione sui grandi temi
dell'attualità.
Saranno esposte in questa occasione opere che
testimoniano questa fase molto importante e ancora relativamente poco
conosciuta della produzione dell'artista.
La mostra è accompagnata da un catalogo introdotto da uno scritto di
Walter Guadagnini e contenente la riproduzione di tutte le opere esposte.
Inaugurazione 21 novenbre ore 18.30
Annunciata galleria d'arte s.r.l
via Paolo Sarpi 44 (ingresso Via Signorelli 2/a) Milano
da lunedi' a sabato 10-12.30, 15.30-19.30
Ingresso libero