Egbert Baque' gallery
Berlin
Fasanenstrasse 37
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WEB
Walter Bortolossi
dal 23/11/2007 al 25/1/2008
030 8839574

Segnalato da

Walter Bortolossi



 
calendario eventi  :: 




23/11/2007

Walter Bortolossi

Egbert Baque' gallery, Berlin

It isn't only Pop (but i like it). In questi quadri i personaggi della Pop Culture sono immersi in esorbitanti scenari dove la ricchezza dei riferimenti tocca questioni che vanno al di la' del tempo presente e al di la' dell'evidenza.


comunicato stampa

---------english below

Per la sua prima mostra personale in Germania il pittore italiano Walter Bortolossi ha scelto un titolo che ricalca quello della famosa canzone dei Rolling Stones “It is only Rock’n Roll (but i like it)” convertendolo in “It isn’t only Pop (but i like it)”. Nei suoi quadri infatti i personaggi della Pop Culture sono immersi in esorbitanti scenari dove la ricchezza dei riferimenti tocca questioni che vanno al di là del tempo presente e al di là dell’evidenza .

Dalla presentazione di Darius Spieth:

“(….)Walter Bortolossi ha trovato la sua missione di vita nell’essere un grande Spin Doctor (persuasore occulto, consulente politico esperto di comunicazioni ) della Storia e il Signore degli Anelli del circo del mondo nelle sue infinite assurdità.

Walter è un pittore, naturalmente, e quindi i mondi che sorveglia , sia passati che presenti, sono immaginati uno , costruiti come sono da citazioni di realtà multiple. Brulicando di scienziati fuori controllo, donnacce smaniose, belligeranti tycoon dell’informatica, intriganti potentati, politici inebriati di potere e ribaldi attori del cinema, le sue composizioni sono fermamente impiantate in un paesaggio artificiale di crescita urbana incontrollata, ritorno delle religioni , vestigia onnipresenti delle corporations e distorsioni ottico-psichedeliche.

Le esuberanti tele di Walter raccontano queste arcane storie in dipinti figurativi densamente assemblati dove l’ horror vacui è la giusta misura. Non giunge come una sorpresa che l'artista partì disegnando le proprie idiosincratiche ed autografe comic strips mentre era ancora un bambino, mentre tentava di registrare il suo segreto mondo fantastico. Da questa sua esperienza ha sviluppato narrazioni che coinvolgono diversi materiali provenienti dai più piccanti dei post- apocalittici attuali eventi fino ai misteri del passato remoto, sia nel tempo che nelo spazio.

Walter insiste che sebbene la sua arte è rigorosamente orientata al presente con le ansietà che lo accompagnano , sarebbe stupido non tenere in debito il passato. Gusta i deliberati incroci di confini geografici e cronologici così come ricombina liberamente figure storiche ed eventi disparati in nuove e spesso sorprendenti narrazioni. Negli anni recenti la sua condiscendenza con la contro-cultura lo ha condotto dalla messa in discussione di scienza e tecnologia alle scorrevoli arguzie visuali riguardanti l'industria del cinema e l'opportunismo inerente all'economia globalizzata (...)

---------english

“It isn’t only Pop ( But i like it)”
At Egbert Baquè gallery in Berlin the solo show by
Walter Bortolossi

For his first solo show in Germany the italian painter Walter Bortolossi has chosen one title that quote the famous song of Rolling Stones , ''It is only Rock'n Roll
(but i like it)'' converting it in ''It isn't only Pop (but i like it).
Into his paintings, the characters of pop culture are
absorbed in exorbitant sceneries where the richness of references involves questions that overcome the present time and outside obviousness.

From the text by Darius Spieth:

(....) Walter Borlolossi has found his mission in life to be history’s great spin doctor and the ringmaster of the world’s circus of never- ending absurdities. Walter is a painter, of course, and therefore the worlds he oversees, both past and present, are imagined ones, constructed as they are from citations of multiple realities. Teeming with out-of-control scientists, sex-crazed vixens, belligerent software tycoons, scheming potentates, power-inebriated politicians, and ribald movie actors, his compositions are planted firmly in an artificial landscape of uncontrolled metropolitan growth, new wave religion, omnipresent corporate signage, and psychedelic optical distortions. Walter’s exuberant canvases tell these arcane tales in densely packed figurative paintings for which horror vacui is a must.

It comes as no surprise that the artist started drawing his own idiosyncratic brand of comic strips while still a child, when he tried to record his own secret fantasy world. From this experience he developed narratives that engage diverse materials ranging from the most post-apocalyptically flavored of current events to the mysteries of a past remote in both time and space. Walter insists that although his art is rigorously turned towards the present with all its attending anxieties, it would be stupid not to give the past its due. He enjoys the deliberate crossing of geographical and chronological borders so as to freely recombine disparate historical figures and events into new and often surprising narratives. In recent years, his indulging in counter-culture has led him from debunking science and technology to glib visual quips about the movie industry and the opportunism inherent in a globalized economy.

Egbert Baque' gallery
Fasanenstrasse 37 - Berlin

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