Fotografie. Unritratto dell'India attraverso 38 opere, parte di un reportage realizzato nel 1931 che rese famoso il fotografo svizzero.
"L'india al tempo di Gandhi" è il terzo appuntamento della fortunata serie di
esposizioni temporanee, intitolata "Esovisioni", che il Museo delle Culture dedica
dal 2005 al tema dell'esotismo e, in particolare, alle peculiarità e ai caratteri
della visione delle culture nell'opera dei grandi fotografi del Novecento.
Il tema dell'esposizione è l'India nel ritratto fattone, nel 1930, dal grande
fotoreporter svizzero Walter Bosshard. Inviato dall'Agenzia berlinese Dephot per
documentare la situazione di generale agitazione contro la presenza britannica e il
nascente movimento d'indipendenza che si sta imponendo dinnanzi all'opinione
pubblica mondiale, Bosshard ha la ventura d'incontrare Gandhi e di fotografarne la
vita privata con quel taglio di semplicissima, ma proprio per questo autorevole,
ieraticità, che diverrà da allora in poi uno degli stereotipi dell'iconografia
pubblica del Mahatma.
In quel celebre reportage, che lo consacra fra i massimi fotografi dell'epoca,
Bosshard descrive visivamente il fermento d'un mondo all'alba d'un cambiamento
epocale, sospeso fra il retaggio d'un passato ancora manifesto nelle architetture e
nelle forme della cultura e un impegno civile che trasforma le grandi masse nel
soggetto narrante degli immensi spazi luministici del sub-continente indiano.
Le immagini di Bosshard sono ritratti minuziosi in cui il nitore della composizione
trasmette, con grande immediatezza, i concetti che egli intende suggerire allo
sguardo dell'osservatore. Attraverso gli occhi di Bosshard, la realtà ci viene, per
così dire, restituita quasi in presa diretta, contenendo -e qui sta la grandissima
arte del fotografo svizzero- lo spazio dell'interpretazione ed esaltando il valore
della testimonianza dell'altro. La fotografia di Bosshard risulta così scevra da
simbolismi e priva di particolari riferimenti stilistici. La sua visione è generata
dall'occasione che s'impone allo sguardo con tutto il suo carico di significati e
informa, in modo del tutto eterogeneo, la narrazione per immagini. Ne risulta
un'atmosfera sospesa che lascia all'osservatore la possibilità d'esprimere il suo
giudizio e alla storia l'occasione di manifestarsi con grande libertà.
Le 38 opere in esposizione sono state selezionate dallo Staff del Museo delle
Culture con un lavoro di ricerca condotto negli archivi della Fotostiftung Schweiz
di Winterthur e riprodotte su carta baritica a partire dai negativi originali. Per
la maggior parte delle opere si tratta di prime stampe.
Il percorso espositivo intende suggerire al visitatore una serie di piani di lettura
che corrispondono al dipanarsi delle scoperte visive di Bosshard, così come le
possiamo dedurre dall'analisi degli oltre duemila scatti superstiti e dalla trama
narrativa del volume Indian kämpft! che scrisse nel 1931, a partire dagli appunti
raccolti l'anno precedente sul campo.
L'allestimento dell'esposizione temporanea è della giovane arch. Athena Demenga.
Il catalogo bilingue (italiano/inglese), edito da Giunti Arte Mostre Musei, è a cura
di due giovani collaboratori esterni del Museo delle Culture, Giulia R. M.
Bellentani e Lorenzo Gottardi e comprende saggi che permettono al lettore una
visione multifocale e multidisciplinare del tema della ricerca e dell'esposizione.
Museo delle Culture
Via Cortivo 24/28, Lugano
Orari: dal martedì alla domenica 14.00 - 19.30, primo sabato di ogni mese 14-22
Ingresso : EUR 5.20 /3.20