Kathie Olivas
Tim McCormick
Damon Soule
Andrea Ambrogio
Ahren Hertel
Nicoletta Ceccoli
Josh Clay
Gianluca Marziani
Chapter 2. Il lowbrow e il pop surrealism nascono da una fusione inconsueta, una miscela multiculturale nella quale si mescolano richiami al mondo ludico dell'infanzia e aspetti di un onirico carnevale noir. Opere di: Kathie Olivas, Tim McCormick, Damon Soule, Andrea Ambrogio, Ahren Hertel, Nicoletta Ceccoli, Josh Clay.
All’interno della Dorothy Circus il pubblico vedrà svariati artisti statunitensi ma anche nomi europei, compresi diversi autori italiani che proporranno le loro opere nelle mostre in programma e nei vari eventi collaterali, dopo la mostra “Stories From the Wonderland” Chapter 1 che è stata inaugurata il 12 ottobre ed è andata avanti fino al 16 Novembre 2007 e ha visto esposte le opere di J. Viner, Nathan Spoor, J.T. Pannacciò, Sarah Joncas, Sergio Mora, Andy Fluon, Aaron Jasinsky.
Il 30 Novembre 2007 la mostra proseguirà con “Stories From the Wonderland” Chapter 2 che durerà fino al 6 gennaio 2008 nella quale saranno esposte le opere di: Kathie Olivas, Tim McCormick, Damon Soule, Andrea Ambrogio, Ahren Hertel, Nicoletta Ceccoli, Josh Clay.
Il lowbrow e il pop surrealism nascono da una fusione alchemica inconsueta, una miscela multiculturale nella quale si mescolano richiami al mondo ludico dell’infanzia e aspetti di un onirico carnevale noir, reinventando così una realtà ectoplasmatica che riflette la complessità odierna. Gli allucinati automatismi psichici del surrealismo si accoppiano alla cultura hot rod dei bolidi truccati americani, ai fumetti underground ed alla musica punk, creando un calibrato caos nel quale regna l’anarchia iconografica. Pin-ups anni ‘50 sembrano strizzare l’occhio a provocanti lolite, odierne rivali di un’Alice gotica che saltellano ridanciane sulle note dei Pixies o dei Cure, mentre scenari degni del più ispirato Bosch si coprono di strani animali, buffi ominidi e innocui demoni. Atmosfere paradossali in cui si muovono sinuose presenze che talvolta rimandano alle inquietudini visionarie dei film di David Lynch. E’ l’incontro di svariate culture, la Street Culture, il pop puro, la Tattoo Art, l’illustrazione più bizzarra, il mondo solipsistico dei manga: in sintesi, tutto ciò che nasce dal territorio e da sottoculture che si nutrono di video games, indie music e sci-fiction, fino ad approdare alle figure dei coloriti teschi infarciti di rose del Dia de los Muertos messicano.
“Lowbrow” e “ pop surrealismo” abbandonano i canoni informali e minimalisti per tornare ad un nuovo e splendido figurativo ricco di contenuti moderni. Arte di forte impatto e immediata leggibilità che per anni è stata sistematicamente evitata dalla critica e dal sistema artistico. Negli ultimi anni grazie alle meraviglie visuali di grandi artisti quali Mark Ryden (per una sua opera liste di attesa lunghissime), Todd Schoor, Jeff Soto, Joe Sorren, Shepard Fairey, Tym Biskup e ed al supporto letterario di veri e propri manifesti quali Weirdo Deluxe di Matt Dukes Jordan e Pop Surrealism: The Rise Of Underground Art di Robert Williams, Carlo McCormick, Larry Reid e Kirsten Anderson tale genere artistico è entrato a pieno titolo e con i dovuti meriti a far parte del mondo dell’arte contemporanea.
Dorothy Circus Gallery ospiterà anche uno spazio bookshop dove si potranno acquistare o consultare pubblicazioni di case editrici con specifiche linee editoriali, e dove sarà presente una sezione dedicata ai Design Toys di Obey, Gary Baseman, Tim Biskup, Fafi, Mars-1 e Tara McPherson, oltre a edizioni limitate create dagli stessi artisti della Dorothy Circus Gallery.
All’interno della Dorothy Circus Gallery anche un art shop che ospiterà l’esposizione di quadri provenienti da collezioni private, stampe giclè prints in tiratura limitata di artisti come Mark Ryden e Tym Biskup.
Inaugurazione ore 19
Dorothy Circus Gallery
via Nuoro, 17 - Roma
Ingresso libero