Dieci.due! (vecchia sede)
Milano
Largo Isabella d'Aragona 1 (angolo Via Bocconi 1)
02 58306053 FAX 02 58306053
WEB
Paolo Pessarelli
dal 28/11/2007 al 6/3/2008
mar-ven 15.30-19

Segnalato da

Maria Rosa Pividori




 
calendario eventi  :: 




28/11/2007

Paolo Pessarelli

Dieci.due! (vecchia sede), Milano

Reservoir. Personale. In mostra una raccolta della memoria della macrostoria del mondo, quella della politica, dell'economia su cui pone le fotografie delle persone normali, raccolte nei mercatini.


comunicato stampa

Quando l’economia diventa il supporto dell’arte e quando l’arte riesce a dare un senso all’economia
I recenti lavori di Paolo Pessarelli di Angela Madesani

La storia personale è il più delle volte fondamentale per cogliere in tutta la sua ampiezza la ricerca di un artista. A maggior ragione lo è per Paolo Pessarelli, di formazione e professione economista e che, per ovvi motivi, ha per le mani ogni giorno il Financial Times. Un giornale assolutamente incomprensibile per i non addetti ai lavori: scritto con caratteri molto piccoli, denso di lettere e cifre, che rimandano alla situazione e ai destini del mondo, stampato su carta rosa come altri quotidiani di quel genere.

In realtà quando i lettori li leggono, quei numeri e quelle parole sono già superati, non hanno più un valore oggettivo, sono testimonianza di ieri, l’oggi è in corso. Si viaggia in tempo reale.
La carta del quotidiano economico più autorevole del mondo è il supporto dei lavori di Pessarelli.
I numeri sono illeggibili, le lettere anche: diventano segni vuoti. La sua è una raccolta della memoria della macrostoria del mondo, quella della politica, dell’economia su cui pone le fotografie delle persone normali, raccolte nei mercatini. Centinaia di microstorie che ripesca dal nulla, da una sorta di oblio eterno. In realtà quelle persone vissute cinquanta, sessanta, settanta anni fa, probabilmente già morte, anzi sicuramente già morte, con le loro immagini sono più vive di quei fogli di carta. Così l’apparente non senso diviene operazione estetica stimolante, intelligente.

È un tentativo di conservazione, senza nessun intento archivistico o scientifico, piuttosto sentimentale.
Le persone, la gente comune, gli studenti, i militari, le ragazze, le sartine e gli impiegati passano dal suo lavoro che conferisce loro una piccola eternità. Gli oggetti, le fotografie, indici della realtà, sono l’unica cosa che rimane di una persona anche quando è finito il ricordo diretto.
Una riflessione la sua che richiama la ricerca di Christian Boltanski, anche se qui l’atmosfera è diversa, maggiormente legata alle contingenze del tempo nostro.

L’indagine è rivolta alla lettura della storia, quella in grande stile che non riflette il sentire di ciascuno di noi. Il destino è quasi sempre la dimenticanza. Si pensi al tempo senza la possibilità di registrazione delle immagini, alle centinaia di milioni di coloro, che sono transitati, dei quali nulla è restato, di loro, della loro esperienza. E ancora il rimando al mondo dell’economia, all’eterna lotta, alla competizione senza regole.
Viene a crearsi nel suo lavoro un interessante rapporto tra le immagini in bianco e nero delle fotografie e il colore della carta di giornale, a creare una sorta di contrasto pittorico, perché è dalla pittura che Pessarelli arriva.

Il nucleo del lavoro di Pessarelli è la riflessione sulla falsità della storia che rappresenta perlopiù l’aggressività umana, al di fuori dalla normalità. Così Perec e il suo concetto di infraordinarietà . Si parla dei treni solo quando deragliano, degli operai quando scioperano. Il tentativo è quello di ridare dignità a certi episodi. La sua diviene una grande biblioteca del ricordo alla Hrabal, dove i codici si confondono, mutano la loro prima destinazione e in fondo conferisce un senso, con ironia sottile e intelligente, all’inutilità. Riesce a regalare una nuova esistenza ai personaggi pescati alla rinfusa sulle bancarelle dei rigattieri, che sono chiamati a recitare ancora una volta e si prende gioco, mutandone il valore linguistico, delle seriose e, in fondo, insignificanti pagine dell’economia.

Immagine P.Pessarelli, Reservoir, courtesy Dieci.Due!

Inaugurazione 29 novembre 18-21

Dieci.due!
Milano Lombardia Italia
Largo Isabella d'Aragona 1 (angolo Via Bocconi 1)
Ingresso libero

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