99 oggetti simbolo del Made in Italy, dalle Ballerine Porselli (1778) alla Nuova Fiat 500 (2007), passando per i "classici" disegnati da grandi maestri per la moda, la tavola, la luce, la casa e il tempo libero. Una selezione di oggetti entrati a far parte del mondo del design internazionale ma allo stesso tempo oggetti vivi e utili, presenti nelle case di tutti, riuniti con l'obiettivo di raccogliere fondi a sostegno delle iniziative di Cesvi per i bambini di favela. Un progetto di Enrico Baleri e Luigi Baroli.
99 oggetti simbolo del Made in Italy, dalle Ballerine Porselli (1778) alla Nuova Fiat 500 (2007), passando per i “classici” disegnati da grandi maestri per la moda, la tavola, la luce, la casa e il tempo libero. Una selezione di oggetti entrati a far parte del mondo del design internazionale ma allo stesso tempo oggetti vivi e utili, presenti nelle case di tutti, riuniti con l’obiettivo di raccogliere fondi a sostegno delle iniziative di Cesvi per i bambini di favela.
Dal 1° dicembre al 24 febbraio, è di scena a Bergamo, negli spazi dell’Accademia Carrara e della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, la mostra a sfondo benefico “99 ICONE. Da segno a sogno. Oggetti e progetti italiani, fuori dal tempo, per dare un futuro ai bambini di favela” in una selezione di Enrico Baleri e Luigi Baroli.
Obiettivo primario della mostra è la raccolta di fondi che andranno a finanziare il progetto di Cesvi - organizzazione umanitaria indipendente fondata nel 1985 a Bergamo e oggi attiva in oltre 30 Paesi nel mondo - a sostegno della Casa del Sorriso di Rio de Janeiro, dove CESVI segue bambini e ragazzi di favela con attività di formazione, socializzazione, assistenza legale e recupero sociale attraverso le arti plastiche e figurative.
Organizzata dal Centro Ricerche Enrico Baleri e curata da Enrico Baleri e Luigi Baroli, l’esposizione riunisce 99 piccoli grandi capolavori rappresentativi di uno stile che ha reso celebre e inconfondibile in tutto il mondo il design italiano. Sono alcuni degli oggetti cult del Made in Italy, testimoni d’eccezione della creatività, della ricerca e dell’innovazione del genio italico applicato, soprattutto, alla moda e al design.
Una selezione di abiti, accessori, arredi, lampade, gioielli, elettrodomestici, apparecchi radio e televisori, moto e automobili, che nel loro insieme restituiscono l'immagine di un mito italiano che resiste ancora oggi: dalle Ballerine di Porselli (1778) alla Nuova Fiat 500 (2007) passando per la Moka Bialetti, le zeppe di Ferragamo, la Vespa Piaggio, l’abito rosso di Valentino, i peluche di Trudi, le lampade di Flos, il Televisore Algol e la radio TS502 di Brionvega, la poltrona Vanity Fair di Poltrona Frau. E ancora: lo zainetto di Prada, il bollitore di Alessi e l’orologio Bulgari, i ciondoli Dodo di Pomellato, la borsa di Gucci, il blazer destrutturato di Armani, la sedia Spaghetti di Alias e la parete divisoria Cartoons di Baleri Italia, e tanti altri ancora.
Sullo sfondo, il genio di grandi maestri della moda e del design, da Bruno Munari a Philippe Starck, da Gianfranco Ferrè a Enzo Mari, da Aldo Rossi a Valentino, da Giorgio Armani a Vico Magistretti, soltanto per citarne alcuni.
Al di là dell’indiscusso valore estetico, si tratta di oggetti particolarmente emblematici che, dalla loro nascita ad oggi, sono presenti nel mercato internazionale e continuano a fare scuola in tutto il mondo, come testi fondamentali e senza tempo di una cultura italiana aperta all’incessante evoluzione della contemporaneità; soluzioni originali che la creatività e l’imprenditorialità italiana hanno saputo dare a problemi reali, e non gesti gratuiti del disegno; veri e propri bestseller, entrati nell’immaginario e nell’uso collettivo non solo come sinonimi di stile, ma anche come rappresentanti per antonomasia di alcune categorie di oggetti che fanno parte del vivere quotidiano di tutti.
Frutto di una sperimentanzione dove non sono nette le linee di demarcazione fra scultura, pittura, architettura e design, le 99 icone si confrontano in un insolito dialogo con le opere di arte antica, moderna e contemporanea, ospitate nei due spazi espositivi: quelle della collezione permanente della GAMeC, che ospita la mostra internazionale “Il Futuro del Futurismo” - un’indagine sugli influssi esercitati dal Futurismo nell'arte visiva del ‘900 fino alla contemporaneità – e quelle appartenenti alla collezione permanente dell’Accademia Carrara, tra celebri dipinti da Botticelli a Mantenga, da Moroni a Bellini.
I prodotti esposti, donati dalle aziende produttrici, potranno essere acquisiti in due modi: il visitatore potrà prenotare il pezzo esposto direttamente in mostra e acquisirlo attraverso una donazione al Cesvi pari o superiore al prezzo di listino. Oltre agli oggetti esposti, è comunque possibile acquisire il prodotto desiderato prenotandolo in mostra e poi ritirandolo presso i rivenditori del territorio che hanno aderito all’iniziativa, i quali devolveranno a Cesvi una percentuale del ricavato.
Un’ultima considerazione: perché 99 e non un più rotondo, ma forse più facile e scontato 100?
Perché la centesima icona è quella dimenticata dai curatori, oppure è quella idealmente affidata alla libera scelta e immaginazione di quanti visiteranno la mostra, ma è anche la speranza di una nuova icona che verrà
La mostra, dopo la presentazione a Bergamo, diventerà itinerante in Italia e all’estero, raggiungendo alcune capitali italiane del design, a cominciare da Milano e Torino.
Immagine: MOKA, Renato Bialetti, Bialetti, 1933 Ph. Ballo & Ballo
Informazioni al pubblico: Centro Ricerche Baleri, tel. 035.215881
Anteprima stampa: venerdì 30 novembre, ore 11.30 presso GAMeC, Spazio ParolaImmagine
Ufficio stampa:
Cosmo Comunicazione
Tel. 035.239807, cosmo@cosmo-comunicazione.it - Barbara Mazzoleni tel. 320.8015469, barborina@libero.it
Inaugurazione al pubblico: sabato 1° dicembre, ore 18 - 21 presso GAMeC e Accademia Carrara
GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, via S. Tomaso 53
Ingresso gratuito (Ingresso mostra "Il Futuro del Futurismo" euro 8)
Accademia Carrara, Piazza Giacomo Carrara 82
Ingresso 2.60 euro, gratuito domenica e festivi
Orari: 10 - 13 e 14.30 - 17.30. Chiuso lunedì.