Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - CCCS
Firenze
piazza Strozzi
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WEB
Sistemi Emotivi
dal 28/11/2007 al 2/2/2008
11-20.30, chiuso lunedi

Segnalato da

Alessandro Ludovico




 
calendario eventi  :: 




28/11/2007

Sistemi Emotivi

Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - CCCS, Firenze

Artisti contemporanei tra emozione e ragione. Nel percorso espositivo ogni artista ha a disposizione una sala in cui presentare la propria opera. Gli artisti selezionati agiscono secondo diversi principi e attraverso differenti media, che in comune possiedono l'intenzione di offrire una comprensione cognitiva delle opere, che passi attraverso il significato dell'esperienza emotiva ed empatica del visitatore. In mostra Maurice Benayoun, Katharina Grosse, William Kentridge, Teresa Margolles, Yves Netzhammer, Christian Nold, Ongakuaw, Bill Viola. A cura di Franziska Nori e Martin Steinhoff.


comunicato stampa

A cura di Franziska Nori e Martin Steinhoff

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Le prime opere che il visitatore incontra all’inizio del percorso sono due video dell’artista sudafricano William Kentridge che utilizza l’elemento narrativo, il gesto grafico e la musica per creare una suggestione e un particolare condivisione emotiva. L’ambientazione delle storie narrate è il Sud Africa dell’Apartheid. Nei video di Kentridge riconosciamo gli stessi temi e gli stessi elementi simbolici come la morte, la solitudine esistenziale, l’amore e la grandezza della natura che, seppur nati dall’immaginario poetico e dall’interiorità personale dell’artista, facilmente entrano a far parte di una comprensione collettiva e di un bagaglio emotivo che diviene universale.

Il passaggio successivo è quello meditativo e intimo della poesia, nella sala in cui si trovano gli interventi, scritti e ‘parlati’ di tre poeti italiani Antonella Anedda, Elisa Biagini e Valerio Magrelli che non vogliono far percepire la poesia come distante e difficile, ma vissuta e letta come mezzo fondamentale per il “trasporto del carico emotivo”, e cui ci si affida nei momenti a maggiore densità emotiva della vita.

A completare la percezione intima e meditativa delle emozioni, con un approccio più cognitivo e riflessivo è il lavoro di Maurice Benayoun, new media artist che svolge la sua ricerca artistica sulla correlazione tra emozioni e la logica della rete. In Mechanics of Emotions l’artista fa un monitoraggio delle migliaia di queries (richieste/domande) inoltrate dagli utenti nei motori di ricerca. Grazie ad un software appositamente sviluppato l’artista fa un’operazione di lettura incrociata di dati riferiti ad aree geografiche (città, paesi e continenti) con termini che definiscono stati emotivi in tempo reale. Le emozioni vengono successivamente rappresentate grazie a una mappa del globo tridimensionale composta dai vari termini, parole come “glad-felice” o “sad-triste”, “nervous-inquieto”, “satisfied-soddisfatto”. Questo lavoro di Benayoun, che è solo uno dei 3 presentati per Sistemi Emotivi, si basa su un’interpretazione della rete come organo metaforico. Internet viene letto come il sistema nervoso della comunità digitale, un sistema di filtro culturale e che rende visibile atmosfere ed emozioni.

Nel dialogo che si instaura tra l’opera d’arte e il singolo fruitore la sensazione può essere anche quella di spaesamento, di indeterminatezza e di ambiguità come nel caso dell’artista messicana Teresa Margolles, che, con la sua opera Air/Aire occupa la bianca, vuota e asettica sala successiva. Una piccola didascalia si limita a descrivere il materiale che costituisce l’istallazione, un climatizzatore e acqua vaporizzata, acqua che deriva dai laboratori degli obitori comunali di Città del Messico e con la quale sono stati lavati i cadaveri delle persone non ancora identificate, che vengono preparate per l’autopsia. La consapevolezza da parte del visitatore diviene parte integrante del processo artistico. Così facendo la Margolles eleva a soggetto attivo il visitatore, che completa l’istallazione grazie alla sua fantasia e alla sua capacità di visualizzazione interiore, creando una risposta emotiva, di repulsa e di disgusto, non di natura visiva e immediata, ma sensoriale e cognitiva.

La saletta adiacente, per contrasto, buia e misteriosa, è occupata dalla suggestiva installazione video Observance di Bill Viola. Come già in altri film, l’artista americano mette in scena una coreografia di personaggi contemporanei che interpretano scene tipiche dell’iconografia classica cristiana. Le figure vengono estrapolate da una simbologia religiosa e ricontestualizzate in una dimensione senza tempo e universalmente poetica, come metafora dell’essenza della condizione umana. Il tema o l’oggetto virtuale dell’opera è l’espressione fisica del dolore. Viola mostra l’intera azione in slow motion, portando i presenti a entrare lentamente nei dettagli dei gesti e dell’espressività mimica dei personaggi. Volendo seguire un’argomentazione neuroscientifica, l’opera di Viola è un perfetto esempio di ricerca di partecipazione (empatia) attraverso l’impatto visivo e l’attivazione dei neuroni specchio.

Un’altra reazione espressiva dalla valenza fortemente emozionale, tradizionalmente legata alla pittura soprattutto dal sorgere dell’astrattismo, è quella che nasce dalla visione e dalla percezione del colore. Per questa energia cromatica e valenza emozionale è stata scelta l’opera di Katharina Grosse per un intervento appositamente studiato per Sistemi Emotivi. La Grosse dialoga con lo spazio architettonico specifico ed entra in relazione diretta con l’ambiente in cui si prepara ad operare. La sua visione spaziale, il suo particolare coinvolgimento corporeo e la sua esperienza della realtà vengono tradotti in colore attraverso l’utilizzo immediato e impulsivo della pittura a spray. Il senso di movimento dei suoi enormi campi cromatici è dato dall’assenza di una forma chiusa e specifica e dalla dissoluzione dei contorni. Le sue energie creative, pertanto, si comporteranno in modo inaspettato e incontrollabile, suscitando nello spettatore un senso di vertigine.

Successivamente si incontra l’artista svizzero Yves Netzhammer lavora con l’animazione digitale di figure umane, animali e nelle sue sequenze video 3D, suscita emozioni raccontando storie. Nelle numerose e brevi sequenze che compongono l’opera The Subjectivisation of Repetition, l’artista fa muovere in un’ambientazione fatta di forme e colori primari, ma immediatamente riconducibile alla realtà, degli ominidi incredibilmente malinconici ed estremamente “umani” nonostante l’astrazione delle loro forme corporee. Nuove forme vengono generate le une dalle altre fino a ri-creare un mondo nuovo, che suscita riflessione ed empatia in chi guarda. Ognuno di noi può entrare in quella nuova realtà digitale e prevalentemente simbolica cercando qualcosa della propria essenza, della propria limitatezza e della propria condizione fragile e vulnerabile di essere umano.

L’artista inglese, docente all’università di Plymouth, Christian Nold presenta, invece, Emotional Mapping, un progetto di ricerca pluriennale basato sulla partecipazione del pubblico e sulle tecnologie avanzate. Nold ha sviluppato uno strumento che rileva la tensione cutanea e la sudorazione, connesso con un sistema GPS (global positioning system). Questo strumento viene fornito a un cospicuo numero di persone che, così equipaggiate, percorrono autonomamente la loro città. Lo strumento (galvanic skin responce sensor) registra le reazioni fisiche degli utenti durante il percorso, generate da sensazioni emotive. Al rientro dal tragitto i dati vengono trasferiti su un computer che, grazie a un software appositamente programmato, li visualizza e li inserisce su una mappa di Google Earth. Il prodotto artistico nasce dai contenuti generati dagli utenti stessi (user generated content). Il principio che muove questo progetto è quello di personalizzare le esperienze artistiche e di rendere arte l’emozione individuale traducendola in una mappatura. Grazie a questo processo di materializzazione visiva l’emozione individuale si cristallizza in un’immagine che a sua volta riceve valenza di identità collettiva. Per Sistemi Emotivi l’artista lavorerà con la comunità artistica locale, facendo un workshop in città i primi di Novembre 2007, creando una nuova “mappa emozionale” di Firenze.

L’ultima opera del percorso è Nomadic Time, installazione multimediale interattiva ideata dal compositore Andrea Ferrara, alias Ongakuaw. Tale installazione prevede la connessione di un individuo a una macchina che ne rileva le onde cerebrali. La performer, collegata alla macchina e chiusa in una gabbia come una cavia, assisterà alla proiezione di una videosequenza di 257 singole immagini di un albero sulla riva del fiume Arno, fotografato dall’artista nel corso dell’anno. Il numero delle immagini corrisponde al numero dei giorni nei quali Ferrara è stato presente per fotografare l’albero. I giorni di assenza sono simboleggiati da segni bianchi su sfondo nero, che appaiono per la frazione di un secondo sullo schermo. E l’assenza è rappresentata anche dalla mancanza della perfomer nei momenti in cui l’azione performativa è sospesa e rimangono solo gli oggetti lasciati nella gabbia vuota.

La risposta emotiva della performer, in forma di onde cerebrali emesse dal suo cervello, verrà registrata, codificata e digitalmente campionata da un computer. La codifica sarà usata come controllo di una strategia compositiva algoritmica in dati acustici; un software, appositamente creato dall’artista, tradurrà le onde registrate in suoni musicali. Il suono così generato rappresenterà una mappatura in tempo reale delle emozioni provate dall’individuo. Il materiale sonoro verrà diffuso nello spazio performativo, generando un’interferenza tra le sue emozioni visive e quelle uditive, con la quale, nei giorni seguenti alla sua azione, gli spettatori potranno a loro volta interagire.

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The event marks the inauguration of the CCCS – Centre For Contemporary Culture Centre La Strozzina at the Palazzo Strozzi, a space created as a platform for the vast range of practices that characterize contemporary art and culture.

The exhibition space is located in the recently restored rooms under the magnificent inner courtyard in Palazzo Strozzi known as La Strozzina. In the past, these spaces housed the cellars of the Palazzo, a veritable jewel of the Italian Renaissance. From the end of the Second World War until the great flood in 1966, these rooms hosted the most important exhibitions held in Florence. The new centre has a total of eleven rooms of different sizes, with a total floor area of 850 square metres.
The approach chosen by the CCCS is to present a programme that features not only thematic exhibitions, but also regular installations by independent curators and, film and video cycles, workshops, performances and lectures.

“The CCCS is a place for contemporary culture,” stresses Franziska Nori, the new centre’s Project Director, “where projects will tackle aspects of urban planning, economics, social and political development, the sciences, technology as well as aesthetics and ethics, as contemporary art itself has already broken free of the individual disciplinary approach. The programme thus developed will enable visitors to experience and examine both the heterogeneity of contemporary art and a range of different curatorial and interpretive standpoints.”

The inaugural installation – Emotional Systems, contemporary art between emotion and reason, 30 November 2007 to 3 February – develops in three clearly distinct yet complementary phases: an Exhibition, a Publication and a programme of Lectures designed to investigate the topic of emotions, proposing a reinterpretation of the correlation between the contemporary artist, the work of art and the user, in the light of the latest discoveries in the neurological sciences about the human brain and its effects on the emotions.

Curated by Franziska Nori and Martin Steinhoff, the exhibition is the focal point of Emotional Systems. The exhibition presents works by contemporary artists who engage, in different ways, and some more explicitly than others , with the corporal and sensorial, but also rational and cognitive aspects of the experience of emotions, both in creating the works and in perceiving them.

The artists in the exhibition include: Bill Viola (USA), William Kentridge (South Africa), Yves Netzhammer (Switzerland), Katharina Grosse (Germany), Christian Nold (Great Britain), Maurice Benayoun (France), Teresa Margolles (Mexico) Andrea Ferrara alias Ongakuaw (Italy) and the poets Elisa Biagini, Antonella Anedda and Valerio Magrelli.
The participating artists all work with different media. They have been chosen for the different ways in which their works emotionally affect the public, a process in which empathy often plays a significant role. Visitors will find themselves being involved at sensorial, cognitive and emotional levels.

Throughout the exhibition, visits will be accompanied by an art education programme (especially created for the project by Barbara Campaner) that will enable visitors to interact with the various different works and explore the exhibition’s themes.

In addition to essays by the two curators, the bilingual catalogue published by Silvana Editoriale, comprises original writings and excerpts by internationally renowned scholars, including the neurologists and neurological scientists Antonio Damasio and Joseph LeDoux, philosophers and anthropologists Ronald De Sousa, Peter Goldie, Martha Nussbaum and William Reddy and the art historian, David Freedberg. The theme they explore in their interdisciplinary comparison is the rationality of emotions and, in Freedberg’s words, the “relations between the formal aspects of an image and the emotional responses” of the user.

The lectures develop the exhibition’s theme from a multidisciplinary and scientific standpoint, achieved in direct encounters between Italian academics and experts from a variety of disciplinary backgrounds. Thursday evenings will be dedicated to psychologists, philosophers and anthropologists, who will present their theories, while Fridays are earmarked for poetry readings and musical performances. The programme involves researchers such as Giovanni Lucignani, Andrea Pinotti, Emilia Barile and Luigi Pagliarini, while the poets include Elisa Biagini, Antonella Anedda and Valerio Magrelli

Florence, November 2007

EMOTIONAL SYSTEMS
CCCS, Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi, 50123 Florence (Italy)
30 November 2007 – 3 February 2008
Opening hours: 11.00 a.m. – 8.30 p.m. Closed on Mondays.
Tickets: € 5.00 single entry; € 7.00 multiple entry (up to five times in one month, including lectures)
Catalogue: Silvana Editoriale

INFO
Fondazione Palazzo Strozzi (Foundation)
Press and communications office: Lavina Rinaldi; l.rinaldi@fondazionepalazzostrozzi.it
Tel. +39.055.2776461/ 06
Fax. +39.055.2646560
http://www.strozzina.it

CLP Relazioni Pubbliche
Tel. +39.02.433403 - +39.02.36571438 - fax +39.02.4813841
press@clponline.it

Immagine: Christian Nold, Emotional Mapping San Francisco, 2007

Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - CCCS c/o Palazzo Strozzi
Piazza Strozzi - Firenze
Orari: 11,00 – 20,30. Lunedì chiuso
Biglietti: 7eur (5 ingressi in 1 mese, comprese lectures), 4eur unico scuole, 10eur ingresso Strozzina + Contromoda

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