Grandi sculture da Vado Ligure. Un tributo a 60 anni dalla scomparsa. La mostra, curata da Cecilia Chilosi, presenta un significativo nucleo di opere che ben testimoniano delle diverse tappe del percorso dell'artista creativo e dei differenti materiali da lui interpretati: gesso, bronzo, terracotta e marmo. L'esempio antiaulico e anticlassico della sua scultura, depurata dal linguaggio della stilizzazione popolare, ha lasciato forti tracce sulle successive vicende artistiche italiane.
a cura di Cecilia Chilosi
A sessant'anni dalla sua scomparsa questa mostra rappresenta il tributo di
Vado al grande maestro trevigiano che trovò nella cittadina ligure il
conforto degli affetti e l'ambiente dove conobbe i suoi più felici momenti
creativi.
Sono le vicende del primo conflitto mondiale a portare nel 1916 Arturo
Martini in Liguria, prima a Genova, impegnato nell'industria bellica come
tornitore e fonditore di proiettili e quindi a Vado Ligure come operaio
specializzato presso l'officina Senigaglia. A Vado lo scultore si
trasferisce dal 1920, anno del suo matrimonio con Brigida Pessano, dalla
quale avrà due figli, Maria (Nena) e Antonio. Nonostante la sua permanenza
nella cittadina ligure, dopo i primi anni, sia saltuaria, Martini non
interrompe mai i contatti con Vado, cui lo legano la famiglia e la casa
scelta come ricovero alle sue opere, che resterà un punto fermo nella sua
vita irrequieta.
Nel periodo ligure il linguaggio plastico di Martini giunge a piena
maturazione, l'esempio antiaulico e anticlassico della sua scultura depurata
d'ogni particolare esornativo dal linguaggio della stilizzazione popolare, è
destinato a lasciare implicazioni sulle successive vicende artistiche
italiane.
La mostra, promossa dal Comune di Vado e curata da Cecilia Chilosi presenta
un significativo nucleo di opere, che ben testimoniano delle diverse tappe
del suo percorso creativo e dei differenti materiali da lui interpretati:
gesso, bronzo, terracotta e marmo.
Verrà allestita nel Museo di Villa Groppallo le cui sale conservano in
permanenza alcune opere di Arturo Martini tra cui i quattro magnifici gessi
preparatori per il Monumento ai Caduti (inaugurato nel 1924), la prima
commissione pubblica che Martini riceve nel 1923, e il Benefattore,
monumento funebre in terracotta di don Cesare Queirolo eseguito tra il 1923
e il 1933.
Le opere in mostra
A Vado Martini, in uno dei suoi più felici momenti creativi, da lui stesso
definito del "canto", porta a maturazione nella sperimentazione della terra
il suo linguaggio.
E' con le opere realizzate in questo periodo che egli ottiene il massimo
riconoscimento che gli sarà tributato in vita: il primo premio alla
Quadriennale di Roma del 1931.
Di questa fase del suo lavoro sono testimonianza in mostra il già citato
Monumento funebre del Benefattore, la sorprendente opera in terracotta Madre
folle del 1929, mai mostrata in pubblico, per volere dello stesso Martini,
dopo l'esposizione alla Quadriennale di Roma del 1931 e La Veglia,
l'imponente terracotta refrattaria del 1931 che non è più stata esposta al
pubblico dal 1989.
Leone e Leonessa, due esemplari in gres smaltato del 1935-36, appartengono
alla fase in cui Martini sperimenta la possibilità della riproduzione
seriale, grazie alla tecnica del colaggio ceramico, di opere anche di grandi
dimensioni, presso gli stabilimenti ILVA refrattari di Vado Ligure, Livorno
e Corsico.
La Tuffatrice, scultura in marmo bianco di Carrara realizzata tra il 1941 e
il 1942, è una delle sedici opere esposte alla Biennale di Venezia del 1942.
L'opera, la cui plasticità manifesta interessi postcubisti, testimonia la
ripresa della scultura, dopo il periodo di crisi e di allontanamento da essa
per dedicarsi alla pittura.
Di grande ed esclusivo interesse sono inoltre due opere - che costituiscono
un unicum nel percorso artistico martiniano - proprie di quel "non finito"
che esalta la massima rappresentatività insita nella materia e contiene il
germe del rinnovamento della sua scultura: Amplesso, monumentale scultura in
pietra del 1940, mai presentata dall'artista in vita ma esposta una sola
volta alla Biennale Internazionale di Scultura a Carrara nel 1998, si tratta
di è un'opera costruttiva, architettonica, la cui forma contraddistinta
dall'incastro dei corpi, al limite del figurativo, è suggerita dal blocco
nel rispetto della materia. Deposizione, del 1941-42, scultura in marmo
bianco di Carrara, è invece esemplificativa della lunga meditazione di
Martini sul tema della deposizione al quale dedicò molti lavori nell'arco
degli anni. L'esperienza della morte viene rivissuta nel composto dolore
della madre che accoglie il corpo del figlio e con esso, nel marmo, diviene
unica dolorante materia.
La partecipazione di Arturo Martini a pubblici concorsi è documentata oltre
che dai gessi per il Monumento ai Caduti anche dai bozzetti in bronzo per il
Monumento al Duca D'Aosta le cui vicende impegnarono l'artista dal 1933 al
1935. In mostra sono esposti i due gruppi scultorei La Forza e gli Eroi e La
Fede e La luce e otto bassorilievi raffiguranti La messa al campo, Le
Crocerossine, I gas asfissianti, Il riposo in trincea, I reticolati, I
rifornimenti, Il Piave , L'assalto, caratterizzati da una mancanza di enfasi
celebrativa .
Ente promotore: Comune di Vado Ligure
Con il contributo di Fondazione A' De Mari Cassa di Risparmio di Savona
Patrocinio: Regione Liguria, Provincia di Savona
Comitato scientifico
Roberto Bertagnin, scultore, aulunno prediletto e genero di Arturo Martini
Arrigo Cameirana, ceramologo di fama internazionale
Cecilia Chilosi, curatrice delle mostre "Bianco-blu. Cinque secoli di grande
ceramica in Liguria" (Genova 2004 Capitale Europea della Cultura) e del
Progetto "Thesaurus";
Eliana Mattiauda storica dell'arte, direttrice della Pinacoteca Civica di
Savona
Ufficio Stampa
eventi e comunicazione - Emanuela Filippi
02.4547.9017 - eventiecomunicazione@gmail.com
Inaugurazione Mercoledì 5 dicembre, ore 17
Museo Civico di Villa Groppallo e Pinacoteca
via Aurelia, 72/74 - Vado Ligure (SV)
Orario: Da martedì a domenica ore 15.00-19.00
Lunedì chiuso
Scuole:
Da martedì a venerdì ore 9.00-12.00
Per le scuole è obbligatoria la prenotazione
Gruppi:
Per i gruppi organizzati (max 20 persone) è obbligatoria la prenotazione
Visite guidate e laboratori per scuole su prenotazione
Biglietti:
intero: euro 6, ridotto: euro 4 (maggiori di 65 anni, gruppi organizzati, scuole elementari,
medie inferiori e superiori, studenti universitari); ridotto: euro 2. sconto famiglia (due adulti con almeno un minore), residenti a Vado Ligure, clienti del Gruppo Carisa
gratuito: bambini fino ai 6 anni, giornalisti con tessera professionale,
guide turistiche della provincia di Savona, accompagnatori gruppi
scolastici, accompagnatori gruppi
Visite guidate:
Prenotate per gruppi (fino a 20 persone) euro 30
Per le scuole (solo su prenotazione) euro 15