In 'Come acqua nell'acqua' Sabrina Mezzaqui presenta opere recenti, una video-installazione e 4 nuovi lavori eseguiti appositamente. Il rapporto della Mezzaqui con il video e con gli oggetti e' mediato dalla dimensione manuale e temporale nella loro esecuzione. Melita Rotondo in "La verita' e' sempre un'altra" si interroga sul potere e sulla sua capacita' di penetrazione nella vita di ciascuno attraverso installazioni, azioni, disegni e fotografie.
Prosegue, con queste due esposizioni, il progetto dedicato agli artisti italiani, invitati a dialogare con gli spazi monumentali di Castel Sant'Elmo. Dopo le mostre di Bruna Esposito, Eugenio Giliberti, Sergio Fermariello e Monica Biancardi, vengono presentate due esperienze femminili distanti tra loro sia dal punto di vista generazionale che, per così dire, geografico.
Un confronto volto a indagare come il fare artistico sia sempre più legato ad una dimensione esistenziale e creativa specifica del rapporto tra individuo e società.
La mostra è organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano; in collaborazione con la Galleria Minini di Brescia e la Galleria Continua di San Gimignano per Sabrina Mezzaqui; in collaborazione con la Galleria Changing Role di Napoli per Melita Rotondo; è realizzata con il contributo della DARC-Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte contemporanee e del Comune di Napoli-Assessorato al Turismo.
Sabrina Mezzaqui è nata negli Sessanta, vive e lavora a Marzabotto in provincia di Bologna; negli ambulacri del Castello presenterà video-installazioni, opere su carta, su tessuto, video-proiezioni. Tra le opere create per Napoli: Farfalline, 2007, video-installazione in tre cornici digitali; Isole, 2007, pennarello su carta e lavori ispirati al capolavoro di Marguerite Yourcenar 'Anna Soror', ambientato a Castel S.Elmo, al tempo del viceregno spagnolo.
'Come acqua nell'acqua'
Sabrina Mezzaqui presenta le sue opere negli ambulacri del Castello, alcune di esse sono già state esposte nella mostra C'è un tempo alla GAM di Torino lo scorso anno, tra cui: C'è un tempo, 2006; Bhagavad Gita, 2006; Collana, 2006; Copertine, 2006; Senza titolo, 2006; Segni, 2006. E poi I trentatrè nomi di Dio, 2007 tratto da un testo di Marguerite Yourcenar, mai esposto fin'ora e la video-proiezione a pavimento Pond Ripple, 2007.
Per Napoli l'artista ha creato: Farfalline, 2007, video-installazione in tre cornici digitali; Isole, 2007, pennarello su carta, tre elementi (Capri, Ischia, Procida), Itaca, 2007, due mappe nautiche ritagliate ed intessute insieme, Il cielo nell'acqua, 2007, video-proiezione, e Anna Soror realizzata con le pagine del racconto di Marguerite Yourcenar, elaborate seguendo la forma stellare della pianta di Castel S.Elmo.
Il rapporto di Sabrina Mezzaqui con i lavori video e con gli oggetti è mediato dalla profonda rilevanza della dimensione manuale nella loro esecuzione. Manualità nella quale l'artista recupera non solo gli aspetti concretamente fabbrili e artigianali delle pratiche, spesso proprie del mondo femminile, quanto in particolar modo la temporalità. Il tempo della loro esecuzione è il tempo del riflettere, dell'osservare dell'artista stessa, è il tempo della fruizione da parte del pubblico, è la percezione che l'artista riesce a comunicare e rendere palpabile attraverso forme meticolosamente realizzate e talvolta ripetitive.
'La verità è sempre un'altra'
Melita Rotondo in “La verità è sempre un'altra” si interroga sul potere e sulla capacità di penetrazione dello stesso nella vita di ciascuno. Con sguardo ironico l'artista mette in scena visioni in bilico tra il paradossale e il tragico, l'ambiguo e il grottesco dietro i quali si nasconde la dimensione emozionale e percettiva dei singoli. Concetti quali il nutrimento, il danaro, la politica, l'esoterismo, le relazioni sentimentali trovano nelle installazioni, sculture, azioni, disegni, fotografie la chiave di accesso a soglie dove il pubblico interagendo, si interroga.
La mostra si apre già all'esterno, con una installazione sulla facciata del Carcere alto, da cui prende il titolo l'esposizione, mentre all'interno i visitatori cammineranno su un tappeto, posto all'ingresso, dove sono impresse le parole 'Stiamo tutte bene', 2007; ci si inoltra nel grande corridoio fino all'installazione 'Milleseicento sogni', 2004. Negli altri ambienti sono raccolte opere realizzate con tecniche differenti. Dai tavoli su ruote Accarezzami, 2006, su cui le immagini fotografiche sono ricoperte da polveri di marmo, cenere e pomice, al libro Perduta-mente, 2007, al lavoro del 1988-89 Alieno Napoli, composto da fotografie e tubi in pvc, fino ad altre opere site specific, realizzate appositamente per il Castello.
Melita Rotondo, nata a Napoli alla metà degli anni Cinquanta, opera da molti anni tra Napoli e Roma. Negli ambienti del Carcere Alto saranno raccolte opere realizzate con tecniche differenti: dai tavoli su ruote Accarezzami, 2006, su cui le immagini fotografiche sono ricoperte da polveri di marmo, cenere e pomice, al libro Perduta-mente, 2007, dal lavoro del 1988-89 Alieno Napoli, composto da fotografie e tubi in pvc, fino ad altre opere site specific, realizzate appositamente per il Castello.
Immagine: Sabrina Mezzaqui, Le parole tra noi leggere, 2004, 500 origami soffiati di carta stampata, 500 cubetti ognuno di 2,5 cm di lato. Installazione dimensioni variabili Ph. Ela Bialkowska. Courtesy Galleria Continua, San Gimignano
Catalogo 'Come acqua nell'acqua', edito da Electa Napoli, con testi di Angela Tecce, Elena Volpato e la presentazione di Nicola Spinosa.
Catalogo 'La verità è sempre un 'altra', edito da Electa Napoli, con testi di Angela Tecce, Melita Rotondo e la presentazione di Nicola Spinosa.
Organizzazione Civita
Ufficio stampa Civita - Barbara Izzo tel 06 692050220 izzo@civita.it
Inaugurazione delle mostre Domenica 16 dicembre - ore 11,30
Castel Sant'Elmo
Via Tito Angelini, 22 Napoli (largo San Martino)
Orario: tutti i giorni 14 – 19; Sabato 10 – 19; Chiuso Mercoledì
Ingresso: € 3,00