Museo di Roma Palazzo Braschi
Roma
piazza San Pantaleo, 10 (piazza Navona)
06 0608, 06 82077304 FAX 06 67108303
WEB
San Pietro
dal 13/12/2007 al 29/3/2008
martedi - domenica 9 - 19

Segnalato da

Giusi Alessio




 
calendario eventi  :: 




13/12/2007

San Pietro

Museo di Roma Palazzo Braschi, Roma

Fotografie dal 1850 ad oggi. In occasione dei 500 anni dalla fondazione della Basilica di S.Pietro, la mostra ripercorre la storia della riproduzione della Basilica Patriarcale nell'ambito del vedutismo fotografico. A cura di Anita Margotta, Maria Elisa Tittoni e Patrizia Masini.


comunicato stampa

Per i 500 anni dalla fondazione della Basilica di S.Pietro un’esposizione a cura di Anita Margiotta, Maria Elisa Tittoni e Patrizia Masini

L’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma e il Comitato Nazionale per le celebrazioni del V centenario della fondazione della Basilica di San Pietro presentano al Museo di Roma la mostra: “San Pietro. Fotografie dal 1850 ad oggi”, che si svolgerà nella splendida cornice di Palazzo Braschi dal 14 dicembre 2007 al 30 marzo 2008. La rassegna, promossa in occasione della ricorrenza dei 500 anni dalla fondazione della Basilica di San Pietro, intende ripercorrere la storia della riproduzione della Basilica Patriarcale nell’ambito del vedutismo fotografico.

Novanta straordinari esemplari di grande e grandissimo formato selezionati dalle ampie collezioni dell’Archivio Fotografico Comunale custodito presso il Museo di Roma con un piccolo lotto di fotografie contemporanee provenienti dall’archivio della storica agenzia Magnum Photos, verranno ordinati nelle sale espositive di Palazzo Braschi al fine di compiere il più suggestivo dei percorsi storico-fotografici della splendida Basilica nel contesto visivo e panoramico dell’Urbe.

Dalle sperimentazioni fotografiche della prima metà dell’Ottocento, simili a dipinti e incisioni, alle foto d’agenzia per reportage giornalistici, la rassegna pone, inoltre, l’attenzione al lavoro dei più apprezzati fotografi del nostro tempo quali Gianni Berengo-Gardin, Mario Cresci, David Seymour, Leonard Freed, oltre a Mimmo Jodice e Martin Parr, operatori della Magnum Photos.

Completano l’esposizione vedute molto rare dei più noti fotografi ottocenteschi attivi a Roma: Giacomo Caneva, Eugène Costant, Alfred-Nicolas Normand, Tommaso Cuccioni, Robert Eaton, Robert MacPherson, Gustavo Eugenio Chauffourier, James Anderson, Antonio e Paolo Francesco D’Alessandri.

La bellezza e la solennità della Basilica, luogo di culto per eccellenza della cristianità, emerge sia nelle vedute delle cerimonie storiche del secolo appena trascorso sia negli scatti dove protagonista assoluto è il grandioso complesso architettonico di San Pietro in Vaticano.

L’armonioso e sinuoso profilo della cupola michelangiolesca investe da 500 anni lo sguardo dei pellegrini che giungono in Roma e rassicura con la sua bellezza i cittadini romani che lo amano e lo hanno reso parte integrante della loro cultura visiva. Monumento-simbolo, scrigno che racchiude ogni preziosità e posto in uno spazio geografico eccellente, dominante, San Pietro è stato catturato a sua volta da milioni di obbiettivi fotografici.

Ciò che colpisce, lungo la linea dell’orizzonte caratterizzata dalla cupola della Basilica, è l’infinita variabile di visioni che hanno arricchito la cultura artistica degli ultimi secoli. In questa rassegna, la selezione delle opere, rigorosa e severa sotto gli aspetti storico-artistici restituisce agli sguardi dei visitatori, fissati dai diaframmi più raffinati e dinamici, un’esposizione unica proprio per la preziosità e rarità delle immagini esposte.

Alcuni scatti, vere e proprie scene di genere, racchiudono quella poesia che caratterizzò anche la pittura del XIX secolo, vedute del Tevere fra Castel Sant’Angelo e il Vaticano, i “barcaroli”e i pescatori che animavano la vita fluviale e la vita di Borgo, l’antico rione tra Castel Sant’Angelo e Piazza San Pietro, un tempo attraversato per tutta la sua lunghezza da un insieme molto compatto di edifici.

La costruzione di via della Conciliazione portò alla demolizione di una parte di Borgo, allora uno dei quartieri più popolosi di Roma. Le fotografie posteriori al 1950 ne mostrano il mutamento urbanistico e sociale. Ma San Pietro e Roma sono un ensemble infinito di luoghi, situazioni, citazioni: dalla Basilica ai giardini vaticani, dal passetto di Borgo alle mura leonine a Castel Sant’Angelo.

Immagini che non si fermano e che dal 1853 ad oggi presentano piazza San Pietro nelle occasioni storiche e festive: anni santi, elezioni di pontefici, cerimonie religiose, visite di personaggi illustri, fino ad arrivare alle ultime toccanti immagini della veglia funebre e del funerale di Giovanni Paolo II.

Lungo il percorso espositivo sarà possibile ammirare l’evoluzione della tecnica fotografica, dalle prime e più antiche carte salate, tratte da negativi su carta, fino alle stampe all’albumina, alle gelatine di bromuro d’argento di grandi e medie dimensioni per arrivare alle tecniche d’avanguardia.

Al termine del percorso, all’interno di appositi visori saranno collocate piccole vedute stereoscopiche che restituiscono l’effetto tridimensionale dell’immagine, permettendo di percepire la profondità spaziale attraverso la visione di due immagini dello stesso soggetto che l’occhio sintetizza in una sola.

Ad eccezione della decina di immagini della Magnum Photos, le opere esposte in mostra provengono dai fondi del Museo di Roma - Archivio Fotografico Comunale, dove si conserva la più importante raccolta fotografica romana dal 1845 alla fine del secolo ed una particolare sezione moderna dedicata all’assetto urbanistico dell’Urbe nel corso del XX secolo.

Il Museo, che possiede circa venticinquemila positivi e cinquantamila negativi su lastra in vetro e su pellicola piana, da anni porta avanti un progetto di incremento delle collezioni al fine di unificare e conservare importanti testimonianze sulla storia della fotografia. Nello stesso Museo si conservano i fondi storici del XIX e XX secolo unitamente a quelli dei collezionisti e studiosi Silvio Negro, Valerio Cianfarani e del fotografo Gustavo Eugenio Chauffourier.

Ufficio Stampa Ku.Ra
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