Un luogo per la mente, il buco nel sogno. Installazione. L'artista si e' confrontata con lo spazio chiuso della "Fenestrella". Una grande scatola, che insieme a quelle da lei realizzate, fornisce una nuova versione dell'antico tema del 'quadro nel quadro'.
testo critico Paolo Thea
Gli oggetti costruiti da Sara Scalas consentono di scrutare un minuto universo. Nella presente occasione l’artista si comporta come se l’affascinante ambiente espositivo spellano della Fenestella Wunderkammern, ricoperto da un’ogiva, fosse una grande scatola. Questa, insieme a quelle da lei realizzate, fornisce una nuova versione dell’antico tema del “quadro nel quadro”. Per questo la rappresentazione ne utilizza un’altra di più ridotta scala.
Di certo questi lavori appaiono “vecchi” nel senso che si nutrono di una forza connettiva e di valori da rintracciare nella produzione artistica del secolo scorso. Si va dagli oggetti surrealisti, all’Art Brut, alle scatole Fluxus, alla pittura industriale di Pinot Gallizio, ai box di Joseph Cornell, solo per citare qualche esempio spaziando dagli anni Trenta ai Sessanta. Si tratta di consapevolezze e valori diffusi soprattutto nelle Wunderkammern e nelle Kunstkammern esistite nelle corti europee in un periodo che va dal XV al XVIII secolo, uno spirito però perdurante tuttora.
Nota l’artista: “La scatola è uno spazio che isola, la cui caratteristica fondamentale è quella di contenere, microsistemi, memorie che si ricompongono dissimulate all’esterno. La memoria si può dire che ordini esteticamente il ricordo, il potere d’organizzazione di un tutto a partire da un frammento vissuto. Essa può presentarsi sotto forma di una camera o una stanza, come nel caso delle Wunderkammern, di una chiesa, studiolo, dimora, oppure la magia di una scatola dalle svariate forme, come i reliquiari, gli armadi o le scatole ottiche.
Tutti questi luoghi devono essere considerati degli ambienti in cui si raccolgono degli oggetti, reperti, frutto di testimonianze, per via della necessità dell’uomo di accumulare incondizionatamente in taluni casi, in altri attraverso una scelta sistematica degli oggetti. Un’escursus all’interno di mondi meravigliosi, di repertori di ogni natura e forma, si tratta della ricostruzione del vaso, della scatola originaria, come un tentativo di ricomposizione dei suoi frammenti dispersi nel caos attraverso la ricostruzione dell’universo. Non ci si vuole riferire ad un deposito banale di immagini inerti, ma si presenta come un tutto, un contenuto pulsante e vitale, destinato a mutare anche grazie ai differenti fruitori…”
Inaugurazione ore 11.30
Wunderkammern
via Delle Foglie III, 2 - Spello (PG)
Ingresso libero