Lento è lo scorrere del tempo. Fotografie. Il vero soggetto della mostra è il movimento, che catturato ed espresso in modo autonomo e del tutto personale dai due artisti selezionati, resta impresso nella pellicola annullando così l'idea dello scorrere del tempo.
"Lento è lo scorrere del tempo"
Fotografie di Edoardo Cravero e Renato Fassino
Associazione Culturale "Arte in Mostra" ONLUS
Il vero soggetto della mostra è il movimento, che catturato ed espresso in modo autonomo e del tutto personale dai due artisti selezionati, resta impresso nella pellicola annullando così l'idea dello scorrere del tempo.
Se da un lato Edoardo Cravero, attraverso la danza e la pellicola in bianco e nero, congela il movimento del corpo umano, dall'altro Renato Fassino studia la trasformazione dell'elemento naturale, coinvolto in un costante divenire, esaltato dall'utilizzo del colore.
"Che cos'è la danza? La definizione più articolata, ed al contempo poetica, l'ha forse data Paul Valéry quando scrive: "La danza è un'arte dei movimenti umani, di quelli che possono essere volontari.
Le nostre membra possono eseguire una serie di figure concatenate le une alle altre, e la cui frequenza produce un genere di ebbrezza che va dal languore al delirio, da una sorta d'abbandono ipnotico a una sorta di furore.
Lo stato di danza è creato." Uno stato d'animo, dunque, unica premessa in grado di liberare il movimento, di far sì che muscoli, braccia, gambe, torso, volto e mente diano vita, tutti assieme, come avviene in una macchina perfetta i cui componenti lavorino in totale armonia, alla danza.
Se questa è la spiegazione, puramente letterale, del termine "danza", quali sono le premesse affinché tale insieme di movimenti si trasformi in arte visiva? Cosa distingue un'immagine che ritrae un movimento di danza da una che ne coglie l'eterna essenza e che si trasforma, essa stessa, in arte? O meglio, quando un'immagine, o una serie di immagini, smettono di essere semplicemente delle testimonianze, dei reportage sulla danza, divenendo opere d'arte? Quando l'occhio meccanico lascia il posto a quello della mente, alla rielaborazione, alla scelta operata dalla creatività .
Non tutte le fotografie che ritraggono ballerine che si muovono su un palco sono opere d'arte, ma lo diventano soltanto quelle che ne riflettono il pathos, che ne catturano, a volte persino meglio ed a prescindere dalla bravura degli stessi ballerini, l'essenza.
Soltanto chi, come Edoardo Cravero, sente la danza come una totale armonia anima-corpo, può riuscire a trasformare l'immagine di un movimento in un'opera d'arte, come un moderno Degas.
Afferma Cravero: "Nella danza vi è una trasposizione tra corpi ed anime. Le anime danzano sul palco insieme alle ballerine, si distaccano da esse per poi rientrare nei loro corpi in un gioco sottile di linee e trasparenze. Le anime sono la presenza costante, i fantasmi di tutte le fanciulle che nel passato hanno calcato le scene." Non a caso, nella serie "Sulle ali del vento", i ballerini che volteggiano eterei, braccia e gambe dissolti nell'aria, rimandano ai concetti di eternità , immensità , leggerezza, immanenza. Non ci soffermiamo sull'aspetto prettamente tecnico di queste straordinarie immagini, certi che sottolinearne la difficoltà di esecuzione sarebbe alquanto banale. Ci piace concludere con un pensiero di Mallarmé: "la ballerina non è una donna che danza, in quanto non è una donna, e non danza.
La danza più libera, più sciolta, più voluttuosa possibile m'apparve su uno schermo dove si mostravano alcune grandi meduse: non erano certo donne, e non danzavano." Non bisogna necessariamente avere un abito di tulle e delle scarpette per danzare."
Adelinda Allegretti
Nato a Torino nel 1966, Edoardo Cravero lavora nel campo della fotografia dal 1988. Dal 1990 ha preso parte alla realizzazione di cataloghi di abbigliamento, pittura e scultura, nonché di campagne pubblicitarie per gioiellerie. Dal 1994 si dedica alla fotografia di danza e teatro. Nel marzo 2001 ha esposto per la prima volta i suoi lavori in una mostra personale a Moncalieri (TO). È in corso, fino al 6 dicembre, una mostra personale presso "La Rosa dei Venti", in Via del Carmine 1, in Torino, dal titolo "La leggerezza dell'essere", a cura di A. Allegretti.
Vive e lavora a Torino, in C.so Moncalieri 33/d.
"Nella ricerca artistica di Renato Fassino è costantemente presente l'idea della trasformazione della materia, intesa ora come deformazione ora come corrosione, ma sempre e comunque come cambiamento e passaggio da uno stadio di partenza ad uno finale più complesso ed assolutamente autonomo.
Nel caso della serie "Luce liquida", appositamente selezionata per gli spazi dell'Ordine Mauriziano e costituita da quattordici stampe da diapositiva Metalflex, la trasformazione è data dal modificarsi "della superficie dell'acqua, che si adatta di continuo a se stessa ed al terreno sottostante pur mantenendo la sua identità e coesione", come afferma lo stesso Fassino.
Ma non è questo l'unico aspetto che scaturisce dalla sua ricerca: le riprese ravvicinate, realizzate in controluce sfruttando tempi di posa molto lunghi, sembrano catapultarci in una dimensione altra, in cui la relazione spazio-tempo non coincide più con i "normali" parametri che contraddistinguono la nostra esistenza, quali lo scorrere delle stagioni o l'alternanza di buio e luce.
I lavori di Fassino sembrano dare un volto alla teoria della relatività einsteiniana: il tempo sembra annullarsi, dilatarsi, permettendo al nostro sguardo di catturare, come una ripresa al rallentatore, l'incessante movimento dell'acqua, continuo, perenne, sordo.
Come tanti filamenti di luce, il fluire dell'acqua lascia traccia del suo divenire, giocando con la superficie tremolante e rimandandoci delle immagini informali, quasi dei guizzi improvvisi, gioiosi, febbricitanti, vivi.
In questa serie, come sottolinea lo stesso autore, "le due sorgenti primarie della Vita, l'acqua e il Sole, dialogano tra loro secondo un linguaggio squisitamente matematico e il risultato è una poesia universale fatta di risa, di grida isolate, di parole sussurrate, di disquisizioni geometriche e caotiche litanie."
Adelinda Allegretti
Nato a Torino nel 1966, Renato Fassino da alcuni anni si occupa di sperimentazione fotografica e musicale. Ha esposto alcuni lavori presso "La cadrega" e "L'onda". Ha preso parte nel 2000 alla manifestazione "Aperto Torino" ed alle edizioni del 2000 e del 2001 della mostra collettiva "Notti di Luna", presso il Castello di Moncucco Torinese (TO). Ha ottenuto il 3° premio nell'ambito del concorso fotografico "La Sgorbia d'Oro 1999".
Inaugurazione: Venerdì 16 novembre 2001 - ore 18
Saranno presenti gli Artisti
L'esposizione, a cura di Adelinda Allegretti, rimarrà aperta sino al prossimo 31 gennaio.
Per informazioni e per ricevere ulteriore materiale fotografico:
Tel. e fax 011-3111368
e-mail: arteinmostra@inwind.it
Ospedale Mauriziano
L.go Turati, 62 - Torino