Centro Nazionale di Fotografia
Bianche apparenze. La mostra presenta dodici fotografie scattate in medio e grande formato in cui i soggetti ripresi sono liberi da qualsiasi contesto e prigionieri di uno sfondo bianco, che diventa cifra stilistica dell'artista. A cura di Enrico Gusella.
a cura di Enrico Gusella
Si inaugura giovedì 20 dicembre alle ore 18.30, nella Galleria Sottopasso della Stua in Largo Europa, la mostra fotografica "Benedetta Alfieri. Bianche apparenze". La rassegna, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia, curata da Enrico Gusella, si inserisce nella serie "Racconti di donne", dedicata a figure femminili nel mondo dell’arte, e presenta dodici fotografie scattate in medio e grande formato in cui i soggetti ripresi sono liberi da qualsiasi contesto e prigionieri di uno sfondo bianco, che diventa cifra stilistica dell’artista.
Centrale nella riproduzione fotografica di abiti, edifici ed altri oggetti, è lo sforzo di Benedetta Alfieri di restituire una visione assoluta, sospesa nel tempo e nello spazio e che, contemporaneamente, è trasfigurazione della realtà. La scrittura fotografica della giovane artista sottrae l’abito alla presa dell’oggetto culturale serrato nel processo di comunicazione. I vestiti sono così oggetti - soggetti che, tratti da un luogo preciso della casa, lo spazio interno dell’armadio, celano momenti di intimità.
Benedetta Alfieri dimostra una passione per la concretezza delle cose; l’abito è reperto, tessuto di materia corporea. L’artista, attraverso la delicatezza ed essenzialità del suo tratto fotografico, ci suggerisce che il corpo si smaterializza, ma senza eclissarsi totalmente: di esso rimane infatti la sagoma disegnata nello spazio da un vestito, la pelle sociale che il corpo abita, lo spazio che separa, e al contempo collega, il corpo e il mondo.
Gli oggetti vengono immersi in uno sfondo bianco che, nitido e terso, diventa un rifiuto nei confronti della rappresentazione esteriore dell’oggetto; la decontestualizzazione è un atto necessario per restituire leggerezza, separarsi ed insieme originarsi. Nel percorso di ricerca ed elaborazione artistica di Benedetta Alfieri, l’abito si fa segno di un vissuto femminile e diviene un racconto, un reperto delle memorie individuali che si fanno memoria condivisa delle donne.
Benedetta Alfieri è nata a Parma nel 1973.
Laureata in Filosofia, si occupa di fotografia dal 2000. Nel 2003 ha conseguito la qualifica professionale di Fotografo presso il CFP Bauer di Milano e, l’anno successivo, la specializzazione in Tecniche e linguaggi del progetto fotografico contemporaneo; in seguito ha partecipato a numerosi seminari e laboratori, ultimi quelli di John Gossage e Dominique Auerbacher. Ha collaborato con Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea e con lo studio dell’artista Silvio Wolf. Attualmente collabora con "Fondazione Un Paese".
Le sue opere sono state inserite in numerose mostre collettive e selezioni nazionali, tra le quali: Premio Interfacce: Fotoesordio 03, a cura di MIFAV (Museo dell’Immagine Fotografica e delle Arti Visuali); Foto Around (2004), a cura della Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino; Art for Art’s Shake (edizioni 2006 e 2007), a cura di Comunicattive; Il Padiglioncino dei Nuovissimi, a cura di Fondazione Un Paese.
Nel 2004 ha ricevuto il primo premio alla IX edizione del Premio Nazionale Riccardo Pezza, con il progetto Generazioni. Tra le sue mostre personali: Album bianco (2005), a cura di Lucia Miodini, e Non calpestare le margherite (2006), a cura di Comunicattive.
Mostra promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia.
Mostra a cura di Enrico Gusella.
Direzione della mostra: Alessandra De Lucia.
Inaugurazione 20 dicembre 2007
Galleria Sottopasso della Stua
Largo Europa - Padova
Orario: dal lunedì al sabato 11.00/13.00 - 15.00/19.00
Chiuso la domenica, 25 e 26 dicembre 2007 e 1 gennaio 2008
Ingresso libero