Who dares say it wasn't meaningless? La pratica artistica della giovane artista greca e' caratterizzata da uno spiccato gusto per l'assemblaggio di oggetti diversi il cui risultato e' continuamente in bilico tra utile e inutile, funzione e gioco. Gli oggetti si relazionano tra loro e con lo spazio determinando lievi scivolamenti di senso che modificano l'intero contesto.
A cura di Caterina Riva
A partire dal 10 gennaio 2008, il white cube milanese di neon>fdv accoglierà le ingegnoseinvenzioni di Maria Karantzi. Diversamente dai precedenti short shows, l’artista greca attuerà
un procedimento inverso, installandosi per la prima volta nello spazio della galleria nel giorno
di apertura della mostra. Servendosi dei suoi materiali poveri preferiti (fili colorati, scotch,
cartoni) l’artista comincerà un work in progress che durerà 5 giorni e il cui risultato verrà
presentato il 15 gennaio durante un vernissage all’insegna dell’ironia e della sperimentazione.
La pratica artistica della giovane artista greca è caratterizzata da uno spiccato gusto per
l’assemblaggio di oggetti diversi il cui risultato è continuamente in bilico tra utile e inutile,
funzione e gioco. Karantzi costruisce installazioni minimali, adoperando oggetti microscopici e
piccoli ingranaggi che suggeriscono un’idea di movimento. Gli oggetti solitamente si
relazionano tra loro e con lo spazio in modo da stabilire un punto di vista laterale rispetto alla
realtà, determinando lievi scivolamenti di senso che modificano l’intero contesto. I materiali
sono scelti appositamente per la possibilità di “animare” una determinata situazione; i lievi
meccanismi rappresentano la possibilità di ribaltare le regole e le situazioni prestabilite
cercando una giocosa via di ingresso o di uscita.
In occasione dello short show milanese l’artista ha intenzione di coinvolgere per la prima volta
l’elemento umano ricondotto all’interno di un mondo nonsense, e in quanto tale sovversivo.
La dimensione fantastica prodotta da “Who dare say it wasn’t meaningless ?” mette in scena
il ridicolo, l’inefficacia di una sequenzialità causa-effetto e l’illusione di una conoscenza
onnicomprensiva. Forse gli ingranaggi girano a vuoto, il lavoro è un quasi niente, ma c’è
qualcosa tra quei fili colorati e la parvenza di un’assenza di significato crea una fertile
tensione.
Confrontato da delle metafore, il pubblico si troverà ad interrogarsi su ciò che ha di fronte,
sospeso in un istante spazio-temporale indefinito, in cui come dice l’artista: “si aspetta che
qualcosa accada o si cerca di immaginare cosa possa accadere”.
Maria Karantzi (Atene, Grecia 1981) ha da poco completato il Master Fine Art presso il
Goldsmiths' College di Londra. Nel 2007 è stata tra i selezionati di Bloomberg New
Contemporaries, una collettiva itinerante passata per Walsall, Londra e Manchester; durante
l’estate, ha partecipato a Multiple Intimacy, una mostra in Turchia parallela alla X Biennale di
Istanbul. Nel 2006 ha avuto una personale dal titolo Don't tempt the lonely and perversed da
Meals and SUVs, a Londra. Nel 2007 ha svolto una residenza di 2 mesi a Napoli, organizzata
da EXPOSITO e avrà una mostra a FormContent, Londra a partire dal 24 gennaio 2008.
In occasione della inaugurazione verrà presentato il project space londinese FormContent,
saranno presenti gli ideatori: Francesco Pedraglio, Caterina Riva e Pieternel Vermoortel.
www.formcontent.org
Inaugurazione 15 gennaio ore 18.30
neon>fdv ( Fabbrica del Vapore )
Via Procaccini 4, Milano
Orario: dal martedi al venerdi 16 - 19 e su appuntamento
Ingresso libero