A cura di Patrizia e Manuela Cucinella. Michele Dieli sul suo lavoro scrive: Da alcuni anni il mio lavoro consiste in una sorta di '' fermo immagine '' su ipotetiche contaminazioni mentali compiute ( o commesse ) su tutte quelle immagini preconfezionate delle quali i nostri occhi, volenti o nolenti, si nutrono, pronte e a disposizione in ogni istante in un reciproco scambio di uso e consumo di cui rappresentiamo la parte attiva e passiva contemporaneamente.
A cura di Patrizia e Manuela Cucinella.
Michele Dieli sul suo lavoro scrive: Da alcuni anni il mio lavoro consiste in una sorta di '' fermo immagine '' su ipotetiche contaminazioni mentali compiute ( o commesse ) su tutte quelle immagini preconfezionate delle quali i nostri occhi, volenti o nolenti, si nutrono, pronte e a disposizione in ogni istante in un reciproco scambio di uso e consumo di cui rappresentiamo la parte attiva e passiva contemporaneamente.
E' dovuto a questo spaesamento di fronte all'impossibilità di controllo cosciente l'intenzione di creare una dimensione '' altra '', che si materializza in quella zona franca dove manca la palpabilità del reale: qui si forma il '' metareale '' dove l'inconsistenza delle immagini dalle quali siamo condizionati prende forma e sostanza.
Per dare vita a questa dimensione metto contemporaneamente in gioco frammenti delle nostre sollecitazioni quotidiane che ci pervengono passando per il rullo compressore dei mass-media, dell'informazione, dei notiziari.
I protagonisti sono icone del nostro tempo, figli dell'immaginario collettivo, procreati da frammenti di conoscenza.
Delle serie più significative di situazioni e personaggi abitanti di questo '' limbo '' voglio ricordare:
- I '' Guys '' ( 1998 ) con i quali mescolavo le carte fino a rappresentare una serie di strani '' tipi '' che avevano attinto tanto da trasfigurarsi in vere e proprie caricature dove si confondono materializzandosi i messaggi ricevuti dall' innocente e ludico immaginario infantile ( le bambole, i fumetti ), con quelli altrettanto ludici dell'incontrollabile immaginario adulto ( la moda, il body building, il sesso ).
- Gli '' Imprinting '' ( 1998 ), i cui soggetti sono dei bambini che però presentano il conturbante volto di una probabile modella sempre sorridente o sensuale, comunque accattivante. I bambini adulti degli Imprinting rivelano una assimilazione completamente involontaria di un certo immaginario che comincia immediatamente all'uscita del ventre materno e che ha la sua gestazione nel ventre stesso.
- La serie '' Alpha-Centauri '' ( 1999 ) ipotizza una discesa dal cielo di una sorta di aliene, o di sante, che guardano il mondo con stupefatti occhi o volti di bambini, spogliando perciò idealmente i personaggi di qualsiasi cognizione o assimilazione corruttibile.
- La serie '' Morphology '' ( 1999 ) rivela nei suoi personaggi un'identificazione talmente profonda con la propria patina esterna da rimanerne foggiati come risultante di un improbabile scherzo genetico.
- Nella serie '' Interiors '' ( 2000 ) ribadisco e rianalizzo la serie '' Morphology '' introducendo la vibrazione interiore propria dell'essere umano vivo e pensante mostrandola mediante una serie di proiezioni simboliche che vanno dai sentimenti più sani agli stati psichici più traviati. Sui personaggi si aprono finestre che ne mettono a nudo il conflitto interiore tra la propria fisicità organica e le più recondite ossessioni.
- Alcuni tra i miei lavori più recenti sono invece caratterrizzati da un taglio differente: alla zoomata si sostituisce un'inquadratura di tipo grandangolare aperta su frammenti di esistenza ''metareale'', una sorta di incursione su un'ipotetica rete telematica: è qui che la realtà si fa virtuale, i rapporti fittizi e comunque fuggevoli ed effimeri e la propria fisicità è tagliata fuori dal gioco. I personaggi che viaggiano questa dimensione hanno ali ed aureole come angeli informatici e suggeriscono spostamenti in assenza di peso.
Pizia Arte
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