Iniziativa, che premia la generosita' e l'altruismo nel ricordo di Hazel Marie Cole, e riassume attraverso quasi 30 opere, realizzate secondo tecniche diverse, un panorama variegato del lessico artistico moderno.
a cura di Marianna Accerboni
Dopo essere stata esposta al Castello di Duino (Trieste) e alla Galleria Rettori Tribbio 2 di Trieste, l’ottava edizione della mostra d'arte a favore del Premio alla Bontà Hazel Marie Cole Onlus, presentata dall’architetto Marianna Accerboni, si conclude sabato 19 gennaio 2008 alle ore 11.30 al Palazzo Veneziano Malborghetto-Valbruna (UD), dove, su invito del Sindaco, si concluderà il 19 febbraio. Alla vernice saranno presenti le autorità locali, gli Artisti e i Dirigenti del Premio alla Bontà Hazel Marie Cole, che beneficierà del ricavato delle offerte per le opere messe a disposizione dagli artisti espositori.
Bontà e bellezza - scrive Accerboni - s’intrecciano in questa iniziativa, che premia la generosità e l’altruismo nel ricordo di Hazel Marie Cole, straordinaria figura di mecenate inglese, la quale fece di tali doti il proprio stile di vita. Al di là del precipuo fine benefico, la rassegna - giunta quest’anno all’ottava edizione – ha il pregio di riassumere attraverso quasi trenta opere, realizzate secondo tecniche diverse, dall’olio al pastello, all’acrilico, all’acquerello, al collage, alla tecnica mista, al frottage, alla gouache, alla scultura in terracotta e ceramica, un panorama attraente e variegato del lessico artistico contemporaneo a Trieste, in Italia e in altri paesi d’Europa, quali la Francia, l’Inghilterra, la Grecia, la Croazia e la Svizzera. Inoltre quest’anno, alle consuete sedi espositive del Castello di Duino e della Galleria Rettori Tribbio 2 di Trieste, si affianca anche lo storico Palazzo Veneziano di Malborghetto-Valbruna (Udine).
La maggior parte degli artisti presenti tendono a ricreare un’interpretazione essenziale della realtà, arricchita sovente di suggestioni oniriche, fantastiche, simboliche, metafisiche e surreali: al simbolismo, svolto in chiave tridimensionale, appartiene l’allusione in terracotta di Paolo Calvino, a quello fantastico, l’acrilico con tecnica mista di Paolo Guglielmo Giorio e l’interessante affabulazione di Erika Stocker Micheli, ai quali si può accostare anche il gesto raffinato e rarefatto della pittrice francese Valérie Brégaint.
D’inclinazione più squisitamente surreale e fantastica appaiono l’Homage to Galileo Galilei di Valentina Veranì, l’originale sperimentazione di Enzo E. Mari, l’opera di Bruna Daus Medin, la rappresentazione di Fulvio Dot e le toccanti allusioni alla vita, umide di pioggia scura, di Elettra Metallinò. Avvolto in un metafisico mistero è l’intenso personaggio-icona di Dante Pisani e particolarmente coinvolgente appare la sintesi cromatica e formale di Alice Psacharopulo, al cui ritmo potrebbe essere accostata “La terra” di Hari Ivancic. Un messaggio pittorico a parte vanno considerati il fascinoso gesto neoromantico intriso di luce di Nora Carella, la raffinatissima e personale visione architettonica di Nicola Tomasi, la scomposizione cromatica e di luce di Elvio Zorzenon e la partecipazione straordinaria di Georges Wenger, autore di una calibrata astrazione.
Il fascino dell’espressionismo figurativo tedesco, con i suoi intensi rimandi alle problematiche interiori dell’animo umano, è presente – conclude il critico - nella pittura intensa di Tarcisio Postogna e di Livia Bussi, mentre la valenza postimpressionista compare nella viva ed equilibrata figurazione di Giulia Noliani Pacor e il gesto diviene particolarmente essenziale nelle sculture lignee di Ann Tudor Walters. Appaiono non molto numerosi gli artisti che offrono una visione più narrativa e tradizionale del soggetto, quali Livio Zoppolato, Federico Rossi, Holly Furlanis e Marta Potenzieri Reale, dalla felice sintonia cromatica e compositiva.
Inaugurazione sabato 19 gennaio 2008
Palazzo Veneziano
Malborghetto-Valbruna (UD)
Tutti i giorni escluso lunedì 10.30-12.30, 15-18
Ingresso libero