In questa antologica dagli anni '50 ad oggi l'artista ci presenta le sue evoluzioni artistiche con oli, acrilici, cerini e grafiche, tutte opere all'insegna dell'estremo rigore compositivo e dalle notevoli doti di disegnatore.
Mario Preti nato a Bologna nel 1923, nel ’58 si trasferisce a Monza e vi rimane per oltre 34 anni, poi si è trasferito a Lissone dove risiede. Allievo di Gianni Poggeschi e Nino Bertocchi, in questa antologica dagli anni ’50 ad oggi, ci presenta le sue evoluzioni artistiche con oli, acrilici, cerini e grafiche, tutte opere all’insegna dell’estremo rigore compositivo e dalle notevoli doti di disegnatore.
Tra le opere degli anni ’50, vi troviamo paesaggi, porti, Venezie, in cui traspare un’attrazione verso gli impressionisti italiani e i grandi maestri dell’arte, in particolare Corot, da questi ha tratto suggerimenti e carpito i segreti che ha sapientemente personalizzato in una forma di “impressionismo romantico”.
In alcune opere di questo periodo possiamo intravedere quella carica espressiva che lo porterà alle opere degli anni ’70 dove il rapporto dell’Uomo con la gente che lo circonda, diviene predominante.
Nella sua pittura si accentuano e si fanno più vivaci i colori che sono stesi ad ampie campiture. Un’espressività che si fa più intensa –così mi rivela l’artista- avverte la necessità di raccontare “l’uomo” visto nella sua solitudine, nel suo bisogno di stare con gli altri, di essere unito ma che unito non è. Il modo di porre le figure di spalle, come se M.Preti si trovasse alle loro spalle, ma partecipe dell’evento, il contrasto fra la vivacità cromatica delle figure e l’uniformità dei fondi cupi ed opachi,concorrono a creare quella sensazione, seppur nella vivacità cromatica, di una melanconica solitudine.
Anche nella grafica, la tematica predominante è l’uomo. Chine di raffinata e pregevole esecuzione che rappresentano con fantastica creatività ed ironia le molteplici individualità dell’uomo. Trasfigurazioni vegetali, tronchi, radici, dalle sembianze umane sono gli elementi che usa per illustrarci “la superbia”, “l’apocalisse”…
In mostra anche alcuni “cerini” cosi li chiama Mario Preti. Vi troviamo: scorci di strade, giardini, paesaggi tutto ciò che lo attrae durante i suoi spostamenti giornalieri, direi che sono delle istantanee fatte con i pastelli a cera, un singolare modo di fermare l’attimo e interiorizzare l’emozione del momento che in seguito potrà divenire un’altra opera.
Inaugurazione ore 17.30
Curt del Cagnat
Via Roma, 38 - Macherio (MI)
Orario: giovedì, venerdì e sabato: 16,30 - 18,30 Domenica: 10,00 – 12,00 e 16,30 - 19,00 ingresso libero prenotazioni tel: 320.5788.799
Ingresso libero