Simboli di ordine. Le opere in mostra sono costituite da immagini bidimensionali che contengono circoli, triangoli ed ellissi appuntite su uno sfondo a colori sottoposto ad un intenso lavoro da parte dell'artista.
La Galleria A+A, il Centro Espositivo Pubblico Sloveno di Venezia, inaugura la programmazione del nuovo anno presentando le ultime produzioni dell’artista slovena Tanja Špenko la cui personalità, eclettica e raffinata, si manifesta in un percorso di ricerca che medita sulla storia dei segni e del pensiero umano.
Tanja Špenko fa parte di quella generazione di artisti che, dalla fine degli anni ’70, affermano il loro percorso creativo alle frange estreme dell’alto modernismo, attingendo anche all’esperienza del concettuale. L’opera di questi artisti non manifesta solamente un importante studio teorico e una familiarità con le più recenti espressioni artistiche internazionali, ma anche una riflessione sui principali concetti dello strutturalismo, della psicanalisi e di altre teorie scientifiche e filosofiche basate sul pensiero materialista del XX secolo.
I lavori degli anni ’80, intitolati da Tanja semplicemente Slika/Painting, non sono pitture intese nel senso tradizionale del termine. Si tratta piuttosto di oggetti unici che occupano lo spazio in maniera indipendente, con forme rettangolari, sferiche o poligonali, realizzati con le tecniche più differenti e i più dissimili materiali: non solo tele o strisce di tela, ma anche corde, indumenti e fili fissati su costruzioni metalliche, sono le parti che fuoriescono da questi oggetti come se fossero dei tentacoli.
Dagli anni ’90 inizia a dipingere i suoi oggetti con serie ritmiche di pattern che evitano il puro decorativismo grazie a rimandi simbolici specifici. I pattern si compongono di elementi visuali minimi – punti, linee e spirali – figure come circoli, triangoli ed ellissi appuntite alle due estremità, utilizzati nel tempo dalle varie civiltà per comunicare ed esprimere messaggi simbolici, dai più elementari ai più complessi. Sono semplici segni che da un lato hanno valori codificati e sono comprensibili nel più ampio senso della comunicazione, tra credi e convinzioni, e dall’altro lato possono assumere significati intimi nella personale mitologia di ognuno.
Agli oggetti pittorici degli anni ’90 seguono oggi immagini bidimensionali che contengono al massimo uno degli elementi visivi appena menzionati, raffigurato su uno sfondo a colori e sottoposto ad un intenso lavoro da parte dell’artista. Ogni colore significa una specifica lunghezza d’onda che trasmette energia vitale, figurando i mondi dell’immaginario e del sentimento. Dal dizionario dei simboli si riconoscono il punto che esprime l’estremo stato dell’astrazione dello spazio, il centro, l’unità primordiale; la spirale che evoca lo sviluppo di uno stato ed è il simbolo della vita; il cerchio perfetto, omogeneo, ovvero l’assenza di separazione e divisione; il triangolo che è collegato al simbolismo del numero tre e, se punta verso l’alto, sta a significare il sesso maschile, se punta verso il basso quello femminile; infine i vari numeri che in ogni civiltà ed epoca storica assumono valenze differenti.
Tanja Špenko è nata nel 1956 a Lubiana. Nel 1979 si laurea nella classe del professore Štefan Planinc presso il dipartimento di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Lubiana. È membro della associazione slovena Artists’ societies e lavora come pittrice e insegnante.
Inaugurazione 22 gennaio ore 18
Galleria A+A
Calle Malipiero, ( San Marco ), Venezia
Orario: dal martedi al sabato 11 - 14, 15 - 18
Ingresso libero