Memorabile. Enigma a tre dimensioni. Mostra di installazioni performative a cura di Achille Bonito Oliva. Mundula accetta la sfida di ribaltare la "lingua morta" della scultura in un linguaggio capace di affrontare i problemi specifici alla ricerca tridimensionale immettendovi problematiche inerenti ad altri linguaggi, come la rappresentazione della luce e del movimento.
a cura di Achille Bonito Oliva
Il 26 gennaio 2008, alle ore 20.30, nella Basilica di Santo Stefano in Bologna (via Santo Stefano 24) verrà inaugurata "Memorabile" Enigma a tre dimensioni, istallazione performativa di Giovanni Mundula a cura di Achille Bonito Oliva. L'istallazione è proposta all'interno della sezione di Arte Fiera Off (Arte Fiera 2008)
Mundula accetta la sfida di ribaltare la lingua morta della scultura in un
linguaggio capace di affrontare i problemi specifici alla ricerca
tridimensionale mediante l'adozione del procedimento della contaminazione.
Contaminare significa allargare la sfera della rappresentazione specifica a
questo linguaggio, immettendovi problematiche inerenti ad altri linguaggi,
come la rappresentazione della luce, del movimento e di dimensioni che vanno
oltre la proverbiale tridimensionalità.
Evidentemente egli tende a sottolineare il rapporto dinamico tra l'artista
e la realtà, conseguente ad una trasformazione del contesto sociale e
scientifico entro cui essa si produce. Anche la scultura, il linguaggio che
sembra proverbialmente voler bloccare attraverso il peso dei materiali la
velocità dell'idea e l'impalpabilità dell'emozione, è attraversata dal
bisogno di esprimere il rapporto di complessità che intercorre tra l'uomo e
la realtà. L'opera fonda una sorta di confine circolare dentro cui si
compiono reali relazioni di spostamento, che riguardano innanzitutto
l'esperienza psico- sensoriale dell'artista. Lo statuto della complessità
diventa una componente costitutiva dell'opera che non vuole sfidare la
realtà sul versante della verosimiglianza, ma piuttosto su quello della
costruzione di un manufatto che affronta il rapporto con la tecnica. La
tecnica acquista il compito di fondare un'ulteriore produzione rispetto a
quella normalmente prodotta fuori dall'arte.
Mundula pone la sua scultura sotto il segno della grazia di un'arte santa
capace di dare profondità visionaria all'immagine affiorante. L'artista è
colui che è capace di mettere in contatto realtà separate, di portare fuori
dalla loro statica apparente gli uomini e la natura, gli oggetti inanimati e
cose impalpabili.
Dalla presentazione di Achille Bonito Oliva
Principale attività artistica di Giovanni Mundula:
1977. Bologna: Galleria d'Arte Moderna: La Performance. Ferrara: Palazzo dei Diamanti: Istallazioni.
1978. Reggio Emilia: Festival Internazionale Pari e dispari.
1981. Achille Bonito Oliva: Intrecci, Flash Art
1982. Repubblica di San Marino, Castello di Serravalle.
1987. A. Bonito Oliva, W. Skreiner, "Ubergaenge", Ubergaenge Trigon
1991. Bari: A sud dell'Arte, Palazzo delle Esposizioni
1992. Termoli, Dislocazione dell'Arte a cura di A. Bonito Oliva
1994. Bologna. Galleria d'Arte Moderna, Ars Mundula. A cura di A. Bonito Oliva
1996. Bari "Arte+Critica", Pinacoteca.
1999. Roma, 1a biennale, Parchi Naturali, Villa Borghese, a cura di A. Bonito Oliva
2001. Venezia, Kriminali dell'Arte, Palazzo Franchetti (UNESCO)
2004. Milano, "Sogno", Novegro. Monaco di Baviera, "Sogno" Kulturfabrik; Ipermercati dell'Arte, a cura di Omar Calabrese
Inaugurazione sabato 26 gennaio 2008, alle ore 20.30
Monaci Benedettini Olivetani, Basilica Santuario di Santo Stefano Sancta Jerusalem Bononiensis
via Santo Stefano 24, Bologna