Pittura. "Le opere presentate non raffigurano solo spazi, luoghi, ma il tempo, quello circolare di artista dove la realta' si avverte pervasa di sacralita', perche' e' un tempo che itera progressioni e confonde, per ricorsivamente rigenerare, il passato, il presente, il futuro."
Scelto Pierrot come emblema in omaggio e assonanza con Raymond Queneau. “Pierrot, un personaggio indimenticabile che si porta addosso la follia malinconica di Buster Keaton e la muta grazia di un grande mimo”, evoca Maria Mencarelli. Pierrot, che è fratello gemello di Zazie, non si decide però a crescere e alla fine non può dire come lei: -Sono invecchiata-. Pierrot / Maria, come i Grandi non invecchierà mai: è fissato/a per sempre in una zona senza età. Il reale gli scorre addosso, i fatti si accatastano ai suoi piedi come foglie secche. Quale reale?
Irrilevante l’apposizione di una data.
Le opere presentate non raffigurano solo spazi, luoghi, ma il tempo, quello “circolare” di artista dove la realtà si avverte pervasa di sacralità, perché è un tempo che itera progressioni e confonde, per ricorsivamente rigenerare, il passato, il presente, il futuro. Dai luoghi emerge così, oltre il rito e la fiaba, un Genio che rianima l’identità e connota e collega ogni cambiamento alla base affettiva. Un sentimento dei luoghi che esplode in insiemi di specifiche richieste, fantasie ed affetti, come potenti fantasie di trasformazione individuale fino a costituire un PATRIMONIO AFFETTIVO.
Nei dipinti capita che il ludico inquieti, l’inquietante metafisico, come i mobili all’aperto sulla spiaggia della Giannella, rasserenino; perché nella interpretazione circolare la contraddizione, l’opposizionalità sono il problema algebrico che non deve produrre nessun risultato definitivo. Raffigurazione non solo di spazio, di tempo o di qualcosa ben oltre le loro interrelazioni; sembra invece raffigurata una serie di fenomeni trans-personali non riconducibili direttamente nemmeno alle persone e ai loro rapporti. Questi fenomeni agiti, non evocati, emersi da un comune serbatoio di una Bioniana mentalità primitiva, tuttavia sembrano interferire dai quadri, sia con le persone, sia con i loro rapporti, la memoria, i luoghi e il tempo. Tempo circolare proprio di artista anacronica, poetessa e scrittrice.
Nota: Con qualche intento descrittivo arbitrario sono stati indicati dai curatori i luoghi, piuttosto che la tabula gratulatoria costituita da coloro che sono stati a volte ritratti, salvo i vegetali.
Anna Giannandrea
Vernissage: Sabato 26 gennaio 2008 ore 18.30
Nuovo Teatro Colosseo
via Capo d'Africa, 29/a - Roma