Maxwell Hendler, Salomón Huerta, Craig Kauffman. Questa mostra raggruppa le insolite opere di tre artisti di Los Angeles che hanno in comune un attaccamento ad una maestria meticolosa, un amore per i colori sintetici e, soprattutto, la convinzione che la pratica dell?arte è un atto di devozione capace di far scattare un effetto identico nello spettatore
Questa mostra raggruppa le insolite opere di tre artisti di Los Angeles che hanno in comune un attaccamento ad una maestria meticolosa, un amore per i colori sintetici e, soprattutto, la convinzione che la pratica dell?arte è un atto di devozione capace di far scattare un effetto identico nello spettatore.
Maxwell Hendler, Salomón Huerta e Craig Kauffman s?impegnano, in modo spesso singolare, e rimuovere le tracce della ?mano? dalle loro opere. Nessun gesto sconsiderato, nessuna sporca impronta digitale, né altro segno dell?imperfezione umana, sfigura le superfici squisite delle loro apparentemente perfette opere. Contemporaneamente, nessuno di questi raffinatissimi oggetti sembra fatto a macchina.
Per arrivare a questo, Hendler smeriglia delicatamente uno strato opalescente di resina colata, con carta vetrata sempre più sottile, al fine di arrivare alla lucentezza di un gioiello e creare una superficie riflettente di formidabile profondità . Huerta mescola i suoi colori ad olio con una sufficiente quantità di diluente, tale da permettere l?assorbimento di ogni pennellata dagli strati precedenti, un procedimento che risulta in ritratti di una carnale presenza fisica. Per realizzare i suoi abbaglianti rombi, Kauffman prende in prestito un procedimento dall?industria leggera: i loro contorni sensuali catturano ed intensificano gli effetti della luce ambientale, che viene riflessa ed assorbita.
Tenendo in equilibrio l?amabile familiarità delle cose fatte a mano e la qualità distaccata ed impersonale degli oggetti postindustriali, tutti e tre gli artisti creano lo spazio per esperienze contemporanee di meraviglia. L?intensità industriosa dei sontuosi monocromi di Hendler, delle teste angeliche di Huerta e delle ipnotizzanti sculture da parete di Kauffman dimostra che, malgrado l?opinione corrente, la riproduzione meccanica non invalida in nessun modo l?invisibile aura dell?opera d?arte. Queste opere magnanime, simultaneamente terrestri ed aeree, danno forma vivace allo splendore di vivere le complessità e le contraddizioni della vita moderna.
artisti:
Maxwell Hendler, Salomón Huerta, Craig Kauffman
inaugurazione
domenica 7 maggio 2000 alle ore 11.30
catalogo
con testo critico di David Pagel
sede espositiva
Studio La CittÃ
via Dietro Filippini 2
37121 Verona
orario
dal martedi al sabato
dalle 9.00 alle 13.00, dalle 15.30 alle 19.30