MC Magma Contemporary Art Studios
In anteprima europea, MC Magma propone la personale del pittore Tim Doud. Nato a New Bedford, Massachusetts, vive e lavora a Brooklyn, NY. "Io dipingo le persone intorno a me, nell'arco di un lungo periodo di tempo; uno dei miei modelli posa per me da molti anni. Negli ultimi cinque anni ho conosciuto molti artisti: attori, artisti del mondo dello spettacolo, e adesso sono loro quelli che io dipingo. Cerco sempre artisti che posino per me e loro arrivano da me attraverso gli amici." (...)
In anteprima europea, MC Magma propone la personale del pittore
Tim Doud.
Nato a New Bedford, Massachusetts, il 30 aprile 1971, vive e
lavora a Brooklyn, NY.
Tim Doud presenta da MC Magma un inedito ciclo di pitture.
Conversazione tra Tim Doud e M.C.
M.C. Chi sono i tuoi soggetti e qual'è il tuo rapporto con essi?
TIM DOUD. Io dipingo le persone intorno a me, nell'arco di un
lungo periodo di tempo; uno dei miei modelli posa per me da molti anni.
Negli ultimi cinque anni ho conosciuto molti artisti: attori, artisti
del mondo dello spettacolo, e adesso sono loro quelli che io dipingo.
Cerco sempre artisti che posino per me e loro arrivano da me attraverso
gli amici.
M.C. Questi ritratti non appaiono obiettivi, fotografici; il
soggetto è rivolto verso chi lo guarda tanto quanto chi guarda è
rivolto verso di lui. Qual'è la psicologia del modello?
TIM DOUD. Rispetto alla psicologia del modello, non so dire altro
se non che spero che ce ne sia una. Non anticipo quali possano essere i
sentimenti di chi guarda rispetto alle persone ritratte nei dipinti. Io
strutturo i dipinti e quindi spero che sia chiaro che il soggetto è la
persona, questo è il motivo per cui le stanze sono vuote e per cui
così tanti dipinti sono impostati in maniera diretta. Io chiedo ai
modelli di partecipare alla costruzione dei quadri. Sono molto
consapevoli di ciò che stanno facendo ed io voglio proprio questo. Si
introducono nel quadro. Amy, la modella di "Blond Wig", è un'attrice,
ha recitato la parte di Trudy, la cameriera nel film "Titanic". Quando
la disegnavo, ogni volta si presentava indossando costumi radicalmente
diversi, non si presentava mai come Amy. Avevo venti disegni di lei e
ancora non sapevo come avrei potuto farle un dipinto. Quando è entrata
nello studio con una parrucca, ho capito che avevo il mio dipinto. Come
attrice, la sua capacità di modificare il suo aspetto, tanto
velocemente e facilmente, era fondamentale per quello che lei è come
persona.
M.C. Il tuo modo di relazionarti cambia da persona a persona ed i
tuoi modelli partecipano in una maniera che appare sia spontanea che
teatrale.
TIM DOUD. Io penso che la struttura formale e compositiva dei
dipinti li renda tutti un po' teatrali, quasi come la creazione di un
palcoscenico per i modelli, apparentemente liberi da qualsiasi caos
della vita. I dipinti vogliono essere diversi a seconda della persona.
Angie, per esempio, in tutti i dipinti piccoli rappresenta un contrasto
interessante rispetto ad Amy (in "Blond wig"). Angie non sta inventando
una persona, nei dipinti lei è se stessa, un'artista del make-up. Con
ogni nuova posa lei apre il proprio guardaroba e tira fuori qualsiasi
cosa che si abbini al rossetto che ha deciso di indossare per il dipinto
successivo. In "Black Dress", Viki, la donna di quel quadro, ha posato
per un disegno preliminare. Mi sono sentito sicuro di quella sua
rappresentazione iniziale. Adoravo il modo in cui la sua posa sicura
contrastava con la sedia in cui era seduta. Siccome il suo corpo copriva
le gambe della sedia, la sedia sembrava fluttuare nel quadro.
M.C. In quale altro modo i modelli partecipano alla realizzazione?
TIM DOUD. Diversi aspetti della costruzione dell'opera hanno
svolto un grosso ruolo nella realizzazione dei miei dipinti. I miei
primi "quadri di osservazione" erano autoritratti della mia nuca. Senza
un viso, dovevo riflettere di più sulla creazione di quadri che
fossero formalmente interessanti ed ero obbligato ad eseguire un tipo
molto diverso di autoritratto. Pensavo contemporaneamente alla
costruzione di un quadro e a quella di un'identità . La realizzazione
di quei quadri mi faceva riflettere sul come e su cosa fosse necessario
fare, per creare la rappresentazione di un'altra persona, quindi volevo
davvero l'input dei miei modelli. John, il soggetto di "Haulin' Ass", ha
organizzato quel quadro, ha scelto la maglietta per il dipinto. Nei
quadri recenti di figure intere, gli uomini usano pose contratte, scelte
da riferimenti storici, artistici e popolari. Mi piace l'idea che le
persone scelgano le pose da cui sono attratte. E' un altro modo perché
i modelli esplorino le proprie idee sulla maniera in cui vengono
rappresentati.
M.C. Perché un dipinto invece di una fotografia?
TIM DOUD. Un dipinto mostra una diversa tipologia temporale, non
si tratta del momento, come viene illustrato dalla maggior parte delle
fotografie. Grazie alla mia maniera di dipingere, le persone si muovono
continuamente, quindi i dipinti o i disegni diventano un riferimento
statico di quel tipo di situazione. I quadri ricavati dalle fotografie
sarebbero come dipingere una natura morta, molto piatta. Inoltre,
dipingere dalle fotografie rappresenta un altro passo che si allontana
dal soggetto. Mi piace la compagnia dei miei modelli e mi piace
l'imprevedibilità e la spontaneità che derivano dal fatto di
lavorare con la vita.
M.C. Cosa dici del tuo interesse per la tradizione della
ritrattistica e del modo in cui rispetto a questa tradizione rendi
contemporaneo il tuo lavoro?
TIM DOUD. Una parte della tradizione della ritrattistica che mi
interessa moltissimo è l'idea del ritratto come documentazione di
un'epoca. Si può davvero ricavare un'idea chiara di quello che
accadeva in un periodo particolare osservando i ritratti che si facevano
a quel tempo. Mi interessa realizzare dipinti che prendono in
considerazione l'essenza della forma, che è un concetto molto
contemporaneo.
M.C. Cos'è il ritratto in pittura nel 2001?
TIM DOUD. È difficile per me rispondere perché il dipinto
figurativo può essere tante cose. La figurazione che mi provoca e mi
stimola è lavorare con una sensibilità contemporanea ed una
consapevolezza di sfidare la storia del genere stesso.
M.C. Questi sono dipinti realistici? Qual è il tuo rapporto con
il realismo?
TIM DOUD. Non mi piace che i miei quadri vengano definiti
realistici. Il mio obiettivo non è di rendere qualcosa come se fosse
reale. Se è per questo, mi sento sempre più attratto dalla finzione.
Questo è il motivo per il quale sono così interessato a dipingere
persone che lavorano nelle arti della performance. Incoraggio i modelli
a partecipare alla configurazione della propria posa. Prima ho detto che
ho chiesto ad un gruppo di uomini di usare delle pose contratte nei loro
quadri. Anche se queste persone poi non hanno creato le proprie pose, le
scelte che hanno fatto sono state estremamente rivelative: sexy, buffe,
strane, glamorous, pensose. Sono attratto dai vestiti da sposa per
alcune delle stesse ragioni.
M.C. I dipinti sembrano essere costruiti dall'interno. Mi domando
quale sia il tuo approccio.
TIM DOUD. Prima di realizzare i dipinti, eseguo molti disegni di
persone, generalmente sono colori ad olio su carta preparata. Eseguo i
disegni per provare i modelli e le pose. Quando inizio un dipinto, non
faccio lo schizzo a matita o cose del genere, dipingo direttamente sulla
tela e sposto la pittura, aggiungendo e togliendo. Non ho un particolare
metodo o un posto da cui comincio. I miei modelli si muovono molto...
Inaugurazione venerdì 30 novembre 2001 dalle ore 18.30
Tim Doud sarà presente
Oltre che su appuntamento, l'artista sarà disponibile dal 27 al 30 novembre per incontri con la stampa.
Orari di galleria dal mercoledì al sabato, dalle ore 15.00 alle 19.00
MC Magma
via Tortona, 4
20144 MILANO
T & F : +39 (0)2 83 21 280
m.150 dalla metropolitana 2, linea verde, Porta Genova.
Taxi, autobus, tram e parcheggio 24h in Porta Genova.